Help ! Reverse engineering

Antonio G. De Padova ga@agdp.de
Gio 13 Dic 2007 15:24:52 CET


Sto lavorando ad un progetto abbastanza complesso, che usa dei 
packages 'open source'.
Naturalmente mi sono scaricato tutto il necessario, tra i quali un bello 
script  .sh  che 'costruisce tutto da solo' basandosi sul Cmake, 
superautomatizzato, superparametrizzato, che e' un miracolo se funziona.

Infatti, su tre differenti Linux platform, (due Ubuntu e una Kanotix) si e' 
comportato diversamente in tutte e tre. Riuscendo a 'girare' solo su una 
Ubuntu. La differenza tra i due Ubuntu PC e' la scheda grafica che ha una 
versione di OpenGL diversa.

Quindi immaginiamoci che casino.

Inutile dire che a questo punto si e' ancora su un livello di 'astrazione' 
molto alto e tutto e' parametrizzato.

Risulatto : il capirci qualcosa della 'logica' di tutte le operazioni e' una 
operazione da schizofrenici.

Dalla mia esperienza  di software engineering pero', so per certo che se io 
riuscissi a 'capire il filo' di tutto il funzionamento, sarei in grado di 
cancellare il 90% dei directories e degli scriptfiles,
eliminando tutto quello che e' stato scritto per 'cross platform', e 
concentrandomi unicamente sulla 'mia' piattaforma,  tenendo unicamente i 
sources del programma, gli includes, le librerie, e i dati.

Tanto per dirne una, lo script iniziale costruisce ad un certo punto UNDICI 
livelli di subdirectories.

Avete un suggerimento di come 'studiare e capirci' nella selva dei Cmake 
files e dei makefiles costruiti per 'cross-platform', in modo da eliminare 
tutta la 'cacca' ???

Esistono dei tools che, indicando la piattaforma, scannano gli script files 
e tolgono gli statement superflui ? 

I packages che uso sono ITK, VTK e FLTK e Cmake.

Il software di esempio che mi interessa, sul quale basero' poi il mio 
progetto, e' lo  ITKSNAP  (www.itksnap.org).

Se qualcuno potrebbe darmi una mano, sono disposto a pagare.
Si puo' comunicare via internet oppure per videoconferenza.

Verro' a Genova a fine gennaio.

Grazie.

Antonio G. De Padova
www.medinfor.com





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