[LUGDucale] Perché non sono venuto Ssabato (Lettera lunga)

Giorgio Sommaruga giorgio.sommaruga@gmail.com
Lun 29 Ott 2012 08:41:22 CET


Un saluto a tutti.

Conosco relativamente bene Denis, solo di vista qualche d'un altro di voi.

Permettetemi però di portare lo stesso qui il mio punto di vista a 
riguardo il tema dell'Open Source visto che è da diversi mesi che sono 
impegnato su dei progetti che ruotano interamente attorno proprio a 
soluzioni O.S.

Tanto impegnato da avere poco tempo persino di leggere questa Mailing 
List e di avere scoperto per puro caso, sfogliando distrattamente 
l'Informatore Vigevanese, che sabato scorso c'era ancora il Linux Open Day.

Sarei venuto sicuramente il pomeriggio perché alcune presentazioni erano 
di mio interesse, ma poi leggendo nella posta una risposta ad un 
ennesimo problema nel quale mi sono di recente imbattuto, mi sono cadute 
letteralmente le braccia. Ed ho fatto altro, come poi dirò.

Scrivo questa mail non per uno sfogo personale, ma per gettare un sasso 
nello stagno.


Credo che oggi, a prescindere dal tema, la gente sia stanca di proclami 
e di promesse mancate la cui responsabilità non è soltanto 
dell'immancabile “Oracolo” che le annuncia, ma soprattutto dei tanti 
“sacerdoti” che diffondono il “Verbo” per il mondo.

Mi sto interrogando se annoverare Linux e l'Open Source tra le tante 
promesse mancate così come mi sto interrogando se continuare ad 
annoverarmi, nel mio piccolo, tra questi sacerdoti o se non sia 
piuttosto venuto il momento di incominciare a distinguere il grano dal 
loglio, il vero non dico dal falso, ma sicuramente dall'apparente.

Gli argomenti non mi mancano e citando a caso partirei da Libre Office e 
mi domando come spiegare alle aziende che va a sostituire Open Office 
solo per una questione puramente formale. Oppure potrei partire da 
Mozilla che abbandona lo sviluppo di Thunderbird lasciando a piedi 
20.000.000 (venti milioni !) di utenti, compresi i dipendenti di qualche 
azienda che in passato ho convinto CON FATICA ad abbandonare Outlook per 
adottare... un cadavere.

Sulle motivazioni di Mozilla non entro nel merito perché ci porterebbero 
lontano; dico solo che avrei qualche obiezione sullo sposare il modello 
del “tutto online tramite il Tablet”; un modello che può andar bene a 
chi fa riferimento al mercato “consumer”, ma che vedremo con Windows 8 
se sarà compatibile con le esigenze delle aziende o di chi comunque usa 
i PC per scopi professionali.

Ubuntu è un altra che con Unity ha sposato questo modello. Intanto, a 
due anni dal suo rilascio, ancora non ha raggiunto una maturità 
funzionale decente per l'utente normale (e non il solito "aficionados"), 
aggiungendo così altri problemi ai tanti di Linux.

Ed è inutile qui che, tra di noi, ci prendiamo per i fondelli su quale 
sia la realtà dei desktop Linux.
Ho un Laptop di oltre 2.000 Euro e forse un terzo delle sue funzionalità 
sono attive in Ubuntu. Passare a Kubuntu è pure peggio, per non parlare 
di Open Suse che ho abbandonato dopo soli due mesi di inutili tentativi 
per installare persino le funzionalità di base presenti nel repository 
ufficiale. Debian, poi, è un “non sense” per la natura stessa della 
distribuzione visto che neppure prende in considerazione qualcosa che 
non sia vecchio almeno di due anni prima.

Persino usare un banale mouse bluetooth è per me un problema, per non 
parlare di una segmentazione dei Layer Linux talmente ridicola che basta 
switchare da Gnome a KDE sullo stesso PC per perdere le configurazioni 
di base o del PC All-in-One con touchscreen che perde una configurazione 
elementare ad ogni update.

Cito, con sofferenza, una pletora di applicazioni male documentate, 
spessissimo mal funzionanti che sembrano messe lì solo per dire all'uomo 
della strada “guardate che abbondanza!”. Intanto ancora non sono 
riuscito a capire cosa mi abbia installato Apache e MySQL e cosa me le 
faccia partire “random”, mentre come Microsoft anche Ubuntu dice di 
poter aggiornarsi direttamente; salvo poi scrivere da qualche parte che 
è meglio piallare tutto ed installare da capo. Solo che andrebbe fatto 
ogni 6 mesi (come Microsoft, ancora).


E questo sarebbe un ambiente da mettere in mano a dei NON addetti ai 
lavori? Oppure un ambiente da installare in aziende, soprattutto di 
piccole dimensioni e prive di supporto IT interno?


Ragazzi, non scherziamo!


In quanto al resto, Joomla (per citare una soluzione tra le più diffuse) 
si sta evolvendo senza minimamente tenere in considerazione non dico la 
“platea dell'installato”, ma neppure i suoi stessi sviluppatori.

Pensiamo ad esempio alle migliaia di portali multilingua che dall'oggi 
al domani si sono trovati senza il supporto dell'unica estensione che la 
gestiva e senza neppure un tools in grado di migrare i testi; ma un po' 
tutti i team che sviluppano le sue maggiori estensioni stanno soffrendo 
di questa rincorsa priva di senso a non si sa bene che cosa, mentre i 
piccoli sviluppatori hanno da tempo rinunciato ad aggiornare le proprie 
estensioni.

Cito ancora un motore di Forum al cui responsabile dello sviluppo 
segnalo un baco incredibile; la sua risposta disarmante è stata “non lo 
tocco da 5 anni”. 5 anni! E sono io il primo ad accorgersene?

Vogliamo parlare di eGroupware che pure dovrebbe andare in mano alle 
aziende, ma si presenta con il biglietto da visita di un Forum 
totalmente sommerso dallo spam?

Avrei voluto vedere sabato VTiger che non seguo da un po', ma che 
ricordo essere privo di funzionalità gratuite, almeno di quelle 
maggiormente utili.

Potrei citare decine di casi del genere, di progetti magari a pagamento 
e supportati in modo indecente da improbabili sviluppatori pakistani. 
Segnalo, solo per farci qualche risata, lo sviluppatore che distribuisce 
una estensione PHP a pagamento interamente commentata in turco!

Per stare sul professionale non cito il nome dell'ERP che sarà anche OS, 
ma ho dovuto pagare per poi diventare comunque matto per poter fare il 
minimo di quello promesso.


La goccia che Sabato ha fatto traboccare il mio vaso è stata una 
risposta relativa a Mediawiki che, per chi non lo sapesse, è alla base 
di Wikipedia.

Ho trovato in rete un solo forum Italiano e due esteri (compreso quello 
ufficiale), ma tutti praticamente deserti. È inutile chiedere in questi 
un supporto su problemi di un certo livello, mentre sollecitare un 
contributo nei forum della stessa Wikipedia ha generato solo un flame di 
insulti ed improperi.

Sollecitare l'aiuto ai singoli sviluppatori delle estensioni è stato 
altrettanto inutile perché SE ti rispondono è per dirti, come Sabato 
scorso, che per loro era solo un hobby giovanile e non danno più alcun 
supporto.

E stiamo parlando della tecnologia oggi più diffusa e più solida!


Un commento a sé stante la merita la stessa Wikipedia dove l'inserimento 
non dico di una voce, ma semplicemente di un link genera discussioni e 
diatribe a non finire da parte dei burocrati (così si chiamano i sysop 
di Wikipedia. Un nome, una garanzia!).

Mi sono preso lo sfizio di verificare cosa abbia pubblicato il mio più 
severo censore: una pagina su un gruppo musicale celtico che ha meno 
estimatori degli abitanti maschi adulti di Cozzo Lomellino mentre un 
altro improbabile "Guru" è un ragazzino che va ancora a scuola, ma si 
permette di misurare la professionalità altrui sulla base di non si 
capisce quale metro di valori.


Insomma, per farla breve: Sabato, nel giorno del Linux Open Day ho 
piallato il mio Ubuntu per ripristinare Win7.

Soddisfatto? Manco poco! Prima ancora di installare le applicazioni 
occupa già 1,2GB di RAM (contro i max 700MB di Ubuntu) e ci vogliono due 
minuti abbondanti prima di vedere sparire la clessidra e che il disco 
smetta di frullare. Ma almeno adesso utilizzerò i tools senza dover 
lanciare una macchina virtuale con Windows.

Viceversa non ci penso neppure ad azzerare i miei server Debian e 
Ubuntu, mentre continuerò il mio personale progetto di portare l'Open 
Source su AS400 dove già ho Red Hat, Zend, Ruby e MySQL.


Ugualmente però rilancio qui il tema in apertura: Linux e l'Open Source 
sono delle promesse mancate?

Io credo di no, credo tuttora che abbiano contribuito notevolmente e 
contribuiscano ancora fortemente all'innovazione tecnologica nel suo 
complesso; ma credo anche che sia giunto il momento perché dalle 
comunità di base nasca una riflessione profonda su obiettivi futuri, 
target di riferimento e soprattutto il metodo da adottare per favorire 
la sua diffusione.

Quello di continuare con comunità di pochi adepti preoccupati soltanto 
del proprio ombelico tecnologico e disponibili soltanto a divulgare le 
proprie “sante” interpretazioni della Verità serve a poco.

Magari sembra servire oggi, con i pochi soldi in circolazione, ma per 
vederlo subito abbandonato non appena possibile come è successo nella 
Germania portata spesso ad esempio.

Per quanto mi riguarda mi sento sempre parte di una comunità 
"tecnologica" e se trovassi maggior tempo frequenterei con maggiore 
assiduità lo stesso LUG Vigevano. Faccio però fatica ad immaginarmi 
ancora nell'atto di convincere qualcuno che questa sia la strada giusta.

Metaforicamente parlando oggi mi sentirei di dire: "è una strada che 
attraversa panorami suggestivi, ma la superstrada con le aree di 
servizio è quella laggiù in fondo".
Magari domani, dopo che avrò sistemato tutte le beghe attorno a questi 
stramaledetti progetti, vedrò le cose in maniera più ottimistica.


Spero che questa lettera sia interpretata in senso critico e non 
polemico ed ovviamente sono disponibile ad affrontare il tema in un 
qualche incontro.

Un caro saluto a tutti.

Giorgio
P.S.:
Per fare un'ultima citazione segnalerei uno dei 5 "Santoni" di Apache 
Fundation che ho incontrato un paio di anni fa e che ovviamente mi ha 
"benedetto" con la sua Parola camminando ad un metro da terra.
Nel cercarlo di recente per una iniziativa ho letto nel suo Blog: 
"l'Open Source non riempie il piatto di minestra e quindi vado a 
lavorare a Seattle". Indovinate dove?



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