[gl-como] riunione

pirla the.pirla@gdit.it
Gio 5 Mar 2009 15:57:04 CET


Il giorno mer, 04/03/2009 alle 23.22 +0100, Alberto Di Berardino ha
scritto:

> Si, lo so...Pirlapotrebbe dare la spallata finale.... :-)
> 
> albertux

Wow... non mi piace l'idea di prendere a spallate qualcosa che è
comunque super stra ottimo.

Io penso che, per una persona che usa Linux da molto tempo e ci capisce
un po' ci sono due sole differenze.
RedHat like e non redhat

Il problema importante è che tutti i produttori almeno fino a 6 mesi/1
anno fa certificavano SOLO e dico SOLO RedHat e Suse e forse una
versione asiatica (Asialinux mi pare) che comunque era redhat.

Questo non vuol dire che le altre non vanno bene o che non si possono
usare.
Il fatto è che in ambienti di produzione devi garantirti il fatto che
quello che compri o installi sia compatibile con le altre cose che
compri o installi.

A questo punto, chi non può comprare RedHat o Suse (come me) che fa?
Installa Fedora (o magari opensuse adesso... ma prima non c'era).
Questo perché in questo modo, a parte le versioni dei software che in
fedora sono più veloci a cambiare, i file di configurazione.. le
directory, il software di pacchettizzazione... sono gli stessi.
E anche perché RedHat usa molto Fedora per sviluppare e testare le cose,
e poi portarle nella versione Enterprise.

Io sinceramente faccio molta fatica a trovare alcuni file di
configurazione in Gentoo o in debian o in ubuntu.
Non che non ci siano, ma il path cambia
Forse adesso stanno un po' cambiando le cose... lo spero
Ma quando vai da un cliente non puoi permetterti di aprire i man per
ogni comando che dai o per ogni servizio che devi configurare,
altrimenti il cliente dice che in quel modo poteva farselo da solo.
E' vero che tu mi paghi per sapere cosa cercare e dove, ma a tutto c'è
un limite.

Fedora non è il massimo... ci sono problemi anche li... yum è cresciuto
parecchio negli ultimi tempi, ed agevola tantissimo quando si ha a che
fare con RPM.
Fra un po' uscirà la nuova versione di RPM che promette di innovare
finalmente la gestione dei pacchetti.

Io per esempio non conosco per niente synaptic (e tanto meno apt) e non
ne sento assolutamente la mancanza (ora) perché c'è yum.
Chi si ostina a dire che RPM fa cagare, forse ha ragione, ma non conosce
yum, che è un'interfaccia verso RPM e che ne risolve l'unico punto
debole (la risoluzione delle dipendenze dei pacchetti).

Quindi, ribadisco, una distribuzione non è diversa dall'altra a mio
parere perché ha la versione 11.12.13 di un certo software mentre
l'altra ha ancora la 11.
La vera differenza sta nell'amministratore che la personalizza a dovere.
L'utente non dovrebbe capire neanche la differenza.

Lo capisce l'amministratore/configuratore... che però si adatta.
Anche in Fedora posso ricompilare tutto quello che voglio... certo...
forse non è facile, ma con yum e rpm posso addirittura scaricare i
sorgenti come pacchetto, e farli compilare con le opzioni che voglio ed
ottenere anche il pacchetto rpm compilato. Non conosco nessuno che lo
fa.. anche se mi piacerebbe avere di queste amicizie :-)

Per finire... anche se ormai non so più cosa ho scritto...
Io uso fedora, non ho motivo per cambiarla, mi piace, la conosco bene,
ho capito alcuni meccanismi e mi sono adeguato ai problemi che io penso
siano problemi ma che ad altri sembrano invece delle funzionalità in più
o dei modi per differenziarsi.

Auspico che nei prossimi 5 anni si riesca a trovare uno standard almeno
per una serie di cose che al momento sono troppo diverse, in modo da
rendere agevole trasportare le cose da una distro ad un'altra senza
neanche dover pensare a che distro è.

E poi le differenze ben vengano se però sono differenze "non
sostanziali".
Perché altrimenti arriveremo a quel fenomeno che si è vissuto con i vari
dialetti Unix, nei quali ognuno faceva le cose a modo suo e quindi un
sistemista Solaris non avrebbe avuto la vita facile su AIX o su HP-UX e
così via.

-- 
Ciao
        Pirla

Per rispondere in E-mail the (punto) pirla (chiocciola) gdit.it
*** un bacio ai pupi ***

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