[hack] Re: [LinuxScuola] richiesta di aiuto
Giovanni Guarino
giovanni.guarino1@aliceposta.it
Dom 1 Maggio 2005 21:39:40 CEST
Rispondo con ritardo alla “richiesta di aiuto” di un'insegnante delle medie
(abbiamo tutti poco tempo e molte cose da fare), che mi coinvolge in quanto
anch'io insegno nella scuola media, tra le altre cose, informatica.
Io credo che il problema non sia solo dei libri di testo, di cui è meglio
fare a meno, per far risparmiare le famiglie, ridurre il peso sulle spalle
degli alunni e non far acquistare un libro che in poco tempo sarebbe
superato dall’evoluzione della tecnologia. Quindi, anche se i libri non
fossero tutti Windows orientati, anche se ci fossero in commercio testi
orientati al software libero, o le case editrici fiutassero l’affare e li
mettessero in circolazione, la mia opinione è di non contribuire a
trasformare l’introduzione dell’informatica nella scuola dell’obbligo in un
aggravio di spese per le famiglie e di peso sulle spalle degli alunni.
>>Espongo succintamente il mio problema e forse mi puoi aiutare.
>>Come saprai l'insegnamento di informatica e' diventato obbligatorio nella
>>media inferiore, serpeggiano decine di testi tutti microsoft oriented.
>>Nella mia scuola (grandina: nove prime classi) ho fatto installare in un
>>laboratorio OOo ed anche Firefox etc.. su Windows (prima fase per
>>costruire la migrazione su Linux senza affanni.. ma gli affanni vengono
>>gia')
>>Ora si deve passare all'utilizzo massiccio di OOo ma mancano libri di
>>testo
Ma perché i tuoi colleghi, anche i miei, pensano subito ai libri di testo?
Un po' perché non sono capaci di imparare programmi in fondo abbastanza
semplici (uno che sa usare word, in pratica sa usare anche OpenOffice
writer), ma soprattutto, credo, perché hanno l'ansia di tormentare gli
alunni con compiti, test, quesiti a risposte aperte, chiuse, multiple, ecc.
In fondo il problema non è che usino i programmi proprietari o i programmi
liberi. Se questi insegnanti hanno l'intenzione di appesantire
l'insegnamento dell'informatica, lo faranno sia usando word che usando
openoffice. Ci sono maestre che fanno usare Paint di Windows a bambini di
sei anni (che brutto approccio all'informatica, un programma così carico di
struttura, di regole) e ignorano che ci sono programmi liberi, come
TuxPaint, nei quali si è cercato di ridurre al minimo le regole, per
lasciare spazio alla creatività. Ci sono, alle medie, insegnanti che fanno
il compito scritto di informatica, in cui all'alunno è richiesto di elencare
i menu di word. Se gli dai il manuale di OpenOffice questi pretenderanno
dagli alunni che imparino a memoria i menu di OpenOffice. Non cambia nulla.
Il problema è che chi non possiede un argomento in maniera adeguata non può
insegnarlo, anche se il ministero glielo consente, e l'aggiornamento degli
insegnanti è fatto in modo inefficace e dispersivo di soldi pubblici(i
miserabili corsi A, B, C1, C2, organizzati malissimo dal ministero,
realizzati peggio dalle scuole). Un aggiornamento serio dovrebbe essere a
numero chiuso, selettivo, pratico, induttivo (dai problemi concreti al
programma, non il contrario).
>>Sto facendo la docente in un corso interno per docenti per prepararli a
>>insegnare informatica, ma sebbene abbiano capito la filosofia dell'Open e
>>la condividano, sono letteralmente terrorizzati di iniziare senza il
>>famoso
>>libretto (sono comunque terrorizzati, ma questo passa il convento).
E' vero: questo passa il convento. Ma allora, visto che non possiamo
cambiare le cose, anziché cercare un libro di testo che graverebbe sul
bilancio delle famiglie e sulle spalle degli alunni, cerchiamo di portare i
colleghi a una visione leggera, allegra, anche superficiale - perché no? -
dell’insegnamento dell'informatica. Consideriamola una materia di serie B,
il che è l'unico modo per salvare una disciplina dalla noia e dalla
pesantezza. Dato che non possiamo garantire docenti preparati adeguatamente,
cerchiamo di evitare che quelli che ci sono contribuiscano a creare una
generazione che odierà i computer, come molti odiano la storia o la
matematica.
L'altra possibilità è scambiarsi le esperienze, ma non so se serve, e
comunque ci si dovrebbe incontrare, ci vuole tempo e di tempo abbiamo tutti
penuria.
Ciao,
Giovanni
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