[Flug] Intervista sul blog di Grillo di Richard Stallman

[Franco Vite]

Il 05/03/13, alle ore 10 GiancFir dice:

> sarà tutto vero quello che dici, lo dico senza ironia, ma non mi citare 
> come riferimento il corriere della sera, ti dai la zappa sui piedi......

Mi hai chiesto una fonte, te l'ho data. Poi i motori di ricerca sono a
tua disposizione,  la notizia l'hanno data tutti.

> sul fascismo prima o poi, in questo paese, si dovrà aprire una 
> discussione come hanno fatto in germania dopo la seconda guerra mondiale 
> sul nazismo.


La discussione sul fascismo in questo paese è aperta dal 1945. Sono
stati scritti, ed ancora vengono scritti, chili di libri sull'argomento,
che è stato sviscerato da storici, antropologi, sociologi in tutti i
modi possibili usando tutte le fonti possibili, da quelle d'archivio a
quelle orali.

Se questo non compare sulla stampa mainstream è un altro problema. E' lo
stesso discorso di GNU/Linux: nessuno ne parla sui giornali (o quasi), e
se vuoi averne notizia devi cercarti un tuo percorso personale. Idem con
la storia: rimboccati le maniche e troverai tutto quello che cerchi.

> In questo paese di m...a da un giorno all'altro non si è trovato più un 
> fascista (come adesso quelli del pdl), ma tutti a dire che i fascisti 
> erano brutti, neri e cattivi( vero, ma chi lo diceva? Gli stessi, spesso 
> che lo erano stati)

Ancora nel 1973 tutti i prefetti e tutti i viceprefetti meno uno erano
stati nominati da Mussolini (Siney Tarrow, Democrazia e disordine:
movimenti di protesta e politica in Italia, 1965-1975, Laterza,
Roma-Bari 1990), tanto per fare un esempio.
Anche su questo argomento è stato scritto di tutto.

> e ci siamo ritrovato ex-fascisti in ogni dove.....abbiamo una 
> costituzione che impedisce la rinascita del partito fascista, risultato 
> basta che uno gli dia un altro nome e siamo a posto, che sò....forza 
> italia e nessuno ci trova niente in contrario.....
> insomma, riconosciamo almeno l'onestà di chi si prende le proprie 
> responsabilità e ci mette la faccia...

Guarda che la storia di questo paese è la storia di un monte di gente
che non solo ci ha messo la faccia, ma ci ha pure rimesso la pelle per
affermare i diritti di tutti.

Cesare Bermani, tanto per fare un esempio, uno dei grandi storici
italiani, a cui non è mai stato permesso di entrare nell'università
perché troppo vasto il suo campo d'interessi e troppo anomalo il suo
metodo d'indagine - è stato il padre, con Ernesto De Martino della
"storia orale", metodologia storiografica che usa le foti orali, i
racconti delle persone, come principali fonti della ricerca, a fianco di
quelle tradizionali - ha pubblicato nel 1997 "Il nemico interno", presso
Odradek (http://www.odradek.it/Schedelibri/neminterno.html) in cui si
racconta quello di cui parli tu: la continuità tra fascismo e stato
repubblicano (continuità iniziata già durante la resistenza, "grazie"
all'intervento degli "alleati"), il perdurare per decenni di
amministratori, giudici e funzionari di polizia e statali vari fascisti
nelle principali strutture dello stato italiano, di come questo abbia
causato, per esempio, vere e proprie stragi - da Portella della Ginestra
nel 1947 alla strage di Bologna nel 1980 - in cui c'è sempre stato la
mano dei fascisti nostrani, usati come manovalanza - configurando una
vera e propria guerra civile strisciante nel nostro paese (solo tra il
1945 e il 1968, quindi prima della "stagione dei movimenti,  sono state
uccise più di 1000 persone in scontri di piazza).

Un solo esempio, per dire che basta aver voglia di cercare, e su questi
argomenti si è dibattuto e si dibatte da anni. Sono argomenti, però, che
non "bucano lo schermo" e quindi rimangono relegati a rare "terze
pagine" dei giornali o alle riviste specializzate, ai dibatti accademici
o militanti e poco più.


-- 
A monte dei compagni che sbagliano (secondo noi) ci sono, i compagni
assenti, gli indifferenti, gli accidiosi, i nemici latenti e via
seguitando fino ai nemici puri e duri.
Sarebbe opportuno tenerci cari i primi e cercare di conquistarne di
nuovi tra i secondi, invece di promuovere polemiche che servono solo ad
alienarceli tutti.