[Golem] Resistenza culturale

Hal hal@linux.it
Sab 7 Dic 2002 21:59:27 CET


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Empoli, 7 dicembre 2002.

L'informatica e' piu' strategica di quanto possa sembrare anche 
dopo un'attenta valutazione. Si tratta di una meta-tecnologia 
ovvero una tecnologia che serve a crearne altra: ogni oggetto o 
servizio che utilizziamo contiene massicce quantità di 
software, gli abiti che indossiamo, un bicchiere d'acqua, le 
vacanze, un buon libro, i trasporti, la cultura, il 
divertimento.

Chi controlla il software oggi controlla gran parte della nostra 
vita.


Oggi i nostri strumenti (programmi e software in generale) di 
produzione, diffusione, fruizione della cultura sono 
controllati da altri.

Gli strumenti di formazione (culturale, sociale, personale) 
delle giovani generazioni sono controllati da altri. Sono 
pensati, progettati, costruiti da altri. Sono conosciuti, nel 
loro funzionamento, da altri.

Per altri si intendono alcune (pochissime) multinazionali che 
progettano e producono praticamente tutto il software 
utilizzato da noi.

La forma e la logica di funzionamento degli strumenti di studio 
e di crescita dei giovani e' decisa altrove, dal consiglio di 
amministrazione di potenti societa' straniere.

Noi non sappiamo come funziona la tecnologia che usiamo. Loro lo 
sanno. E ce la danno solo in uso.

Il software e le tecnologie proprietarie sono inconoscibili a 
chiunque.


Siamo sottomessi a una oppressione culturale.


Oggi e' ancora aperta una via d'uscita. La via di salvezza si 
chiama Software Libero.


Col Software Libero e' possibile conoscere la tecnologia che 
usiamo, e' possibile essere padroni delle proprie scelte, 
creare i propri modelli culturali, e' possibile che il sapere 
rimanga un bene legato alla comunita' che lo usa e lo sviluppa.

Oggi e' ancora possibile utilizzare il software Libero perche' 
l'hardware e' ancora "aperto", ovvero se ne conosce la 
struttura e il modo in cui lavora.


Trust di livello mondiale si stanno organizzando per bloccare, 
chiudere, nascondere anche il funzionamento dell'hardware: mai 
piu' standard aperti e pubblici.

Le porte della stalla si stanno per chiudere e i buoi non si 
stanno ancora apprestando a fuggire: presto iniziera' la 
mungitura economica e soprattutto quella culturale.


Utilizzeremo tecnologia che non comprendiamo e che PER LEGGE non 
potremo comprendere. Gli strumenti per creare, diffondere, 
fruire l'informazione saranno noti e controllati soltanto da 
poche amministratori delegati sparsi chissa' dove nel mondo.
Il progresso e l'obsolescenza tecnologica saranno amministrati 
da pochi individui e non siamo sicuri che questi pochi 
individui siano nostri amici...


Ancora c'e' speranza. Utilizziamo immediatamente e diffusamente 
il Software Libero. Iniziamo adesso, iniziamo a Firenze, 
iniziamo in Toscana. La resistenza culturale e' oggi possibile, 
e' possibile in Toscana, e' possibile ancora per poco.


Diventa da oggi necessaria la totale migrazione al Software 
Libero su vasta scala, in modo da creare un mercato Libero, in 
modo da creare conoscenza legata al territorio e alla nostra 
societa', in modo da autodeterminare i modelli di sviluppo del 
pensiero e della societa' in cui viviamo.


I passi sono tre, semplici ma non facili: migrazione 
all'utilizzo del Software Libero per l'universita' e la scuola 
di ogni grado, successiva migrazione della Pubblica 
amministrazione, migrazione dei privati (aziende e singoli 
cittadini) con l'aiuto tecnico delle universita'.


Detto cosi' sembra facile. In realta' e' quasi impossibile. Nel 
'quasi' e' contenuta tutta la speranza per un futuro 
culturalmente libero. Il nostro futuro.


Esistono esempi in cui questo e' diventato realta': il Governo 
do Estado do Rio Grande do Sul ha migrato da poco tantissimo 
software da proprietario a Libero, nel settore pubblico e nel 
settore privato (le banche sono ritornate finalmente all'ovile 
degli stabili sistemi di tipo Unix, pero' oggi con interfacce 
grafiche facilissime da usare).
http://www.softwarelivre.rs.gov.br/index.php?menu=projeto


Diffondete.

Ciao.
Hal  :o)

- -- 
Ho cambiato chiave per crittografia a dicembre 2002.
La nuova ha keyID  19C156F3
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Version: GnuPG v1.0.7 (GNU/Linux)

iD8DBQE98mEw1lBqSBnBVvMRAihFAJ46P2gphmsITmIMMQb0C5jekFQxPACeNCu7
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=X8y4
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