Brevetti, IE verrà modificato; IBM adotta OpenDocument
Valerio Pachera
sirio81@gmail.com
Lun 12 Dic 2005 10:30:22 CET
Giro la mail di Paolo Attivissimo perchè dice cose interessanti
riguardo i brevetti software e open document.
Ciao.
---------- Forwarded message ----------
From: Paolo Attivissimo <topone@pobox.com>
Date: 7-dic-2005 7.58
Subject: [IxT]Attenti agli inviti del Grande Fratello; Brevetti, IE
verrà modificato; IBM adotta OpenDocument
To: "Ixt (Invio newsletter)" <internetpertutti@peacelink.it>
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__[IxT]Attenti agli inviti del Grande Fratello__
Ricevo numerosissime segnalazioni di un e-mail d'invito molto
sospetto, che parla di selezioni per il prossimo Grande Fratello: il
testo integrale dell'invito è nel mio blog e non lo cito qui per
evitare i soliti filtri antispam troppo zelanti.
Il messaggio ha vari motivi per essere considerato sospetto:
-- proviene da un indirizzo che non è riferibile a Mediaset o alla
casa di produzione del Grande Fratello, ma è un indirizzo generico
che chiunque potrebbe avere aperto (webcasting@eutelia.net);
-- contiene un errore di battitura molto insolito (danarro), tipico
dei messaggi-trappola di phishing, che sembra indicare che il testo
sia stato scritto o trascritto da un non italiano;
-- il link contenuto nel messaggio non porta a un sito riferibile al
Grande Fratello, ma a http://www.terzodesiderio.biz/gf, che
attualmente risulta vuoto e con la pagina principale "in costruzione"
con una scritta in ideogrammi credo cinesi (se qualcuno sa cosa
vogliono dire, lo scriva nei commenti);
-- il nome di dominio Terzodesiderio.biz è registrato in modo che il
vero titolare sia anonimo, tramite WhoisGuard.
Secondo le indagini pubblicate da Magnaromagna,
http://www.magnaromagna.it/notizie/249.html
il sito linkato nell'"invito" nasconde (o nascondeva) un dialer: uno
di quei simpatici programmi autoinstallanti che cambia la connessione
a Internet facendola passare attraverso un numero a pagamento. Il
dialer funziona soltanto con Windows usato in combinazione con
Internet Explorer; chi non usa Internet Explorer per navigare, come
si raccomanda da anni, non corre pericolo.
Secondo Sophos, il dialer in questione è Eocha/B, e altera le
impostazioni di Internet Explorer in modo da fargli ritenere sicuri e
affidabili numerosi siti-trappola, come baciamistupido.biz,
dolcezze.biz, nanobyte.biz e altri dai nomi più esplicitamente
pornografici:
http://www.sophos.com/virusinfo/analyses/dialeochab.html
__Internet Explorer verrà modificato a causa dei brevetti software__
Secondo The Register, Microsoft modificherà il funzionamento di
Internet Explorer per aggirare un brevetto software molto controverso:
http://www.theregister.co.uk/2005/12/05/ie_tweaks/
Il brevetto è detenuto dalla microscopica Eolas Technologies insieme
alla University of California, che hanno fatto causa a Microsoft nel
1999 e hanno vinto, ottenendo una sentenza che prevede che Microsoft
paghi 520 milioni di dollari più gli interessi perché Internet
Explorer contiene funzioni, in particolare l'accesso ad applicazioni
interattive, che violano appunto il loro brevetto.
Microsoft ha fatto ricorso in appello e il processo è stato rifatto:
ora deve dimostrare che il brevetto violato non è valido, se vuole
salvarsi dalla megamulta.
La validità del brevetto Eolas è molto dubbia fra gli addetti ai
lavori, ma l'Ufficio Brevetti USA l'ha riesaminato a settembre e l'ha
ritenuto valido, e così Microsoft se la vede brutta. Da qui la scelta
di modificare IE.
Le modifiche dovrebbero arrivare a gennaio 2006 sotto forma di patch
per chi ha già installato Internet Explorer. A partire dai primi mesi
del 2006, invece, usciranno nuove versioni di Windows 2000 e XP che
conterranno direttamente le modifiche a IE.
Dal punto di vista degli utenti, il cambiamento dovrebbe essere
comunque modesto: si ipotizza che possa trattarsi di dover cliccare
un paio di volte in più per poter accedere alle applicazioni
embedded, principalmente quelle in ActiveX, tramite IE.
Dettagli tecnici a parte, casi come questo dimostrano che il problema
dei brevetti software non colpisce soltanto le piccole aziende di
software, ma anche i colossi, e può portare il settore informatico
alla paralisi. Sei anni di lite legale sono un'eternità in informatica.
__IBM adotta il formato OpenDocument__
La scusa che il formato OpenDocument è supportato soltanto da
OpenOffice.org e qualche altro programma di nicchia regge sempre
meno. Infatti IBM ha annunciato che la prossima versione del suo
pacchetto di rete per la collaborazione e la produttività in ufficio,
denominato Workplace Managed Client 2.6 e in uscita a inizio 2006,
userà il formato OpenDocument (ODF) e supporterà anche i formati
Microsoft. WMC è stato finora dedicato alle grandissime aziende (dal
milione di utenti in su), e quindi è un peso massimo nel settore,
composto da Lotus Notes, dal portale WebSphere e da un sistema di e-
mail e messaggistica istantanea:
http://www.regdeveloper.co.uk/2005/12/05/ibm_office_odf/
Secondo IBM, l'interesse principale per questa sua scelta proviene
dai paesi emergenti (come la Cina o il Brasile), che stanno iniziando
solo ora a digitalizzare la propria amministrazione e hanno capito il
problema insito nell'adottare un formato di digitalizzazione di cui
non possano disporre a proprio piacimento: per accedere ai propri
dati, dovrebbero sempre dipendere da chi è titolare dei diritti di
quel formato. E pagare, pagare, pagare, senza alcuna garanzia che
potranno leggere tutto quello che hanno scritto se, fra una decina
d'anni, il formato non viene più supportato dal fornitore.
Microsoft ha finora rifiutato di supportare ODF e ha recentemente
annunciato che sottoporrà il proprio nuovo formato, Office Open XML,
a un ente di standardizzazione perché venga ratificato appunto come
standard. Ma IBM si è unita al coro di dubbi riguardanti questo
annuncio: aspettiamo e vediamo cosa succede davvero, perché gli
annunci sono facili da sfornare, i risultati davvero liberi da
cavilli un po' meno. Arthur Fontaine, manager IBM per Workplace
Managed Client, parla chiaro: "Vorremmo vedere qual è il risultato
finale di questi standard, se il movimento open source li trova
compatibili, e se dallo standard viene omesso qualcosa che verrà
sfruttato dal singolo fornitore".
Con questa mossa, anche IBM sembra voler entrare in competizione con
Microsoft Office, OpenOffice.org e StarOffice di Sun nel settore
delle applicazioni d'ufficio, almeno al livello delle grandi aziende,
ma la cosa interessante è che sfrutta il formato aperto e libero per
conquistare più facilmente i clienti. L'open source, insomma, fa bene
agli affari.
Ciao da Paolo.
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(C) 2005 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).
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