[lugar] Re: lugar post from flisi@mail.provincia.arezzo.it
mauro
imagemaker@macosx.com
Mar 2 Dic 2003 15:44:35 CET
Il giorno 2-12-2003 13:04, lugar-owner@arezzo.linux.it,
lugar-owner@arezzo.linux.it ha scritto:
> Mi scuso anche io della mia non presenza. Non ci ho pensato sabato sera a
> chiederlo.
>
> Riguardo alle considerazioni di Emiliano io esprimo tutta la mia contrarietà.
>
> Io vedo il LUG coem un posto dove scambiarsi idee ed esperienze, non una
> setta che aspira a fare proseliti. Vada bene le manifestazioni, ma non si
> deve vivere solo di quelle.
> Ci si incontra per discutere e fare qualcosa su Linux, NON per andare a
> cena insieme. L'utilità dell'incontro settimanale era per me di poter
> scambiare esperienze e pareri con altri utilizzatori, provare nuovo sw,
> nuove distribuzioni e installazioni su nuovo hw, in poche parole FARE
> ESPERIENZA su Linux.
Per questo basta essere iscritti a qualche lista o forum specifici o
rivolgersi ad altri gruppi in città visto che ce ne sono anche molto meno
*no profit*.
Per chi non lo avesse ancora capito, il Lugar PROMUOVE LINUX NEL TERRITORIO
e questa è stata una delle prime condizioni volute da tutti al momento della
sua costituzione legale... e a questo prosito sarà bene pubblicare delle
precise linee guida nel sito, onde evitare fraintesi.
Una considerazione d carattere generale:
Se abbiamo una sede, con una buona connessione ADSL ed una dotazione di
macchine da utilizzare gratuitamente, è perchè *qualcuno* si è preso la
briga di chiederne l'utilizzo per scopi SOCIALMENTE UTILI... se qualcun
altro invece pensa che tutto gli sia dovuto senza dovere nulla in cambio
(sia chiaro che non parlo di denaro..) è bene che se ne stia a casa... E
questa affermazione dimostra anche che fare proseliti non è sicuramente il
nostro scopo.
Quanto all'importanza di una nostra formazione interna, è certo una priorità
(in primis per me), benvengano quindi sessioni di studio e di
approfondimento, patrimoni di cultura informatica che alcuni di noi sono in
grado di regalarci, ma se si pensa che questo debba essere fine a se stesso
e all'interesse della persona che lo percepisce, allora si frequenta un
corso a pagamento come ce ne sono tanti o si compra un buon libro e si
studia, se no qualcosa in cambio lo si da... ed ecco il senso ed il
significato di *community*!
> Se gli incontri si rarefanno e diventano solo l'occasione per organizzare
> nuove manifestazioni, allora mi tiro fuori. Non mi interessa convincere
> altri della bontà di Linux, NON ho la vocazione del predicatore missionario.
Una considerazione di carattere personale:
I LUG come già detto, e nella fattispecie il nostro, hanno delle linee guida
da seguire che sono pure scritte chiaramente sul nostro *statuto* ufficiale
che vanno ben oltre dal ritrovarsi per *spippolare* allegramente in
compagnia, ed è questo che li differenzia da Mac clubs o Win clubs.
Ma nonostante questo, mi sembra che all'interno del gruppo, pur esistendo
una gerarchia ed un consiglio direttivo, c'è sempre stata completa libertà
d'azione, tanto che molti di quelli che vi si ritrovano non hanno mai
sottoscritto una tessera o versato un contributo... più libertà di così...
E nemmeno è obbligatorio partecipare alle manifestazioni o a *tutte* le
attività del gruppo, invece vorrei che fosse obbligatorio dare o non dare
*CHIARAMENTE* ognuno la propria disponibilità, dato che se io avessi saputo
quante persone e in che misura avrebbero aiutato
nell'organizzazione/svolgimento/dopoevento di ArezzoWave, Festa Alò, meeting
ILS e Linux Day, col cazzo che mi sarei preso la briga di perdere giornate
di lavoro e di riposo presentando, oltretutto, gli eventi come organizzati
dal Lugar... Quì nessuno ha la vocazione del missionario, e tantomeno quella
del coglione, (di sicuro non da oggi in poi)... Solo che io ho la vocazione
della serietà, e quando do una parola o faccio una promessa, sono solito
mantenerla a qualsiasi costo, e quello che ho sempre chiesto è soltanto di
essere chiari, non dire *io ci sono* quando poi non corrisponde alla
realtà... basta dire "si o no" e portare avanti gli impegni presi, nel caso
lo siano stati: una persona che dice "io non posso (o non voglio)" ha tutta
la mia stima e sia chiaro che non è assolutamente tenuta a spiegarne i
motivi, al contrario, chi da la sua disponibilità e poi non la mantiene, non
merita nessuna stima perchè spesso lascia gli altri nella merda fino agli
occhi... scusate il tono aspro, ma io la penso così.
Onestamente, tra continuare ad incontrarsi ed interagire con il gruppo come
abbiamo fatto fino ad oggi o andare tutti insieme a cena... preferisco la
seconda ipotesi, (molto meno stressante).
Resta inteso che chi ha voglia di fare cose seriamente, troverà sempre in me
un alleato... ma per ora mi sono veramente e completamente rotto i coglioni
ed ho bisogno di valutare alcune cose.
Mi scuso di nuovo nei confronti di chi possa sentirsi offeso... non era
questo il mio intento.
Ciao
Mauro
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