[Flug] Le donne e il software libero a Bologna

[Franco Vite]

Alle 10:33 di martedì 11 settembre 2007, Alex ha scritto:
> Domanda: ma c'era proprio bisogno di una manifestazione del genere?
> Voglio dire: un utonto è un utonto e un programmatore è un
> programmatore, che sia uomo oppure donna, l'informatica è ibrida,
> vale più un nickname che un nome-cognome, fatto sta che le bimbe
> hanno il bisogno sfegatato e viscerale di sentirsi "diverse",
> importanti, emancipate e ..... indispensabili. Confesso che eventi
> del genere non mi trovano per niente solidale, non per l'argomento in
> sè, ma per quello che pretendono di rappresentare.

riconsiglio, prima di enunciare certi assiomi, di dare una lettura 
veloce a:

Elena Gianini Belotti, "Dalla parte delle bambine. L'influenza dei 
condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi 
anni di vita", Milano, Feltrinelli, € 8

per dirne uno, di libri, tra i tantissimi da cui si potrebbe partire.
qui una bella bibliografia: 

http://bfp.sp.unipi.it/bibliofdd/perco.htm

è da fine anni '60 che le donne ragionano su ste cose (cercate "Carla 
Lonzi", su un motore di ricerca), e forse da parte dei maschietti 
informatici, a maggior ragione se "liberi", ci vorrebbe un po' più di 
rispetto e un po' meno superficialità nell'affrontare certi argomenti.

ovviamente senza polemica :)

-- 
Franco
Alle prossime elezioni voterò Bakunin, che purtroppo non è in lista.
Luciano Bianciardi, 8 marzo 1971
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