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Daniele daniele_zampighi@tin.it
Sab 26 Maggio 2007 13:42:05 CEST


.. questa bella notiza da

"Lorenzo aka balooit "
	

Ebbravi......
Quando le menti universitarie vengono stimolate bene.... ottengono
risultati strepitosi....

Ciao
balooit


http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/wifi/record-collegamento/record-collegamento.html
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Il Politecnico realizza il record mondiale di trasmissione dati senza
fili "Una soluzione per ridurre il digital divide tra i paesi
industrializzati e il terzo Mondo"

WiFi, l'ateneo di Torino batte il WiMax "Trasmettiamo a 300 km con 
vecchi pc"
di VALERIO MACCARI

UNA CONNESSIONE internet senza fili in grado di trasmettere a 300
chilometri di distanza, senza ripetitori intermedi. E' un record
mondiale, ed è un record tutto italiano. Merito del Laboratorio Ixem
del Politecnico di Torino che, sotto la guida del professor Daniele
Trinchero, ha creato un sistema di comunicazione wireless
potentissimo, utilizzando vecchi computer 386 (quasi antiquariato
informatico) e Linux. Le prestazioni sono eccezionali, in grado di far
impallidire non solo i normali sistemi WiFi, che hanno un raggio di
copertura di 220 metri, ma anche il nuovissimo WiMax. Che raggiunge i
40 Km.

Il progetto nasce dall'idea di partecipare a una competizione
internazionale tra laboratori di ricerca finalizzata alla
progettazione e realizzazione del collegamento wireless in grado di
mettere in comunicazione due punti ubicati alla distanza maggiore. "E'
una sorta di gara autogestita fra le università e i laboratori
attrezzati per lo studio e la progettazione degli impianti wireless",
spiega il porfessore Daniele Trinchero, capo del progetto. "Non c'è
una giuria che valuta il nostro lavoro o che dia dei punteggi".

Ma è già possibile stabilire il vincitore. Il miglior risultato
ottenuto fino ad ora è stato un collegamento tra Cipro e Libano che
copre 200 kilometri e offre un'ampiezza di banda (la velocità con cui
si trasferiscono i dati) di 4 megabit al secondo. Niente in confronto
a quanto ottenuto dal Politecnico. "Abbiamo collegato Capanna
Margherita, il rifugio più alto d'Europa, a 4556 m di altezza, con
Pian Cavallaro, sull'Appennino Tosco-Emiliano, a 295 chilometri di
distanza - dice Trinchero - offrendo una velocità stabile di 20
megabit al secondo. La rete di collegamento è stata da subito
utilizzata per rendere disponibile la connettività internet a banda
larga agli ospiti del Rifugio e per l'installazione di una webcam che
ogni 15 secondi trasmette immagini ad alta risoluzione sul sito web
del laboratorio iXem del Politecnico di Torino. E questa estate
puntiamo a trasmettere anche a 340 chilometri".

Il progetto, nonostante l'alto livello tecnico, è stato realizzato con
pochissimi fondi. "Quello che ci interessava - spiega Trinchero - era
dimostrare cosa era possibile fare utilizzando tecnologia cosidetta
povera". Il progetto è tutto stato autofinanziato all'interno del mio
laboratorio. Si dice tanto che la ricerca non ha fondi, e quindi noi,
per una volta, i fondi ce li siamo inventati. Tutto il sistema è stato
creato con l'idea del basso costo in mente. Siamo convinti che per
battere il digital divide, ovvero i ritardi di sviluppo economico dei
paesi con un basso sviluppo informatico, l'unico modo sia usare
tecnologie a costi contenuti. Soprattutto nell'ambito delle
comunicazioni. Che dovrebbero essere per definizione 'di massa',
ovvero alla portata di tutti".

Il risultato, quindi, è un sistema wireless su misura per i paesi del
terzo mondo. "Siamo attivi da anni sul fronte della lotta contro il
digital divide e lo sviluppo di tecnologia a basso costo per
l'informatizzazione del territorio. I risultati ottenuti aprono
interessanti scenari di applicazione per la riduzione del divario
digitale tra i paesi industrializzati e i paesi del terzo mondo. Nei
paesi occidentali non si pone il problema di trasmettere a così grande
distanza. Esistono delle reti di trasmissioni dati via cavo che
svolgono ottimamente il lavoro. Ma in molti Stati dell'Africa e del
Sud America, i 20mila euro a chilometro necessari per costruire reti
del genere non sono una spesa sostenibile. La nostra soluzione,
invece, ha un costo molto contenuto. Abbiamo attrezzato dei vecchi
computer dismessi con schede di trasmissione e li abbiamo fatti girare
con una versione "ad hoc" di Linux, scaricabile gratuitamente.
Lavorano con potenza bassissima (-2 dBm), trascurabile rispetto a
quella di un comune telefono cellulare, nel pieno rispetto della
normativa nazionale ed internazionale. Li abbiamo collegati a delle
antenne direzionali e siamo riusciti a spedire a 300 km di distanza
non solo internet, ma anche servizi di telefonia Voip e di
videoconferenze".

Il record mondiale, insomma, è stato realizzato con un'attrezzatura
che reputeremmo antiquata per le nostre case. Un risultato
straordinario, che mette in luce la capacità della ricerca degli
atenei italiani e la sua capacità di collaborare con il territorio.
"Il progetto non si sarebbe potuto realizzare senza l'entusiasmo e la
preparazione del laboratorio e dei miei collaboratori Riccardo
Stefanelli, Alessandro Galardini e Enrico Guariso. Ma abbiamo avuto
molta disponibilità anche dalle comunità locali - spiega Trinchero. E
abbiamo potuto contare perfino sull'Austria, che ci ha permesso di
installare una stazione di ricezione anche a Sankt Anton am Arlberg,
in Tirolo. Al gruppo di ricerca ha aderito anche il Ministero delle
Comunicazioni, che ci ha seguito in tutte le fasi, e la Andrew, che è
la più importante azienda al mondo nella fabbricazione di antenne. Ci
ha messo a disposizione tutto il materiale del magazzino. Per il
nostro laboratorio è stato quasi un sogno".

(24 maggio 2007)



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