[gl-como] licenze commerciali
pirla
the.pirla@gdit.it
Sab 21 Nov 2009 17:12:49 CET
Il giorno ven, 20/11/2009 alle 16.23 +0100, Elena of Valhalla ha
scritto:
> 2009/11/20 Raffaele Recalcati <lamiaposta71@gmail.com>:
> > secondo me è meglio pagare un consulente esterno, se necessario, ma
> > non andare su redhat.
> > visto che poi, dopo un anno, devi pagare ancora
> > e ancora
> > e ancora ...
>
> la stessa cosa vale per il consulente esterno, o per l'esperto assunto
> internamente: non e` che lo si paga una volta e si ha diritto ai suoi
> servizi a vita
Giusto, senza togliere il fatto che un sistemista ti serve lo stesso,
che un consulente lo paghi sicuramente di più del supporto redhat, e che
con il supporto in realtà non paghi una persona (che dovrebbe sapere
tutto) ma paghi un'azienda e quindi una schiera di tecnici, ognuno
specializzato in un argomento.
> poi sta alla singola azienda decidere di che servizi ha bisogno e per
> quanto tempo, guardare chi li offre, guardare a che prezzo li offrono
> e scegliere
Libera concorrenza.
Ci sono però aziende che non possono implementare niente senza un
supporto dietro.
E ci sono anche aziende (sembrerà strano) che non possono in nessun modo
usare Linux.
Quando poi io gli faccio notare che c'è linux in ogni apparato di rete
che usano, o in ogni switch che usano, mi dicono che se qualcuno lo
sapesse, li farebbe spegnere.
Paradossale, ma le cose che funzionano meglio oggi, hanno praticamente
linux ovunque.
> detto questo, io non ho mai conosciuto nessuno che avesse bisogno dei
> servizi red hat, ma non ho mai conosciuto nessuna grossa azienda,
> quindi ho esperienza limitata
Questo non è un tuo limite, purtroppo è un limite di molti di noi, che
hanno a che fare con Linux ma senza riuscire a far si che linux entri di
prepotenza in realtà significative.
Io vi posso assicurare che un prodotto qualsiasi, senza un supporto
adeguato, non può riuscire a bucare certi strati di resistenza (non
tecnica). E per questo ben vengano redhat e suse, adesso affiancate
prima da SUN e poi da Oracle che con il loro nome danno un contributo
non indifferente alla diffusione di Linux nelle grosse realtà.
Per non citare Cisco, IBM (che ogni anno investe milioni di $ nello
sviluppo di Linux) e tute le altre società impegnate nel sostegno alla
comunità open source.
--
Ciao
Pirla
Per rispondere in E-mail the (punto) pirla (chiocciola) gdit.it
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