[LUGargano] [Leggermente OT] Articolo di Jacopo Fo

Matteo Fasanella mfasanella@web-consult.it
Mer 14 Dic 2005 22:00:30 CET


Lo posto in lista perche` leggendolo, mi e` venuta in mente la struttura del LUGargano (sulla questione delle votazioni e del "chi fa, ha un peso maggiore")...
...ed in particolare mi piace l'idea della rete in cui, quando qualcuno si da da fare ed il progetto funziona, tanti altri nodi si associano...
	...che e` uno dei punti alla base dello sviluppo della maggior parte del free software...
...l'innovativita` quindi non sta nell'idea in se`, ma nell'applicarla ad un contesto diverso...

		Matteo


"[...]E arriviamo al centro della questione: come si prendono le decisioni?
[...]Il Movimento ha cercato di fuggire questa logica e si e' dato una
struttura basata su piccoli gruppi che si coordinano. Quindi e'
strutturalmente piu' democratico? Si', ma solo in parte. Perche' alla
fine la macchina decisionale e' talmente complessa che diventa un mostro
burocratico con vita propria. Questo mostro burocratico si nutre di
milioni di ore di discussioni.
Il meccanismo di coordinamento e decisione diventa un ambiente
asfissiante che permette a chi mette l'interesse personale al primo
posto di emergere.
Alla fine, infatti, quelli piu' capaci si esauriscono a furia di
dibattiti e riunioni e se ne tornano all'attivita' pratica, in mezzo
alla gente. Cosi' i soliti culi di pietra diventano la tipologia umana
dominante nei luoghi nevralgici e alla fine le decisioni le prendono
loro.

Non a caso nessuna delle varie reti italiane e' riuscita a produrre
qualche cosa di buono dal punto di vista dell'analisi politica o delle
metodologie d'azione.
Dall'idea del commercio equo e solidale a quella del boicottaggio delle
merci, dalla campagna sull'utilizzo di tecnologie ecologiche ai gruppi
di acquisto del latte in polvere, tutte le idee di azioni dirette che si
sono sviluppate non vengono dalle organizzazioni e dai coordinamenti ma
da piccolissimi gruppi che hanno iniziato a muoversi in modo individuale
e indipendente.
Cioe' la capacita' d'azione del movimento non risiede nelle
organizzazioni ma si muove su un altro livello dominato da un sistema di
connessione tra individui che ricalca quello che dato vita a Linux.
Una piccola parte del Movimento ha via via sviluppato una rete
interconnessa di rapporti personali tra persone che si stimano e quando
qualunque punto della rete realizza una sperimentazione vincente gli
altri si connettono e la sviluppano.
Linux e' stato costruito cosi', un ragazzo ha scritto il cuore del
software e poi migliaia di programmatori si sono connessi e hanno
sviluppato le applicazioni del programma (cioe' il software di posta
elettronica, disegno, scrittura ecc). E questo sistema ha generato un
programma operativo che ha fregato la Cina e il Brasile a Bill Gates
E, attenzione, per realizzare questo non e' stato necessario fare
neppure una riunione, una votazione o un'assemblea. Non ci sono stati
"leader", non ci sono state maggioranze e minoranze.
Come ho detto, esiste gia' qualche cosa del genere, in modo
assolutamente informale stiamo da tempo andando avanti cosi'.
Ma la maggioranza delle persone hanno ancora fiducia nelle
organizzazioni piu' o meno piramidali, nelle assemblee e nelle
votazioni.

Qui ci troviamo di fronte a un problema essenziale: i leaderini ci
spiegano subito che costruire un mondo nuovo non e' solo questione di
progetti particolari, ci vuole una strategia globale, un piano
preordinato.
Sono d'accordo ma escludo che roba cosi' complicata la possano tirare
fuori i leaderini nelle loro assemblee.
Ne sono convinto proprio perche' c'e' una differenza sostanziale tra il
sistema di Linux e il sistema che alla fine manda il leader che ha
guidato il Movimento al massacro di Genova a fare l'Eurodeputato. Per
collaborare a Linux devi saper realizzare un'applicazione. Non interessa
se sei bravo a infiammare le platee, se sei carino, se hai convinto
venti amici a votarti come delegato all'assemblea regionale...
L'arte del leader e' quella di dare a tutti l'idea che lui la pensa
proprio come te. Quindi il leader e' un maestro del mimetismo
progettuale e della mediazione. Se Linux fosse stato costruito cosi'
sarebbe morto.
Nel sistema Linux conta solo la validita' pratica di quel che realizzi.

Quello che credo sara' indispensabile nel futuro sara' la nascita di un
sistema politico Linux. Un modo di coordinarsi e progettare che sia
veramente efficiente e basato sulla capacita' concreta dei partecipanti.
Non un'organizzazione politica quindi. Non una cosa che si
distribuiscono i volantini e chi vuole viene e, per questo solo fatto di
essere presente a una riunione, vota.
Per collaborare con Linux non si prende una tessera, far parte di Linux
e' qualche cosa che si ottiene in un solo modo: realizzando
un'applicazione funzionante.[...]"




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