R: glug:GPL e antimilitarismo [OT]
Ugo Tartaglino
glug@genova.linux.it
Mon, 23 Sep 2002 11:39:48 +0200 (CEST)
On Fri, 20 Sep 2002, Hardrain wrote:
> Non credo proprio che "limitazioni etiche" all'uso gratuito e open di un
> prodotto dell'ingegno, poste dall'autore, lo rendano meno libero - si tratta
> invece a mio avviso di un buon uso della libertà; quella dell'autore, non
> meno importante di quella dei potenziali fruitori.
Si, ma in quel modo l'autore inserisce una clausola nella licenza che va a
sovrapporsi alle leggi. Forse sarebbe meglio che le limitazioni etiche
fossero codificate nelle leggi, non nella clausola del software.
Ad esempio immagina che io scrivo un programma in C che e` in grado di
attaccare i server della tua azienda. Compilo il programma con gcc e lo
uso nel modo che ho previsto causandoti danni per 1000 euro.
E` giusto che io ti risarcisca *indipendentemente* dalla licenza del
compilatore che ho usato. Mettere delle clausole aggiuntive a gcc, ad
esempio, secondo rischia di fare confusione.
Chi produce il proprio software senza includere software di altri ha
diritto di mettere tutte le clausole che vuole nella licenza (anche le
piu` bizzarre).
Inoltre siamo tutti d'accordo che il software, come ogni altra cosa, non
va usato per fini malvagi. Rimane il problema di chi deve stabilire cosa
e` buono e cosa e` malvagio: la coscienza individuale? Lo Stato? La
Chiesa? Richard Stallmann?
Insomma, pur con tutta la gratitudine che ho verso R. Stallmann per tutto
cio` che ha fatto, preferisco che la GPL non mi imponga niente in
proposito.
Credo che queste discussioni siano gia` state affrontate da qualche parte
al momento di creare la licenza GPL.
Ciao,
Ugo