[LUG] La cattedrale ed il bazaar

Francesco P. Lovergine frankie@debian.org
Mar 20 Lug 2004 20:34:09 CEST


On Tue, Jul 20, 2004 at 07:35:12PM +0200, Ing. Vincenzo Virgilio wrote:
> 
> Prima del successo del modello di Linux e della definizione "Open 
> Source", erano ben pochi i programmatori che in azienda UFFICIALMENTE 
> lavoravano su progetti Open e free.
> Quindi, Hpaq, IBM, SUN stanno tutti da almeno due anni investendo 
> UFFICIALMENTE su progetti Open e talvolta free.
> Se accettiamo questo fatto, lasciarli fuori dal Linux Day è una 
> presunzione imperdonabile.

Non mi pare che qualcuno abbia detto una cosa del genere. Piu'
che altro limitare la sponsorizzazione a quattro volantini e cd 
o peggio magari un talk in cui si decantano le virtu' di 
RH/SuSe/Sun/Quello-che-ti-pare mi pare un po'
poco e soprattutto molto fuorviante. Alla DebConf ci sono
sponsor del calibro di HP ma il contributo e' monetario
per consentire una organizzazione dignitosa dell'evento,
non certo a botte di depliant, CD e pupazzi. Certo
la DebConf non e' il LD, ma una decente via di mezzo
si puo' trovare.

Personalmente ho avuto modo di vedere una presentazione
di SuSe Italia lo scorso anno (credo) e francamente non vedevo la 
differenza rispetto a una presentazione di Microsoft Italia.
Una roba da voltastomaco.

Approcciare il SL in questi termini vuol dire non aver capito
una fava e un bel po' di aziende (o dovremmo dire venditori?)
di casa nostra dimostrano proprio questo.
Impestare il LinuxDay di roba del genere significa degradare
la manifestazione a pura ennesima vetrina di prodotti
informatici. Non vorrei davvero trovarmi novello cane
nella Fattoria degli Animali a guardare la tavola imbandita
dei Porci e non riuscire piu' a distinguerli dagli Uomini,
per citare George Orwell...

That's IMHO.

-- 
Francesco P. Lovergine


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