[FoLUG]Piove software libero

Giovanni folug@lists.linux.it
Mon, 03 Jun 2002 16:00:10 +0200


PIOVE SOFTWARE LIBERO di G. Ziccardi - pcworld@idg.it

Wind of change, aria di cambiamento, cantavano gli Scorpions, insieme a
milioni di giovani di tutto il mondo, ai tempi della caduta del muro di
Berlino. Anche nel mondo dell'informatica di questi tempi si respira
aria di cambiamento, con il riferimento al rapporto tra software
proprietario e software libero. Una serie di iniziative, concatenate
come scoppi di mortaretti, stanno rendendo particolarmente attuale il
rapporto tra i due modi di concepire il software nel settore pubblico.
Una proposta di legge statale, una proposta di legge regionale,
interrogazione parlamentare, iniziative concrete e documentate nei
Comuni di Lodi, Pescara, Firenze, Milano, iniziative a livello
governativo (Regno Unito, Germania, Francia, Peru', Danimarca, Sud
Africa) e a livello di Unione Europea hanno dato vita alle correnti che
da tempo sostengono la necessita' di una trasparenza, anche e
soprattutto in informatica, nella Pubblica Amministrazione. A
contrapporsi a queste tendenze, l'annuncio del matrimonio del nostro
Governo con Microsoft, ed il contestuale lancio, in piena luna di miele,
del progetto eGovernement.net che vede la societa' di Redmond al centro
di tutti i progetti di governo elettronico previsti dai nostri politici.
La situazione a questo punto e' diventata molto interessante. Nel
settore pubblico, e' ben noto, il centro e' fisiologicamente collegato
alla periferia, e l'intercomunicabilita' tra gli uffici e' uno dei
requisiti indispensabili perche' la macchina funzioni. Stiamo assistendo
ad un fenomeno strano: alla base il settore pubblico si avvicina al
software libero, lodandone le qualita' di sicurezza, economicita',
ereditarieta' e personabilizzabilita' ma, soprattutto, le lodi congenite
dei prodotti liberi, ovvero la liberta'del codice e tutte le benefiche
conseguenze che comporta il giocare sempre a carte scoperte.
Contestualmente, vi e' uno sforzo per cercare di individuare formati di
documenti che siano veramente interscambiabili e compatibili su tutte le
piattaforme, e non vincolino l'utilizzatore a determinati programmi
proprietari. Al vertice d'altro canto, il connubio con Microsoft, e
quindi con il software chiuso, e' palese e dichiarato nei programmi
stessi di Governo.
Le premesse sono semplici: chi utilizza Linux tutti i giorni, anche
nell'attivita' professionale, sa bene che il rapporto di compatibilita'
tra i due sistemi Windows e Linux non e' proprio come quello che
dovrebbe essere tra marito e moglie ma e' piu' simile, nella maggior
parte dei casi, a quello tra marito, moglie e rispettivi amanti:
incomprensioni, mutismi improvvisi, idee e dati non sempre condivisi,
senso di frustrazione. Un rapporto che puo' sopravvivere a lungo insomma
e, anzi, puo' essere in tante occasioni stimolante, ma non e' certo
lineare. Se le premesse sono tali, le conseguenze sono correlate a quale
linea politica e tecnologica prevarra', anche con riferimento ai poteri
di autonomia che la Costituzione lascia alle realta' regionali. 

Tratto da PcWorld n. 136 - Giugno 2002

Saluti e Pinguini
Giovanni ;-)
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