[Flug] Le donne e il software libero a Bologna

leandro noferini lnoferin@cybervalley.org
Mar 11 Set 2007 19:18:02 CEST


Mattia Brunetti ha scritto:

> > Che non sono "tope" ma donne.
> Beh...il termine tope secondo me può essere utilizzato.
> TOPA=donna topa
> Le foto erano di donne tope.
> 
> > E già si inizia parecchio male...
> Bah...io non ci trovo nulla male a definire delle belle donne delle belle 
> tope...dato che alcune donne e alcuni uomini definisco gli uomini attraenti 
> topi.
> Non lo vedo offensivo o maschilista.

Bah, se  un maschio non ritiene  che un apprezzamento  sia maschilista o
meno  non  qualifica  gran  che:  più  o meno  come  quando  un  qualche
ricco/bianco inizia una frase con "non sono razzista ma.....".

> > Come diceva Moretti taaaanti anni fa, il linguaggio è importante, e
> > l'uso di certe parole rispetto ad altre indica il tipo di ragionamento
> > sottostante.
> Chi quello della birra?
> Ma tanto è fatta con il mais transgenico....

Questo  si chiama  cambiare discorso:  in ogni  caso sono  d'accordo con
Moretti, le parole usate indicano tanto della persona in questione.

> > Devono, non dobbiamo, sottolineare il sesso di chi fa le cose, per il
> > semplice fatto che viviamo ancora (e, dico io, sempre più) in una
> > società maschilista in cui l'unica donna cui è permesso di
> > avere "successo" è quella che è diventata maschio.
> Non credo sia colpa degli uomini, l'educazione e femminile!
> Non è certo colpa del bambino se la madre inculca in tenerà età il maschilismo 

Il  primo passo per  la schiavitù  comincia nella  culla: non  hai visto
matrix,  tanto per  citare una  cosa  banale e  probabilmente ultima  in
ordine di tempo?


[...]

> > Dovrebbe essere inutile (ma non lo è) sottolineare come la maggior parte
> > delle donne che fanno l'università frequentano facoltà umanistiche e
> > non scientifiche; che nei posti di "potere" al 99% stanno uomini; etc
> > etc.
> Noi siamo bestie e non vorrei sottolineare che non abbiamo mai la possibilità 
> di scelta, ma che sono i geni che ci telecomandano.

Quando si comincia a finire gli argomenti si sposta il discorso su campi
troppo complessi per poter sparare supercazzole come piovesse, vero?

Diciamo  che gli ultimi  8.000/10.000 anni  di predominio  maschile sono
stati preceduti  da almeno  altri 40.000 di  storia umana  di predominio
femminile  durante i  quali la  nostra specie  ha fatto  passi culturali
impressionanti che non  hanno ancora uguali: non hai  visto 2001 odissea
nello spazio?

Dove erano allora i tuoi geni che ci "telecomandano"?

:-)

> > Questo perchè, come spiega benissimo la Belotti nel suo libro, fin da
> > piccole alle bambine viene insegnato a giocare con le bambole, e non
> > con gli attrezzi; a preparare le pappine, e non a giocare al piccolo
> > chimico; a non sporcarsi, che poi sei brutta, etc etc etc.
> Io ho una filgia femmina e un figlio maschio...Belotti nel suo libro_verità a 
> figlie femmine e figli maschi? E nella realta?

Anche  questa  è  una  vecchia  tecnica:  si dice  comunista  e  poi  ha
l'automobile/la casa al mare/...

:-)

> Non ho letto Belotti, non credo lo leggerò mai, imparo molto di più 
> nell'osservare i miei figli e cerco di capire dove è la società e dove sono i 
> geni a condizionarli.

Cazzo, scrivici un saggio perché comprendere una cosa del genere sarebbe
eccezionale: effettivamente già altri ci avevano pensato. Al di là della
Belotti  (la  quale  per  altro  parla d'altro)  hai  letto  qualcosa  a
riguardo?

> > Non è un caso, quindi, che ci siano poche dottoresse, poche magistrate,
> > poche avvocate, ancor meno informatiche. Perché sono "lavori da
> > uomini".
> Che le donne geneticamente se lo inculano il mestiere di pigiatasti, salvo 
> stupende_femminili_eccezzioni. Per la magistratura forse, ma per avvocatura e 
> medicina il mestiere nella nostrà socità è ormai unisex. Come fare il vigile 
> non ci trovo molto condizionamento.

Diciamo che  qualche anno fa  invece del geneticamente  qualcuno avrebbe
opposto  un  qualche  altro  dogma,  che sia  scritto  su  libri  sacri,
affermato da grandi _uomini_, in uso dai tempi dei tempi e via ovviando.

Come dici però te le  cose ultimamente sono cambiate, ma, concedici, che
questo  cambiamento  non  è  avvenuto  così  per  "magia",  "progresso",
"fortuna" ma  che qualcuno ha  dovuto rivendicarlo, anche con  una certa
decisione  visto che  molti gruppi,  generi,  classi e  che altro  hanno
opposto anche  strenua resistenza. Di  conseguenza, se permetti,  al tuo
"ormai" io ci oppongo una bella minchia.

Probabilmente   la  tua   bambina   fra  qualche   anno  dirà   "_ormai_
nell'informatica ci lavorano  persone di tutti i generi".  Sarà tua cura
raccontarle come e dove c'è stato chi ha posto il problema, vero?

Notare  con attenzione  che i  geni individuali  nel frattempo  non sono
cambiati.

> > Questo avviene perché nella nostra società, italiana in particolare,
> > occidentale in generale, c'è una certa visione dellla condizione della
> > donna e un comportamento sociale, dominante, per cui questa visione
> > rimane stato delle cose.
> Nei paesi meno maschilisti le donne informatiche si avvicinano al 50% del 
> totale?
> Non credo!

Anche spostare impercettibilmente la questione aiuta, vero?

:-)

> > Negli anni '60 e fino alla fine dei '70 le donne sono riuscite,
> > _autonomamente_, grazie in primis al separatismo, a liberarsi, in
> > maniera parziale ma importante, di questa condizione.
> Forse come in USA si sono fatte inculare dal regime capitalista che le ha 
> private di poter fare le madri, rendendole libere di non poter scegliere di 
> fare le schiave in fabbrica come il loro compagni/e?

Eh?

Con questo  vorresti affermare che  "prima" le donne non  lavoravano "in
fabbrica" ma "potevano solo  fare le madri"?  Leggi troppe pubblicazioni
del tuo  parroco, quelle cose lì  con tutte le minchiate  del papa sulla
"vocazione naturale tradita".

> > Ora si sta tornando indietro, e diventa normale scrivere «le bimbe hanno
> > il bisogno sfegatato e viscerale di sentirsi "diverse"», che nel
> > contesto di questa discussione è semplicemente una posizione
> > maschilista, oltre che semplicista.
> Se le donne e gli uomini potessero scegliere....ma nemmeno i bisogni possiamo 
> sceglierci. Beato chi crede e pensa di essere libero e non si accorge di 
> essere totalmente condizionato.

?

> > ci mancherebbe! :-)
> No, la polemica è sempre necessaria...con polemica! :-D

Assolutamente d'accordo.

Il problema  è che anche adesso,  come altre volte, siamo  sempre e soli
noi maschetti a chiacchierare.

:-(

-- 
Ciao
leandro
Un esteso e "normale" uso della crittografia è il sistema più forte
per rivendicare il diritto alla privacy nelle comunicazioni
telematiche: come tutti i diritti e come i muscoli se non viene
esercitato costantemente si atrofizza e va perso.

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