[Golem] (no subject)

Marco Ermini flug@markoer.org
Gio 11 Lug 2002 00:14:40 CEST


On Wed, 10 Jul 2002 21:29:43 +0200, Gianni Casalini <gianni@elenet.it> wrote:

[...]
> Come sopra. Non c'entra niente con la risposta e forse dovevo postare 
> una mail separata. 
>  Era una riflessione che facevo da tempo e mi hai dato l'occasione per 
> dirla, tutto qui. Certo non e' che si deve convincere le donne a 
> buttarsi su Linux o sulla comunicazione/informatica ecc... mi 
> chiedevo quali sono le condizioni che possono facilitare questo 
> accesso. Quelle che se ne occupano, in realta' sono molto apprezzate 
> e stimate; mi sembra una perdita di liberta' (per tutti) il fatto che 
> poi le ragazze si occupino "solo" di grafica per il web, o imparino 
> "solo" l'utilizzo di programmi da ufficio.
> Mi sembra che si vada a ricadere nelle distinzioni di genere (neanche 
> per forza esplicite e coercitive)... 
> So che ne hanno parlato all'hackmeeting, ma non ho approfondito molto, 
> a parte un articolo sul Manifesto (non mi ricordo la data).
> 
> Cosi', voleva essere uno spunto per una riflessione di questo tipo: 
> possiamo almeno rimuovere in un esperienza (penso all'O/I) quegli 
> elementi che piu' o meno consapevolmente inseriamo e che rendono 
> l'accesso meno interessante o istintivo per una ragazza?
> Donne in lista! Dico cazzate?

Non dici cazzate. In realta' l'informatica in genere, IMHO, e' gestita e
dominata da "caratteri" estremamente maschili. E' per questo che le donne "ci
si buttano" malvolentieri.

Io ho fatto 5 anni di superiori in un corso di informatica dove le ragazze
erano pochissime - e stavano tutte nelle altre classi :_(

Comunque lei non e' che non e' interessata. Anzi. Lei e' l'unica nel suo
ufficio (anzi in tutta la ditta...) che ha delle iniziative, quindi innanzi
tutto si e' installata OpenOffice. Tra l'altro, se lo e' installato da sola
molto prima della 1.0 e quindi e' una beta tester ufficiale ;-) Adesso che
siamo alla 1.0 lo ha installato su tre PC ed ha convertito tutti i vecchi
documenti di Microsoft Word e di Works.

Ha provato tutte le possibili cazzatine di programmi che poteva sotto Windows,
compreso VNC per usare altri computer oltre al suo. Ne ha fatte di tutti i
colori, infatti si e' beccata 118 virus (conteggio ufficiale di Norton! :-)

Comunque, il prossimo passo e' senz'altro Linux, solo che non ci vorra'
arrivare in modo "maschile". Sicuramente l'estetica e l'ordine hanno una
grossa predominanza nel suo carattere, ed ha espresso il desiderio di imparare
i comandi dalla shell (e' affascinata nel vedermi battere tutti questi
comandi...) ma lo fara' solo quando avra' l'I-Mac II, che e' molto bello da
vedere ed usare, ed allora imparera' prima MacOS X e poi installera' Linux per
PowerPC.

Quello che sicuramente e' molto "maschile", cioe' tutto quello che e' un
"hacklab", pezzi di hardware disordinato, hacker concentrati sui computer, un
disordine di cavi ecc., tutto questo e' molto maschile (c'e' del "machismo"
nel "guru", in fondo, se ci pensi bene) e lei non puo' sopportarlo (ho dovuto
persino fare una canalina per un doppino telefonico ISDN di 30 cm, figurati!).

Le tue riflessioni sono giustissime. L'informatica, e soprattutto l'"hacking"
e' molto "maschile" IMHO.


ciao

-- 
Marco Ermini
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Perche' perdere tempo ad imparare quando l'ignoranza e' istantanea? (Hobbes)



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