[Golem] Fwd: [cyber~rights] La Grecia: il gioco on line e' reato ?

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Gio 19 Set 2002 10:55:33 CEST


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Subject: [cyber~rights] La Grecia: il gioco on line e' reato ?
Date: Thu, 19 Sep 2002 08:13:04 +0200 (CEST)
From: "Sara" <sara@autistici.org>
To: <cyber-rights@ecn.org>

[19/09] La Grecia vieta il gioco on line

1. La Grecia: il gioco on line e' reato ?
2. Prima di tutto la conoscenza
3. British Telecom perde il primo round


Il gioco on line non e' reato

Dopo la legge 3037 approvata lo scorso luglio, in Grecia
giocare ai videogame e' diventato molto rischioso tanto da
potere essere addirittura arrestati per questo. La ragione
di una tale legge sarebbe stata quella di limitare le
scommesse clandestine, ma a farne le spese sono stati
principalmente gli Internet cafe' nei quali gli utenti
cercavano svago presso siti sui quali era possibile
giocare. Il trattamento riservato dalla legge e' sembrato
ingiusto e i titolari degli Internet Cafe' si sono
difesi in Tribunale contro le accuse mossse loro in
base alla nuova normativa. La Corte ha dato loro ragione
sostenendo che una legge cosi' strutturata e'
incostituzionale ed ha quindi nuovamente liberalizzato
i giochi on line che dovranno d'ora in poi essere
trattati alla stregua di tutti gli altri giochi.

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Prima di tutto la conoscenza

Il recente rapporto della Commission on Intellectual
Property Rights istituita dal governo britannico ha
segnato una profonda critica contro il DMCA e contro la
Direttiva 2001/29/CE che ad esso si ispira. La severa
repressione delle violazioni in materia di copyright non
e' scevra da rischi di abusi e soprattutto nei confronti
dei paesi in via di sviluppo si sta attuando una vera e
propria discriminazione. I titolari dei contenuti nel
momento in cui limitano l'accesso alle informazioni con
misure di sicurezze impediscono, non sempre a ragione, il
diffondersi della conoscenza. Secondo quanto emerge dal
rapporto una soluzione potrebbe essere nell'open source,
ma probabilmente questo non bastera' a contemperare gli
interessi in gioco. Un ripensamento della normativa sul
copyright, peraltro necessaria, sarebbe auspicabile.

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British Telecom perde il primo round

La compagnia telefonica britannica, che mesi fa aveva
intrapreso un'azione legale nei confronti del provider
statunitense Prodigy, ha subito il primo colpo di arresto.
Oggetto del contendere, come molti ricorderanno, era il
contestato brevetto n. 4,873,662 con il quale si pretendeva
l'esclusiva sull'uso del link e conseguentemente veniva
richiesto un risarcimento danni ed il pagamento di una
tassa a tutti coloro, praticamente tutti, che lo utilizzano.
Il giudice Colleen McMahon della Corte Distrettuale dello
Stato di New York ha respinto le richieste di British
Telecom nella udienza preliminare. Non e' dato sapere se BT
intenda insistere o meno con le proprie istanze, ma certo
e' che molti operatori telematici stanno tirando un sospiro
di sollievo.

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