[FoLUG] Un decreto poco urbano ...

Marco Greggi greggi.marco@tiscali.it
Mer 26 Maggio 2004 21:29:19 CEST


Mi permetto di dire la mia su un argomento forse un po' atecnico e
che permette l'intrusione anche a non specialisti informatici:

1) Concordo sulla anomalia, e sostanzialmente l'ingiustizia del
provvedimento.
La pirateria è puntita molto di piu' della truffa, e questo non mi sembra
corretto
dal punto di vista del diverso "allarme sociale" che causano le due
condotte.
2) Ho letto con interesse gli esempi che facevate prima sui fumatori ... sui
ladri ...
 etc ... E non ci trovo nulla di male, ne' di abnorme. Le cose stanno cosi'.
Se
centomila persone rubano, non vengono puntite. E questo non e' ingiusto,
semplicemente il furto non e' percepito come reato. Bisogna smettere di
considerare la legge come un linguaggio di programmazione di esseri umani
(anche se molto spesso il paragone e' calzante). Se nessuno rispetta piu' la
legge, semplicemete la legge non c'e' piu', almeno dal punto di vista
sociologico.
Ma questo accade molto raramente.
3) Vengo poi alla questione pirateria. Anche io, in passato, ho scaricato
musica
 da Napster. Poi ho smesso. Non mi sono mai considerato un ladro.
E anche se non lo faccio piu' (per paura: ci sono rimasto molto male
quualche
tempo fa quando ho visto il sito di winmx oscurato). Non considero
necessariamente ladro chi lo fa.
La legge precedente era fatta bene quando distingueva fra fine di profitto e
fine di lucro. Brevemente, chi scaricava musica (o copiava software) per se'
 e per "consumo personale" non commetteva illecito penale, che lo faceva a
fine di lucro, si'.
Se io uso Office piratato per scrivermi la tesi di laurea e' una cosa. Se lo
uso
 nel mio ufficio per lavorarci, la questione e' un'altra.
4) Badate bene, prima di parlare di legge, e' bene parlare di costituzione,
se vale ancora qualcosa.
Nel nostro sistema la PROPRIETA' di qualsiasi tipo, non e' tuterlata come
tale, ma solo se ha una "FUNZIONE SOCIALE". E' il motivo per il quale,
ad esempio, un terreno coltivabile puo' essere espropriato al suo
proprietario
che non lo coltiva e essere assegnato a un coltivatore diretto che invece
lo fara'. Proprio perche' questo e' piu' vantaggioso per la collettivita'.
Non e' affatto vero che "quando una cosa e' mia io ci posso fare quello che
voglio".
Penso che lo stesso ragionamento possa essere esteso anche alle opere
intellettuali.
Il mio non e' un discorso politico, frutto di idee personali (che comunque
sono diverse da quelle che potrebbero essere sottese al discorso in
questione)
 ma srettamente giuridico. Fondato cioe' sulla nostra Carta costituzionale.
5) Ecco che allora un decreto che tutela in modo cosi' intransigente un
bene,
 viola i principi che dovrebbero ispirare il nostro sistema.
6) Fino alle estreme conseguenze (e' una provocazione) lo so che dietro
al software ci sono mesi e anni di lavoro e sacrifici. Ma non senmpre e
non necessariamente questi sacrifici devono trovare tutela giuridica
assoluta.
E' giusto che chi ha lavorato abbia un riconoscimento economico, ma e'
anche giusto che quel riconoscimento sia ttribuito da chi quel prodotto
lo impieghera' con una finalita' a sua volta produttiva.
7) L'utente finale dovrebbe essere lasciato fuori, proprio perche' e' a
lui che pensa la carta costituzionale.


Marco



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