[FoLUG] [Fwd: Re: Libero come "Liberta' di parola"]

CyberPenguin gnu.cyberpenguin@gmail.com
Mer 6 Dic 2006 15:54:04 CET


Inoltro in Lista, come richiestomi da Valerio Mariani stesso.

E' la risposta che ho ottenuto replicando personalmente al suo articolo
http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=87&ID_articolo=38&ID_sezione=158&sezione=Desktop

Ora mi auguro che il dialogo possa continuare.

-------- Messaggio Originale  --------

Caro Giovanni,

Avevo deciso di non rispondere piu' a nessuno per non tirare troppo in
avanti una inutile polemica che rischia di disquisire del sesso degli angeli
ma la tua chiarezza e cortesia mi ha convinto.

Magari, se tu potessi postare questa mia in uno dei tuoi blog/siti/forum si
riuscirebbe a raggiungere anche la marea di personagggi piu' o meno cafoni e
piu' o meno fanatici che, anziche' costruire un dialogo costruttivo non
perdono occasione per sparare sul giornalista di turno accusandolo di scarsa
competenza.

Io sono convinto che ognuno debba fare il proprio mestiere e, credimi, fare
il giornalista specializzato non e' un mestiere facile, visto che spesso si
deve essere esperti di Ict a tutto tondo a causa della mancanza di risorse.
Ho dieci anni di mestiere, una laurea in matematica applicata e trascorsi di
programmazione. Per farti sospettare che qualcosa di open source ne capisca
ti dico solo che la mia tesi di laurea, nel 1993, e' stata realizzata su
Unix, usando Tex e l'editor Vi ed e' stata corredata da tanta programmazione
in Matlab. Per contro, tanti che hanno postato dimostrano di aver
sopprasseduto a troppe lezioni di italiano alla scuola dell'obbligo.

Ti ricordo, inoltre, che fino all'anno scorso sul sito de La Stampa, primo
esempio in Italia, erano presenti due rubriche Mondo Pc e Mondo Linux,
ebbene entrambe erano redatte da me, con nomi diversi ovviamente, Lorenzo
Mantero ero sempre io.

Veniamo ora agli articoli incriminati. Sono assolutamente d'accordo con te
che contenessero alcune affermazioni superficiali. Il motivo della
superficialita' e dovuto solo alla mia convinzione, probabilmente erronea a
questo punto, che i lettori delle mie rubriche siano gli stessi del
quotidiano, dunque con una conoscenza dei temi molto superficiale.

Le affermazioni scritte, in ogni caso, si devono considerare in
quest'ottica: era mia intenzione porre in guardia il classico proprietario
di una piccola aziendina che, passando a Skype o a software open source,
pensi che sia una passeggiata non esente da spese. Che si risparmi e'
evidente, ma, purtroppo, e' luogo comune pensare che con Skype o con il
software open source non si debba pagare piu' "quel ladro del fornitore Ict
che mi ha derubato in tutti questi anni solo perche' io non ne capisco
niente". Non e' esattamente cosi' e lo sappiamo tutti.

Il mio non voleva essere un insulto al mondo degli sviluppatori open, anzi,
avrei voluto che si elevasse alla pari di un fornitore di software Microsoft
senza avere alle spalle un nome che, per la maggior parte degli utenti
finali, continua ad essere l'unico riferimento.

Insomma, la mia intenzione era positiva e non critica nei confronti del
mondo open, di cui condivido tutto. La foga di sparare sul giornalista,
unita a un livrore di parte che ricordo solo negli utenti Mac, ha abbagliato
un po' tutti.

Dunque, guardando sotto la gonna degli angeli:

1. Open source non e' gratis per definizione (ma molti, potenziali clienti
non esperti, lo considerano cosi', o lo associano alla parola gratis)
2. C'e' stata una maturazione del fenomeno, piu' che un ridimensionamento,
sai meglio di me che non esistono dati ufficiali attendibili di diffusione
del software open, soprattutto in Italia
3. sulla formazione che non passa ma le licenze si e sul fatto che le
soluzioni Open possano essere, a parita' di qualita', piu' convenienti, non
ci piove.

Grazie, l'alto numero di post mi ha convinto a dare piu' spazio al mondo
Linux, ho imparato qualcosa sui miei lettori.

Saluti


Valerio Mariani
Computer Dealer & Var
<snip>
20141 Milano
Tel.  +39<snip>
fax  +39<snip>


> Da: CyberPenguin <gnu.cyberpenguin<presso>gmail>
> Data: Mon, 04 Dec 2006 18:23:31 +0100
> A: <valemariani<presso>yahoo>
> Oggetto: Libero come "Liberta' di parola"

> Ciao,
> la presente mail e' riferita al tuo articolo
> http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=87&ID_articolo=38&ID_
> sezione=158&sezione=Deskto
> sul quale mi permetto di porre alcune riflessioni

>> Gli applicativi open per molto tempo sono stati considerati gratis,

> Traggo da:
> http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.it.html
> Quando ci si riferisce a un programma di software libero (free software),
> meglio non dire che è disponibile "for free", gratuitamente. Questo termine
> (in inglese) significa specificamente "a costo zero". Il software libero è una
> questione di libertà, non di prezzo.

>> c'è stato un ridimensionamento di tutto il fenomeno".

> Potresti, per cortesia, citarmi la fonte?
> 
>> Il software open source è gratuito per definizione

> Non precisamente, traggo da:
> http://it.wikipedia.org/wiki/Software_libero

>> ma, se applicato in un contesto aziendale, non lo è più.
>> Ho parlato da poco con i responsabili di una società che installa software
>> open source, <cut>
>> Ebbene, il cliente ha regolarmente pagato, il 50% della commessa,

> Che corrisponde sempre alla meta' di quanto avrebbero speso installando altri
> prodotti.

> Poi (traggo da) http://www.gnu.org/gnu/manifesto.it.html
> Se la gente preferisse pagare per GNU più l'assistenza piuttosto che avere GNU
> gratis senza assistenza, allora un'impresa che fornisse assistenza a chi si è
> procurato GNU gratis potrebbe operare con profitto.

> Inoltre, le licenze passano.
> La formazione resta.
> La plusvalenza quindi che si viene a creare adottando soluzioni opensource
> rispetto alle closed source supera di gran lunga quel 50% di spesa tanto
> criticato.

> A presto :-)
> Giovanni [aka CyberPenguin]
> p.s.
> volevo risponderti sul tuo blog on-line, ma non sai quanto frustrante possa
> essere tentare di argomentare ad articolo (imho) fuorviante ottenendo
> costantemente il messaggio "Hai superato il limite consentito! Il messaggio
> verra' troncato automaticamente" :-(
> Capisco gli spammers ... ma forse non e' cosi' che si argina il triste
> fenomeno: limitando la liberta' altrui.

-------- Fine Messaggio Originale  --------

Ciao a tutti
Giovanni
-- 
GNU/Linux user #328540 -  GNU/Linux machine 251355
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      "Free as in free speech, not as in free beer"









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