[glux] Fiera a Erba
Simone Savogin
savohead@gmail.com
Gio 30 Ott 2008 17:17:39 CET
Buongiorno,
grazie per quello che fate per infondere un po' di sano criterio nelle menti
delle persone.
Scusate questa mia intrusione e la modalità con cui la perpetro, dovrei fare
un piccolo sforzo e presentarmi a una riunione, o almeno dimostrare un
pochino più di umiltà, applicandomi personalmente senza chiedere a terzi.
Questa mia unicamente per chiedere se anche questo appuntamento con la fiera
di Erba vedrà il Vostro supporto; se sì (come ho potuto notare dalla sezione
dedicata nel vostro sito), mi chiedevo se lo spazio concessovi dovesse
ancora apparire "passivo" agli utenti.
Sono un assiduo frequentatore dell'evento e sono un utente linux (non in
questo istante, purtroppo), ma non ho grandi doti o capacità da ritenermi un
"esperto" o anche solo un "utente avanzato", mi ci diverto e mi ci
appassiono; più che altro credo fermamente nella filosofia che sta alla base
dell'open source.
Detto questo e pur conscio del fatto che il vostro intento è "permettere un
approccio" o comunque "dare supporto", piuttosto che "imporre" o
"impressionare", l'appunto che mi porta a scriverVi è l'impatto visivo e "a
pelle" dello "stand Linux" in fiera.
Spesso, vedendo la hall piena e il piedistallo a voi dedicato vuoto, oppure
utilizzato come panca per la pausa pranzo, mi è tornato alla mente quello
che tutti rispondono quando propongo di installare Linux su di un pc: "è
troppo difficile, non ho voglia di sbattermi (leggi "imparare")". E la
domanda che mi sorge spontanea è: "Perché?!", perché la gente non ha voglia
di "sbattersi" per Linux, ma lo fa tranquillamente per Windows (perché in
fondo bisogna comprendere comunque la struttura delle cartelle, quali
programmi fanno cosa e come, quali file si aprono con cosa e come)?!
La risposta (oltre all'odio verso la mediocrità insita negli uomini (tutti,
me compreso, ovviamente)) è che il gioco, secondo loro, non valga la
candela.
Le console piacciono perché divertono senza "spesa mentale", inserici un
disco e giochi.
Windows viene utilizzato perché è già pronto all'uso (non senza pecche) ed è
di moda (questo fa molto), solo in seguito vengono i problemi di
compatibilità (nella mente degli utenti), solo in seguito pensano ai giochi
e così via.
In questo ultimo periodo tante persone stanno capendo che gli sviluppi di
Linux stanno portando ad un divario sempre più sottile con quel dannato
sistema operativo, gli sforzi di chi tiene alla diffusione di un software
libero devono andare anche nella direzione della semplicità di contatto per
l'utente; spiego:
se uno entra alla fiera e non sa che quello spazio è lo spazio per Linux,
non se ne accorge nemmeno;
se uno entra e scopre che quello è lo spazio Linux, si ferma e osserva,
pensando che quei pochi pc e quelle poche persone siano sintomo di poca
"bellezza" di Linux;
così è anche per l'idea di sistema operativo o di software in generale.
Avendo lavorato nel marketing, ho i miei buonissimi motivi per detestarlo,
ma reputo spesso poco vincente l'approccio di chi promuove il software
libero; quello della fiera è un esempio lampante di ciò che "fa male" al
prodotto medesimo. Il grande cambiamento che ha apportato Ubuntu al mondo
dell'Open Source (nonostante sia proprio di questi giorni la notizia della
rendita zero di questo sistema operativo) è la semplicità d'uso, la grande
concorrenzialità e l'approccio "a favore dell'utente" della comunità o del
sistema stesso.
Questo approccio (pur considerando tutti gli approcci deprecabili di Novel
per i puristi) ha fatto molta differenza.
Nel "piccolo" di Erba, stupire la gente, potrebbe andare in questa
direzione, far vedere a tutti che non si è alieni, potrebbe aiutare a
popolare l'area a voi dedicata, dimostrare la semplicità d'uso, la grafica
ammiccante e la vasta scelta di software, potrebbe invogliare anche solo
poche persone in più a sorridervi e dirvi "ok, gli darò un'occhiata".
Oggi è uscita la nuova versione di Ubuntu, mettere a disposizione
gratuitamente una grande quantità di copie di questa distribuzione potrebbe
far comprendere a molti che non è "rubare" e non è nemmeno un accaparrarsi
un semplice gadget, ma entrare in un intero mondo.
Proiettare giochi e dare la possibilità a qualcuno di giocarvi, potrebbe
attrarre qualche ragazzino e con lui il suo babbo o il suo fratello, che
chiederebbe "ma non è windows, come mai c'è un gioco?!".
Sino alle più semplici e stupide cose, mettere un cartello o uno striscione
che annunci qualche evento speciale a qualche data ora, in cui qualcuno
smanettando un pochino con la propria macchina permetta di vedere in quanti
secondi si accede al sistema operativo rispetto a quanto faccia windows
sulla medesima macchina.
Idee del cavolo, lo so, ma vicine a ciò che la media (bassa) d'utenza
s'attende.
In fondo basterebbe mostrare un film, o anche solo (sempre si possa avere la
rete) aprire Amarok o i suoi figliocci e dimostrare che non è poi così
difficile o strano trovare informazioni e testi e spartiti di una canzone
pur avendo un semplice mp3 (o meglio un ogg).
Sempre lo si abbia, mostrare un Tux pal ... che (personalmente lo toccherei
con un palo di sei metri se solo avessi i miliardi, ma magari alla gente
piace) non è nulla di esaltante, ma è un feed reader (e già tanta gente non
sa nemmeno che esista questa "tecnologia") e può fare da sveglia o da
jukebox e tanto altro. Voi non starete vendendo quell'oggetto, ma starete
vendendo la filosofia del "si può fare" (e non quello Obama-Veltroniano, ma
quello di Frankenstein Jr), in mezzo ad una fiera in cui vengono vendute
delle sveglie che sanno fare (male) solo da sveglie, degli aggeggi che si
utilizzano una volta e poi si dimenticano; Voi no, Voi stareste vendendo un
qualcosa come il futuro a chi non ha i mezzi per conoscerlo. "Ti ricordi?!
Quando abbiam visto quelli che con un cacchio di computer più vecchio del
mio facevano girare aMule, vedevano un film e lasciavano che la World
Community Grid sfruttasse un po' della loro banda e della loro CPU per
scoprire una cura per l'HIV". Questo bisognerebbe riuscire a "vendere".
Per questo motivo (scusate la prolissità) vengo a chiedervi: "sfrutterete
ancora lo spazio concessovi per un supporto passivo, o avete idee improntate
alla diffusione della Vostra (anche un po' mia) filosofia?!"
Di nuovo scusate per la prolissità e l'intrusione e la poca chiarezza, e di
nuovo grazie per quello che fate.
A presto
Simone Savogin
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