Commenti all'articolo http://panoramanext.mondadori.com/panext/computer_palmari/art006005000163.jsp
Paolo Pedaletti
paolop@matapp.unimib.it
Thu, 24 Jan 2002 10:46:50 +0100
Salve,
l'articolo di Luca Panerai che si trova all'URL:
http://panoramanext.mondadori.com/panext/computer_palmari/art006005000163.jsp
contiene una sequenza di inesattezze (ma e' un eufemismo) che non
possono essere lasciate non commentate:
> La loro filosofia si chiama Open World e il loro obiettivo e' distruggere
> i muri di protezione delle principali reti informatiche di tutto il
> mondo,
cercando su google (www.google.com) "open world" si trovano mappe del
mondo, riviste, hotels, agenzie viaggi, ma niente riguardante filosofie
rivoluzionarie/anarchiche/terroristiche/...
Piacerebbe sapere da dove Luca Panerai ha recuperato questo termine.
> per dimostrare che qualsiasi sistema di difesa, anche il piu'
> sofisticato, ha almeno un punto debole.
questo mi sembra ovvio.
Il mondo in cui viviamo E' "imperfetto".
Se si vuole avere un sistema informatico sicuro al 100%, basta tenerlo
spento (come minimo).
> Gli hacker vogliono una rete libera, senza padroni, accessibile a tutti,
sbagliato.
(a parte il fatto che avere "una rete libera, senza pardoni, accessibile
a tutti" :
1) non e' un reato,
2) e' quanto di piu' democratico si possa pensare e sperare,
3) e' l'obiettivo che tutti i governi occidentali tentano
di raggiungere (almeno per quanto riguarda "accessibile a tutti" :-)
Una veloce ricerca su internet, per chi e' capace di usare a livello
elementare un qualsiasi motore di ricerca, porta a trovare:
http://www.webopedia.com/TERM/H/hacker.html
http://home.planet.nl/~faase009/Ha_hacker.html
http://www.tuxedo.org/~esr/jargon/html/entry/hacker.html
http://www.chiark.greenend.org.uk/~pmaydell/hacker.html
e se ci fossero dei problemi con l'inglese:
http://www.securegroup.it/hacker/esserehacker.htm
http://www.repubblica.it/online/tecnologie_internet/eticahacker/eticahacker/eticahacker.html
http://digilander.iol.it/Fabio81/iscience/wnet/hacker.htm
> sono dei tecnoanarchici
sbagliato. vedi sopra.
> in grado di compiere veri e propri attentati.
come si puo' dire di uno con la patente e un automobile puo' compiere
stragi investendo pedoni o tamponando altre automobili.
Ha i mezzi per farlo, ma questo non implica che lo faccia.
> Ne sa qualcosa il Pentagono, quando meno di un anno fa un ragazzo poco
> piu' che maggiorenne riusci' a bucare la rete e a introdursi nella banca
> dati della Cia. Quel ragazzo fu arrestato, ma come lui ce ne sono a
> migliaia, tutti collegati alla setta Open World.
adesso e' diventata una setta (religiosa?)
> Comunicano su speciali chat line private
le chat line sono chat line. (punto)
> e usano messaggi in codice.
e' possibile, chiunque puo' usare messaggi in codice.
(questa frase e' un messaggio in codice)
> Condividono ogni software, ogni scoperta, che possa contribuire a
> rendere piu' forte la setta degli hacker.
*** CONDIVIDERE SOFTWARE NON E' REATO ***
Duplicare software di cui e' vietato esplicitamente la copia e' reato.
Ma esiste una enorme quantita' di software legalmente duplicabile.
http://www.gnu.org/licenses/gpl.txt
http://www.softwarelibero.it/gnudoc/gpl.it.txt
> Alcuni guru di Open World si sono convertiti e hanno fatto i soldi, come
> Linus Torvall,
Linus Torvalds, e non si e' convertito.
Si, ha fatto i soldi (almeno spero :-)
> l'ideatore del sistema operativo Lynux
linux
> (distribuito a prezzi stracciati
no, sbagliato, e' "free softare", il kernel e' rilasciato sotto licenza
GPL. Il che significa che si puo *anche* vendere.
Il prezzo lo stabilisce il mercato.
> per fare concorrenza a Windows Xp)
linux esiste da molto prima di Windows XP.
Il "giornalista" dovrebbe informarsi un po' di piu' *prima* di scrivere
un qualsiasi articolo .....
> Ma, oltre agli hacker buoni, c'e' un popolo di giovani e agguerriti
> tecnoterroristi, pronti a tutto pur di danneggiare le reti con virus
> sempre piu' sofisticati e difficili da distruggere.
di stupidi e' pieno il mondo, non solo internet, e non si chiamano
"hacker"
> Recentemente, la rete centrale della Microsoft e' stata bloccata da un
> maxivirus: era la risposta di Open World
Open World non esiste.
> alla pretesa invulnerabilita' del nuovo sistema operativo Windows Xp.
che infatti si e' dimostrato per quello che e': vulnerabile e imperfetto
(come qualunque altro S.O.)
> Ogni giorno, gli uffici di tutto il mondo vengono colpiti da virus di
> ogni tipo e solo una piccola parte viene bloccata dai normali software
> antivirus installati sui pc.
questa frase corrisponde a verita'.
> Come difendersi allora dall'aggressivita' degli hacker (alcuni offrono
> servizi su richiesta anche alle organizzazioni no global, o addirittura
> al terrorismo islamico)?
1) le associazioni "no global" non sono illegali/terroristiche (per il
momento)
2) paragonare queste organizzazioni al terrorismo islamico mi sembra
delirante....
> Il primo sistema serio di difesa di una rete e' il Firewall
Il primo sistema SERIO di difesa e' una corretta conoscenza della
materia.
*CONOSCERE*, prima di ogni altra cosa. E' vitale.
> Qualsiasi utente non registrato
un Firewall non filtra gli utenti, filtra l'IP, la porta, ...
> o non rispondente ai requisiti stabiliti
> dalla rete viene "bruciato", in termine tecnico,
alla faccia del termine tecnico...
> e lasciato incenerito fuori dalla rete.
ah! ecco cosa sono quei cumuli di cenere che vedo in giro.....
> Una macchina in grado di ospitare un Firewall professionale e di massima
> efficacia parte da un prezzo minimo che si aggira attorno ai 3 mila euro
> e richiede l'attenzione costante di un tecnico specializzato.
Signore e Signori, IO vendo Firewall.
Annuncio sempre valido.
....e ora, pubblicita':
> I principali sistemi Firewall sono prodotti dalla Cisco e dalla Sun
> Microsystems.
> Resta pero' il rischio di danno fisico alla rete o di distruzione del
> sistema. Un esempio per tutti: l'11 settembre la Morgan Stanley, i cui
> uffici erano situati nelle Torri Gemelle, ha subito la perdita di
> milioni di gigabyte importantissimi.
beh'... come esempio rappresentativo del danni fisici che una ditta puo'
subire non c'e' male....
Anche le bombe atomiche sul Giappone hanno distrutto moltissimi dati
(cartacei, per il tempo) ...
> Per escludere anche questi rischi, e per ottimizzare la spesa per la
> sicurezza di un server aziendale, riducendo i costi di gestione, una
> soluzione, disponibile anche in Italia, si chiama Asp: Application
> service provider.
e io che mi sbatto tanto a fare i backup.....
> e' un vero e proprio ufficio di intelligence che ospita un
> sofisticatissimo data-center (composto dai migliori computer sul
> mercato)
questa e' una frase tipica di chi vuole far apparire a tutti i costi
l'informatica come qualcosa di "magico" "misterioso" "spettacolare"
"elitaria".
In una parola: disinformazione.
> Sui pc aziendali resta cosi' solo un leggerissimo programma di
> connessione alla banca dati asp, che gestisce, protegge e aggiorna dati
bellissimo. Chi scrive forse ha in mente i network computer.
Ma se la connessione alla banca dati e' monopolizzata e non accessibile
a tutte le ditte (visto che e' "una rete libera, senza padroni, accessibile a tutti"
e come minimo sconsigliabile, a quanto sembra) dove va a finire il tanto
sperato guadagno :
> ...e per ottimizzare la spesa per la sicurezza di un server aziendale,
> riducendo i costi di gestione, ..."
eh ????
....e ora, pubblicita':
> Un'offerta seria di Asp e di sicurezza dei server la offre per esempio
> una giovane societa' partecipata da Telecom Italia, la Netesi.
ok la pubblicita', manca solo il link, dov'e'? :-)))
Bah!
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