[Gulli] Riflessioni

Valerio Di Stefano valeriodistefano@valeriodistefano.com
Lun 14 Maggio 2007 16:14:31 CEST


Le mailing-list, si sa, sono tutte uguali.
Partono con le migliori intenzioni di apertura al dialogo,
con il migliore entusiasmo di partecipazione e poi vanno a
morire in qualche oscuro angolo del web.
Quello poche che sopravvivono si concentrano sul contributo
di un numero estremamente limitato di utenti attivi rispetto
al totale degli iscritti.
Ciò che le fa morire non è tanto il fatto che all'inizio
tutti contenti e poi quando si tratta di parlare non dice
mai nulla nessuno (anche se è vero), ma la circosatanza
che questi mezzi di comunicazione diventino, poi, gli
strumenti per l'affermazione del modo di pensare di pochi
rispetto a quello di molti.
Che, giustamente, non perdono nemmeno tempo a fare
unsubscribe. Abbandonano la casella, o l'interesse, oppure
tollerano tutto con certosina pazienza.

E' successo anche qui.
Si è partiti dal messaggio di una "polyta" utente che
citava una rivista che si occupa di Linux.
Sono intervenuto io facendo rilevare una circostanza tutto
sommato banale (e cioè che quella rivista ospita
pubblicità della Microsoft) e un'altra che non interessava
a nessuno (il mio essere abbonato a quella rivista).

Ne è nata una discussione su aspetti etici della filosofia
open source. E, come al solito, qualcuno si è preso la
briga di dire come ci si dovrebbe comportare, che questo non
va bene perché così, che quell'altro non si fa perché
colà, che le mail in HTML offendono il senso estetico, e
viandare.
Insomma, le solite dinamiche.

Poi il moderatore (o quella?) ci ha ricordato che il topic
della ML non è quello di cui si stava parlando, ma un
altro che, peraltro, non era mai stato evidenziato (così,
magari, se a qualcuno non sta bene di cosa si parla qui
dentro può andare a parlare di quello che vuole da
un'altra parte).
Non ci ha fatto una gran bella figura, ma è la sindrome
del moderatore.
Dove invece ha cannato clamorosamente è stato quando ha
chiesto di rispondere in privato a una cosa che lui aveva
scritto in pubblico. E perché mai? Personalmente se il
moderatore riprende un utente per essere andato OT vorrei
anche leggere cos'ha quell'utente da dire, fossero anche le
scuse, o, almeno, mi piacerebbe che la comunicazione si
basasse sulle stesse opportunità per tutti e due.

Il Guargua è una persona intelligente. Mi onora da anni
della sua amicizia, anche se ormai abitiamo a distanza di
sicurezza e ci si vede si e no tre ore l'anno e cià sempre
la stessa zuba e le stesse ciabatte. E ha fatto bene a
scrivere quello che ha scritto. Tanto poi a mandàccelo ci
penso via SMS.

L'utente, poi, ci ha tenuto a farci sapere che queste
discussioni non le interessano (e va beh, e allora?) e che
"intasano" la sua casella di posta elettronica (made in
Hotmail, ma io non sono razzista).
Anche qui, finché si rispondeva a lei (e l'ho fatto
anch'io, sperando di poterle essere utile) tutto le andava
bene, quando si è cominciato a parlare di filosofia open
source (e l'Open Source è fatto al 70% di filosofia e al
30% di software) s'è sfavata e se l'è presa con Voltaire
(che era più linuxaro di tutti noi messi insieme).
Boia, e un po' di tolleranza labronica no, vero?
Voglio dire, hai i tuoi problemi con Linux, ti sono state
date delle risposte e si dovrebbe anche ragionà di 'osa ti
pare a te?
Non voglio sembrare volgare, ma leilì mi pare tale e quale
vello che mi caò sull'uscio e poi la rivoleva.

Glisso sull'intervento di Dado, perché mi rifiuto di
credere che una cosa così bella, interessante e liberante
come Linux possa essere svilita con la burocrazia e la
retorica delle dimissioni, delle rielezioni, delle riunioni,
delle assemblee, delle votazioni del Consiglio e, sì,
insomma, del Presidente del Consiglio (che tanto, si sa,
ormai lo vogliono fare tutti).
E' l'altra faccia della medaglia dell'affermazione "Linux
è una fede" e, personalmente, di quella medaglia non so
proprio cosa farmene.
La burocrazia la combatto ogni giorno quando lavoro. Quando
mi occupo di Linux vorrei avere a che fare con *persone*,
non con *funzioni*.

In breve, le mailing-list: questo luogo in cui la gente
vorrebbe che gli altri scrivessero il meno possibile, per
non esercitare "quel tarlo mai sincero che chiamano
pensiero".
Per molti ML ideale sarebbe quella *chiusa* agli altri, in
cui ognuno scrive quello che vuole e si legge per conto suo.
Speriamo facciano presto a farsela!

-- 
Valerio Di Stefano <valeriodistefano at valeriodistefano dot
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