[Gulli] Re: registrazioni e copyright (lungo, ma se l'è cercata)

valeriodistefano@valeriodistefano.com valeriodistefano@valeriodistefano.com
Gio 12 Gen 2006 18:33:09 CET


Dado ha scritto:


 >> Non c'è nulla di strano. Linus Torvalds ha creato un OS permettendo a tutti
 >> di modificarlo, duplicarlo e farlo circolare, a patto che vengano
 >> rispettate determinate condizioni.

 > ... e la legge teoricamente (e fino ad ora) non ha fatto che 'tutelare' il
 > volere dell'autore ... per ora....

E per fortuna! Del resto cosa dovrebbe tutelare?
Quella della licenza di Linux è stata una rivoluzione-non-rivoluzione.
Nel senso che il diritto di permettere ad altri la libera duplicazione di 
un'opera dell'ingegno (a puro titolo di esempio) è un concetto già insito 
nel concetto stesso di copyright.
Se l'autore ha il diritto di cedere a terzi il diritto di pubblicazione di 
un'opera (come fa l'autore di un libro, ad esempio, nei confronti della 
casa editrice che lo pubblica), può automaticamente dire che tutti la 
possono duplicare.
In questo senso le licenze GNU e anche le Creative Commons non hanno 
costituito una novità essenziale.
Il punto è che nessuno lo aveva mai fatto. E, si sa, quando un diritto non 
viene esercitato, alla fine viene anche dimenticato. Esiste ma la gente non 
lo sa.


 >> Poi la legge dello stato individua dei comportamenti che vengono ritenuti
 >> reato (e qui si possono aprire mille discussioni sul fatto che una
 >> disposizione di legge sia giusta o meno).

 > più di una legge..

Sì. Ma qui mi riferivo all'oggetto di discussione. Nel caso del diritto 
d'autore, poi, mi pare che più che *tante* leggi, ci siano tanti 
provvedimenti che modificano e/o integrano una legge che è stata concepita, 
nella sua prima stesura, nel 41. Cioè in piena guerra e in fieno rantolar 
di fascismo. E' interessante notare come in un periodo del genere questa 
gente avesse tempo, voglia e disponibilità di occuparsi del diritto d'autore.

Ma fondamentalmente i concetti di base di quei tempi sono rimasti. Certo, 
il fatto che in Italia il diritto d'autore sia disciplinato da una legge 
fascista è inquietante. Il che non vuol dire che chi scrive un libro non 
abbia il diritto di venderlo e guadagnarci quello che ritiene più opportuno.


 >> Se lo usi per duplicare e
 >> distribuire cose di cui non detieni i diritti

 > ..quelli scritti sulla licenza!  stilata dall'autore! e non dai politici!

Le leggi, da che mondo è mondo si fanno in parlamento. Può piacere o non 
piacere, ma quella è la funzione del parlamento. Se no non ha senso andare 
a votare (io infatti un voto più).
Fondamentalmente il parlamento ha fatto una legge in cui dice che se 
un'opera è tua ci puoi fare quello che ti pare. E che nessun altro può 
farci quello che vuole lui se non ne ha il diritto.
Il che significa che se vuoi fare quello che ti pare con la roba di un 
altro gli chiedi il permesso. E se quello il permesso non te lo dà, tu non 
ci fai un bel nulla.
E se l'autore non stila nessuna licenza (non è mica obbligato) tu non ci 
puoi fare nulla.



 >> (ad esempio lo "sdoppiamento"
 >> di un film in cassetta noleggiato) non lo puoi fare.

 > .. purchè non faccia una sola copia ai fini di backup...e tu non la 
diffonda!

Sì, ma attento. La copia di backup la puoi fare solo se detieni l'originale.
In altre parole, ti puoi duplicare una copia di Microsoft Office *solo* se 
ne hai comprata legittimamente un'altra (perché il CD originale si può 
danneggiare, e per mille altri motivi).
Non puoi fare una copia di backup del CD originale del tuo vicino di casa.


 >> Ma perché lo prevede la legge, non
 >> perché Bill Gates è brutto e cattivo (oddio, un po' senso fa...)

 > .. legge che ha lo scopo di tutelare quello che il creatore vuole fare 
della
 > sua opera.. ma ad una condizione! che paghi i diritti d'autore... 
infatti la
 > SIAE tutela solo chi si associa.. gli altri s'attaccano!

No, assolutamente. La SIAE è una lobby e questo è fuori discussione. Ma se 
un autore NON iscritto alla SIAE non ha bisogno di pagare un bel nulla per 
far valere i suoi diritti.



 >>  > Un collega mi ha chiesto se posso
 >>  > fargliene avere delle copie, per suo figlio. Naturalmente ho detto di
 >>  > si',
 >
 >> Deh, stavo in pensiero...

 > bè... prassi comune... direri un bel gesto umanitario!

Mah, se un conoscessi il Guargua (che di gesti umanitari ne fa tanti al 
giorno, tipo tirà le pedate ar cane, sparare i raudi fischioni ai 
vecchiatti alle fermate dell'autobus, chiamare gli amici all'otto e mezzo 
di mattina perché cià da sposassi e gli servano i testimoni in comune...) 
ti potrei anche dà ragione.

Quanto alla prassi comune è vero, come si suol dire "lo fanno tutti". Lo 
fanno tutti e beccano sempre quei tre o quattro. Bisognerebbe dirlo a loro 
che vanno sotto processo magari perché si sono copiati Word per farci la 
tesi di laurea e rischiano fino a tre anni di carcere (perché le cose 
stanno così, c'è pòo daffà...), che "tanto lo fanno tutti...".

Mi ricordi una collega della scuola in cui insegnavo prima.
In biblioteca arrivò un'opera multimediale in CD ROM regolarmente comprata 
(e vorrei anche vede'...) e questa voleva che il bibliotecario (sì, il 
bibliotecario) gliene facesse una copia.
All'inevitabile diniego, la collega si arrabiò tantissimo dicendo che la 
biblioteca era un servizio pubblico e che così facendo si aiutava 
l'economia nazionale.

Ora mi risulta sia in aspettativa per gravi ragioni psichiatriche.


 > guargua... non ci siamo proprio occhio che ti sequestrano il 
videoregistratore
 > e ti iscrivono nel libro nero ....

Un è possibile. Appena entrano in casa stramazzano davanti alle ciabatte!!


Valerio Di Stefano
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