[gl-como] Docker per stupidini

Luca Lesinigo luca@lesinigo.it
Mer 3 Feb 2016 13:54:01 CET


Il giorno 03 feb 2016, alle ore 12:56, Elena ``of Valhalla'' <valhalla-l@trueelena.org> ha scritto:
> anche l'uso di container ciccioni al posto delle vm tradizionali può essere interessante (e se ricordo bene ad esempio per lxd stan lavorando sulla compatibilità con libvirt per poterle gestire allo stesso modo), ma lì è un ambito decisamente diverso (anche se lo strumento alla base è lo stesso, ma non quelli "di interfaccia”).
Been there, done that.

Anni fa che lxc nemmeno esisteva ho gestito per lungo tempo sistemi basati su linux-vserver.
Più recentemente ho gestito sistemi lxc-based, sempre fatti “ciccioni” e “a manina” - nel senso di crea container, installaci una Ubuntu base, e da lì in poi gestiscila come qualsiasi altro sistema (che nel mio caso significa tramite Puppet, ma ognuno scelga il suo veleno).
Ho anche giocato con container Docker, sempre “full distro”, quindi come i casi precedenti solo che parte del provisioning è automatizzata grazie a docker.

Ho fatto tutto questo, e sinceramente non ho percepito grandi vantaggi rispetto ad una più tradizionale virtualizzazione completa, anzi erano più gli svantaggi (es. la gestione delle interfacce di rete che è “diversa” da un sistema tradizionale e questo può richiedere l’adattamento di procedure / tools / codice). Parlo di casi d’uso più o meno generici, non parlo dello stanzino dei piccì del signor Facebook o del signor Google.

Si, per la gestione ci sono una serie di cose in ballo, se ricordo bene o libvirt stessa o altri tool potevano già gestire indifferentemente dei container lxc come delle vm kvm.
Ma questa è solo strumentazione di contorno, io mi riferivo più che altro al “cosa ci metto dentro”.

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Luca Lesinigo



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