[Flug] La repubblica del software (libero)
Cyberiade.it Anonymous Remailer
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Sab 9 Giu 2007 03:59:05 CEST
Vittorio Strampelli, 07 giugno 2007
Digitalia
Software libero e codice sorgente aperto, democrazia del codice
aperto contro dittatura dei programmi proprietari. Questo e molto
altro nella lectio magistralis che i padri del Free Software e dell'Open
Source, Richard Stallman e Bruce Perens, hanno tenuto alla Sapienza
Obiettivo: la liberazione del cyberspazio. Èquesto il fine ultimo di
Richard Stallman, padre del movimento del software libero e fondatore
della Free Software Foundation e del progetto Gnu, in questi giorni
in Italia in compagnia di Bruce Perens con un tour di incontri e
conferenze per diffondere di un modo di intendere l'informatica che
èFree as in free speech, not free beer". Libero, appunto, ma non per
questo gratuito.
Un principio etico molto caro a Stallman e concretizzato da Perens,
creatore con Eric Raymond del movimento dell'Open Source software.
Semplificando, infatti, si potrebbe sostenere che se da un lato
Richard Stallman rappresenta la parte filosofica del movimento che gira
attorno al concetto di software libero, in Bruce Perens ed Eric Raymond
risiede invece la capacitài conciliare la filosofia con le regole del
mercato.
Richard Stallman e Bruce Perens, si sa, non sono George W. Bush e
Condoleezza Rice, e la cittài Roma non si èblindata con cordoni di
sicurezza e "zone rosse" in vista del loro arrivo. Ma la lectio
magistralis che i guru del software libero hanno tenuto in mattinata
all'UniversitàLa Sapienza avrebbe senz'altro meritato gli onori
usualmente riservati alla visita ufficiale di un capo di Stato. Nulla
di sconosciuto, per gli "smanettoni" e gli esperti di informatica, ma
un intero universo di novitàper gli occhi e le orecchie di quanti
pensano che "Personal Computer" e "Microsoft Windows" siano un binomio
indissolubile.
L'evento - organizzato dalla cattedra di Comunicazione mediata dal
computer del professore Arturo Di Corinto e reso possibile dalla
collaborazione tra la Free Software Foundation Europe, l'Associazione
per il Software Libero, il Linux User Group della Sapienza e
Wikimedia Italia - ha infatti fornito l'occasione per ascoltare
dalla voce dei suoi protagonisti la storia e l'evoluzione del free e
dell'open source software, concetti e pratiche che negli ultimi anni
stanno influenzando tutto il comparto delle tecnologie informatiche e
si offrono come sempre piùidi antagonisti ai grandi produttori di
software non libero come Microsoft.
Per questo, Stallman apre la sua "lezione" partendo dall'abc, e
spiegando ad un'aula gremita di studenti, esperti e semplici curiosi
che cosa sia il software libero e in che modo sia migliore del
software, cosiddetto, proprietario. I software liberi sono programmi
rilasciati con una licenza che permette a chiunque di utilizzarli e
che ne incoraggia lo studio, le modifiche e la redistribuzione.
Permessi che si trasformano, invece, in divieti nel caso del
software proprietario, "che non rispetta le libertàell'utente" e che
nella definizione di software libero data da Stallman sono quattro: la
libertàdi eseguire il programma per qualsiasi scopo (chiamata
"libertà"); la libertàdi studiare il programma e modificarlo
("libertà"); la libertài copiare il programma in modo da aiutare il
prossimo ("libertà2"); infine, la libertài migliorare il programma e di
distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la
comunitàe tragga beneficio ("libertà3"). Possibilitàhe sono precluse
con il software non libero, che impedisce di studiare il codice
sorgente ed èviluppato sotto il totale controllo dei suoi
programmatori, laddove il free software "brings democracy",
perchéviluppato da una comunitàer il bene della comunitàtessa.
E cosa succede, domanda Stallman, se la comunitàuole modificare
qualcosa di un programma, ma non c'èessuno capace di programmare? E'
sempre possibile ricorre a sviluppatori professionisti, ce ne sono
molti che lavorano a braccetto con la comunitàel software libero e
dell'open source, e questa èna delle possibilitàdi business piùvie
del modello economico del free software.
Al parlare di business, il padre del software libero cede la parola
al collega dell'Open Source Bruce Perens, uno che ha saputo tradurre la
battaglia etica e filosofica di Stallman in una scelta conveniente sul
piano pratico ed economico, di cui il sistema operativo Gnu/Linux - "e
per favore non chiamatelo solo Linux", puntualizza Stallman -
è'esempio piùcelebre.
Una scelta conveniente per tanti, con un numero sempre piùo di
amministrazioni pubbliche e private che sceglie di "migrare" al
software libero per ottimizzare le prestazioni e contenere i costi,
come d'altronde hanno confermato l'assessore regionale alla Cultura,
Sport e Spettacolo del Lazio, on. Giulia Rodano, e l'assessore alle
Politiche culturali, della comunicazione e dei sistemi informativi
della Provincia di Roma, on. Vincenzo Vita, ambedue presenti
all'incontro della Sapienza. Resta solo da conquistare l'utente medio,
quello che compra il computer in qualche grande magazzino e lo vede
come una sorta di scatola magica intoccabile e impenetrabile. La
soluzione èemplice, ed èo stesso Stallman a suggerirla: "Kick Windows
out of the computer, or kick the computer out of the windows".
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