[LUG] ["R:" should be "Re:" (RFC 1036)] Politiche di Austerita` (invio della lettera aperta a Romano Prodi)

Marco Pratesi linux.it@marcopratesi.it
Mer 19 Lug 2006 11:44:10 CEST


On Wednesday 19 July 2006 11:05, Daniele Palumbo wrote:
> On Tuesday 18 July 2006 19:41, Elvis Mazzoni wrote:
> > 2) in molti casi (tipico è proprio il caso della PA) i software
> > proprietari garantiscono una standardizzazione e una
> > interoperabilità che altri tipi di software non consentono.
>
> *koff*.
>
> scusa?
> ho letto "standardizzazione"?
> stiamo parlando di word che non riapre neanche i suoi files? si?

<quando_ci_vuole_ci_vuole>

Probabilmente sta parlando anche dell'untore sedicente programma di 
posta che ha usato per mandare la sua mail.

Come è noto, tale programma ha dato ampia dimostrazione di come sa 
creare problemi di interoperabilità a tutti, a partire dal prefisso di 
risposta che viola lo standard pertinente:
http://www.faqs.org/rfcs/rfc1036.html
per poi continuare con il pessimo quoting, peraltro privo dei segni di 
quoting, e che sembra appartenere a un'epoca in cui sia già stata 
inventata la macchina del tempo... e troppe altre se ne potrebbero dire 
ancora.
(su tale programma e sulle sue "feature" si potrebbe tranquillamente 
scrivere un libro di barzellette da fare invidia a quello di Totti, 
peccato solo che non farebbe ridere un gran che)

Ed evito commenti sul cross-posting... lasciamo perdere che è meglio...

</quando_ci_vuole_ci_vuole>

> per quanto riguarda l'integrazione puoi avere ragione,

ROTFL^3 !!! :-D
Se ci mettiamo a discutere di questo argomento, possiamo tirare fuori 
esempi su esempi, che possono tranquillamente dimostrare tutto e tutto 
il contrario di tutto.
Sia per il software proprietario che per il software libero/opensource, 
puoi trovare esempi sia di pessima che di ottima 
integrazione/interoperabilità; una bella differenza sta però nel 
fatto...

> ma fino a che 
> *taluno* non ne sente il bisogno, e magari *qualcuno* non finanzia il
> progetto (vedi: pa), *nessuno* lo farà.

... nel fatto che, come accenni tu, laddove c'è carenza in tal senso, il 
software libero può essere più facilmente completato o fatto completare 
da chi si vuole, senza dover sottostare a mille lacci e lacciuoli di 
licenze proprietarie e a volte anche di comportamenti scorretti e 
anticoncorrenziali delle relative software house (peraltro straniere).

Marco Pratesi

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