[LUG] open source nelle PA, una voce
Roberto A. Foglietta
roberto.foglietta@gmail.com
Sab 16 Dic 2006 20:12:00 CET
Marco Bertorello ha scritto:
> On Fri, 15 Dec 2006 11:46:58 +0100
> "Stefano.Canepa" <sc@linux.it> wrote:
>
> [...]
>> Occorre dare una mano a queste persone per evitare che
>> nell'idea di fare del bene al software libero e alla PA facciano
>> casino per entrambi.
> [...]
>> PS: ma questo secondo me è un po' offtopic qui per cui se vuoi
>> continuare la discussione in privato fai pure.
>
> Perchè OT?
>
> I lug possono, appunto, dare una mano a queste persone.
>
I lug sono la dimostrazione palese che la sensibilità per le nuove
tecnologie e le libertà digitali non sono un'idea talebana di un
manipolo di persone ma un movimento popolare (giusto per usare una
terminologia che i politici capiscano: sono un bacino di voti
distribuito sull'intero territorio) che di volta in volta si concretizza
in un centinaio di associazioni/gruppi.
Il passo sucessivo è quello di dare l'impressione e speriamo anche nel
prossimo futuro che questa eterogenea realtà è capace di autoorganizzari
e di rappresentarsi. In questo modo il polico prenderà atto che non ci
sono alcuni uomini chiave o qualche associazione che può in qualche modo
ingraziarsi per ottenere voti ma dovrà davvero fare della politica
favorevole al sw libero perchè la struttura non è centrale ma
distribuita e coordinata.
Questo è il motivo per cui IMHO si debba fare la lugConf un evento
annuale e il motivo per cui in questa conferenza ogni
associazione/gruppo deve essere rappresentato ma rappresentato fra pari
quale che sia un gruppo, un'associazione proviciale o un'associazione
nazionale.
Chi sostiene che in questo vi è qualcosa contro ILS sappia che ogni
volta che ILS si propone come unica via per perseguire degli obbiettivi
è contro al movimento stesso. Prima o dopo qualunque movimento che abbia
una testa quella testa finirà per essere comprata o tagliata.
Va benissimo ILS come associazione nazionale se non si contrappone al
processo di coordinamento dei lug che prima o poi ci piaccia o non ci
piaccia dovrà portare alla costituzione di un organo consigliare (e non
di un'altra associazione nazionale che chieda una quota annuale) dentro
il quale almeno una volta all'anno tutti gruppi/associazioni sono
rappresentati e possono partecipare nel prendere delle decisioni che
necessariamente saranno di orientamento/coordinamento e non di
comando/obbligo. Un organo politico autocostituito nel senso originale
del termine cioè come consiglio della polis.
Buon weekend,
--
Roberto A. Foglietta
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