[Golem] Archivi e privacy
Marco Ermini
flug@markoer.org
Gio 4 Lug 2002 08:41:16 CEST
On Tue, 2 Jul 2002 17:12:12 +0200, "Morgan" <morgan-@libero.it> wrote:
> Salve, è la prima volta che scrivo sulla mailing-list. Conosco il Golem
> di fama da un po' di tempo, ma solo da poco ho conosciuto Hal di
> persona. Personalmente condivido le sue preoccupazioni sulla privacy e
> sulla raccolta indiscriminata di informazioni su tutti i cittadini.
> Certo, volendo tutto questo può essere interpretato anche come una
> leggera paranoia, stante la odierna situazione. Secondo me, però, è
> proprio questo il punto: tutte le situazioni sono in continuo mutamento,
> compresi i governi e le leggi, e ciò di cui parliamo liberamente oggi
> (software libero, concorrenza alle grandi aziende, diritto
> all'informazione e alla privacy), fra qualche anno può essere
> considerato reato, magari camuffando un po' i discorsi.
Io non ho mai visto promulgata in Italia una legge che favorisca il reato di
opinione, ed a maggior ragione con effetto retroattivo! (anzi che dico in
Italia, manco in Arabia Saudita!). Ti rendi conto che stiamo favoleggiando
scenari giuridici irreali, di cui non se ne vedono le premesse, da nazismo
puro, e per di piu' applicati ad una mailing list di utenti Linux di Empoli?
IMHO mi sembra proprio che si stia sbagliando ogni misura di giudizio e che
certe argomentazioni non siano manco degne di considerazione.
> Il punto è: le
> leggi cambiano, gli archivi restano. Non solo: anche il tono dei nostri
> argomenti potrebbe cambiare ed alzarsi un po' e la parola "gratis", che
> apprezziamo tanto, al giorno d'oggi fa già storcere il naso a molti.
Scusa ma a me, veramente, sembra che "gratis" non abbia mai dato noia a
nessuno. Probabilmente tu traduci male il vero significato del "free software"
che e' "software libero" e non "software gratis": se permetti fa una bella
differenza - e "libero" puo' dar noia, noia che di sicuro "gratis" non da' a
nessuno.
> Certo la cancellazione degli archivi potrebbe essere solo un palliativo,
> ma io sono d'accordo con Hal: se qualcuno vuole raccogliere informazioni
> su di me, deve almeno durare fatica.
Guarda che se uno vuole raccogliere informazioni su di te o di me, basta che
si iscriva con uno pseudonimo a questa lista (che e' **PUBBLICA**, ma forse
qualcuno se lo sta dimenticando!!!) e raccoglie per un mese un campione di
email, e da questi si ricostruisce gusti, opinioni, nomi ed indirizzi email di
me e di te!!!
E' possibile che questa semplice cosa non venga in mente a nessuno, e nessuno
si renda conto che quindi il fatto che ci siano gli archivi web o meno non
cambia di una sola virgola il fatto di essere monitorizzati da chicchessia? Se
si volesse davvero essere paranoici, si potrebbero benissimo *lasciare* gli
archivi web ma si dovrebbero *filtrare gli iscritti* accertandosi che tutti
siano persone note, chiedendo dei documenti per l'iscrizione e conoscendoci
prima di persona. Questo non e' possibile e la natura della lista - lista
APERTA, cribbio!!! - non lo prevede, e quindi se adesso ti dicessi che io sono
in realta' un poliziotto sotto pseudonimo o un agente di un'agenzia di
marketing che ci faresti?
> A questo fine sarebbe la cosa
> migliore usare sempre e solo nick su internet (e cosa altrettanto buona
> criptare tutta la posta con un PGP a chiave pubblica-privata, ma nessuno
> lo fa).
Si', e poi viaggiare con un cappuccio in testa, non comprare nulla con la
carta di credito, e poi alziamo gli scudi per deviare gli scanner
dell'Enterprise. Scusami l'umorismo gratuito, ma non so te, ma io non credo
proprio di essere un soggetto interessante per il nucleo anti-terrorismo, non
sono cosi' presuntuoso da credere che a qualcuno interessi monitorizzarmi, e
se lo fanno, chi se ne frega, io non ho nulla da nascondere, e stanno solo
buttando via il loro tempo, soldi e spazio disco per i log.
Ma tu credi davvero che il nucleo informatico dei carabinieri, con quei tre
pirla che navigano con Internet Explorer, si mettano a fare hacking sulle
mailing list per scoprire chissa' quale complotto? oppure pensi che il nucleo
IT di un ufficio ricerche di mercato scopra i tuoi gusti filtrando i tuoi
pacchetti TCP/IP a livello di router, per passarli a qualche ufficio vendite?
Un conto e' pensare alla sicurezza e riservatezza, un altro e' fare
discussioni di lana caprina su dei normalissimi archivi che *ovunque* su
internet vengono tenuti quando poi se qualcuno vuole sa gia' tutto su tutti
attraverso il semplice iscriversi alla mailing list...
> Ho trattato di questi argomenti molto in velocità, ma se
> qualcuno fosse interessato ad approfondire il problema sarò felicissimo
> (nei limiti delle mie conoscenze) ad intavolare discorsi più lunghi.
Ti ringrazio, ma sto avendo un approfondito e defatigante colloquio con
/dev/random e mi dispiacerebbe interromperlo proprio ora...
> Per
> ora mi permetto di consigliare a tutti di prendere visione di un
> rapporto del dicembre 1997 (pubblicato nel genaio 1998) della cui
> redazione la comunità europea incaricò Steve Wright, documento di
> indubbio valore, ma conosciuto da pochissime persone. Il rapporto si
> chiama S.T.O.A. e lo potete trovare tradotto qui
> http://www.tmcrew.org/privacy/STOA.htm . Grazie della vostra pazienza e
> alla prossima.
E che diavolo c'entra con il golem ed il fatto di rendere pubblici degli
archivi via web? ma per favore dai, sii serio!!!
ciao
--
Marco Ermini
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Perche' perdere tempo ad imparare quando l'ignoranza e' istantanea? (Hobbes)
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