[LUGDucale] Perché non sono venuto Sabato (Lettera lunga)

Edoardo Nembro edoardo.nembro@gmail.com
Lun 29 Ott 2012 11:49:19 CET


Hai scritto una mail parecchio lunga ed articolata, ricca di spunti
interessanti su cui si potrebbe (o forse si dovrebbe) discutere
per intere serate, per questo -per ora- mi limito a ribattere alle tue
affermazioni.

Parto dai primi sw che hai citato: LibreOffice non sostituisce OpenOffice
per qualche motivo formale, la gran parte degli
sviluppatori si è staccata fondando il progetto LibreOffice. La continuità
tra i 2 progetti è superiore a quella col nuovo
Apache Open Office. Ai miei clienti rispondo semplicemente che per motivi
di copyright il progetto ora si chiama LibreOffice,
visto che è qui che gli sviluppatori si sono spostati.
Per quanto riguarda Thunderbird, il progetto non è morto, semplicemente
d'ora in poi Mozilla non svilupperà più nuove features,
ma continuerà a mantenere sicuro ed aggiornato il programma. Già oggi la
community fornisce parte delle nuove caratteristiche
che poi il team di Mozilla integra, dall'anno prossimo tutte le innovazioni
saranno sviluppate dalla community e il team ufficiale si
concentrerà sulla loro integrazione e sul mantenimento in sicurezza del
programma. Mi sembra ben diverso dal dire che è un
progetto morto!

Per quanto riguarda invece il "tutto online", sono il primo detrattore del
cloud perchè non credo che -almeno in Italia- le infrastrutture
siano sufficienti a renderlo sicuro ed appetibile alle mie esigenze. È
anche vero però che sono il primo ad aver sempre usato le webmail
perchè le trovo ben più comode e pratiche di un qualsiasi client.
C'è però da dire che Mozilla e Ubuntu non si sono improvvisate su questa
strada, ma sono solo 2 delle tante aziende che hanno scelto
di investirci tempo e soldi. Potrei citarti colossi come Microsoft, Apple,
Google, SAP e IBM che offrono (o puntano a) soluzioni cloud
apposta per professionisti od aziende.
Stanno tutti puntando sul cavallo sbagliato? Può essere, ma quanti 15 anni
fa avrebbero ritenuto sensato un ecommerce o un social
network? In ogni caso se ubuntu o firefox non ci provassero, ci sarebbero
comunque persone che attaccherebbero questa scelta come
anacronistica e rischierebbero anche di rimanere tagliate fuori nel caso
quella fosse la "strada giusta".

Mi piacerebbe poi sapere quale sono le funzionalità inattive sul tuo
laptop. Sia sul mio netbook che sul mio fisso l'hardware è completamente
riconosciuto ed ho solo pochissimi problemi secondari. Magari non li avrei
con Windows, ma avrei problemi di altro tipo e sono funzionalità
non di mio interesse.
Permettimi poi di dire che, da quando ho iniziato ad usare linux nel
lontano 2006, la situazione è incredibilmente migliorata: allora
all'installazione
sul mio vecchio portatile buona parte dell'HW non veniva riconosciuto e
solo una parte di questo si riusciva poi ad utilizzare (dopo però
molte ore di lavoro e altrettanti smadonnamenti); oggi -al contrario- tutte
le caratteristiche principali funzionano dal primo avvio e le configurazioni
successive sono una minima parte.

Citi poi un ridicolo problema nello switch tra 2 DE, ma, scusami, è la tua
affermazione ridicola: prima di tutto cambiare DE non è semplice come
cambiare un tema o uno sfondo, sono 2 componenti non indifferenti ed è
abbastanza raro che un utente li usi entrambi sullo stesso pc; in secondo
luogo ti faccio notare che con gli altri SO non hai questo problema per il
semplice motivo che Windows e MacOS presentano un solo DE, c'è poco
da scegliere...

Io personalmente sono anni che aggiorno ubuntu senza reinstallarlo e non ho
mai avuto problemi, c'è qualcuno che consiglia di reinstallare,
consiglio di fare un backup e aggiornare direttamente, se e solo se
dovessero saltare fuori problemi allora reinstallare. Anche qui poi dipende
molto
dall'HW e dalle personalizzazioni fatte al sistema...

Joomla non è invece un programma, non serve averlo aggiornato all'ultima
versione, anzi, chi come me lo usa per lavoro consiglia di fare solo
aggiornamenti di sicurezza. Infatti ho un paio di siti che ancora girano su
joomla 1! È una vecchia versione? sì, ma è ormai estremamente solida
e infatti non dà alcun problema. Ho molti più siti con J! 1.5 e lì
rimangono per lo stesso motivo, idem in futuro per quelli che faccio ora
con J! 2.5.


Un po' di considerazioni ora più generali. Spero di non offenderti, ma IMHO
hai poco chiaro cosa sia l'OpenSource. L'OpenSource non è la soluzione
miracolosa a tutti i mali, non è una formula magica che, applicata su
qualsiasi programma, rende questo incredibile, perfetto ed adatto a tutti.
OpenSource è un paradigma di sviluppo, come lo sono la catena di montaggio
e la comunità scientifica. Il concetto per cui (a volte) l'OpenSource
funziona è che io sviluppo del codice per un mio problema e lo metto a
disposizione di altri programmatori affinchè lo usino, lo modifichino e lo
reinterpretino come meglio credono per risolvere le loro necessità.

Ti lamenti che lo sviluppatore di un CMS per forum non lo aggiorni da 5
anni, ma ti rendi conto che questa persona, 5 anni fa, ha scelto di rendere
disponibile gratuitamente (suppongo) il suo lavoro? Avrebbe potuto tenersi
per sè il codice e, anzi, brevettarne alcune scelte (come va di moda oggi
negli States) riducendo la tua possibilità di scelta.
Ti faccio anzi notare un bel vantaggio del mondo OpenSource: visto che il
codice del CMS è libero, puoi modificare (o trovare uno studente di
informatica che te lo faccia a basso costo) tranquillamente il codice per
risolvere il bug di cui ti lamenti. Con un SW closed non avresti nè la
possibilità
di farlo (essendo il codice chiuso [ok, per un CMS in PHP ha poco senso]),
nè il diritto di farlo (in quanto protetto da copyright).

Discorso analogo per le community: non puoi lamentarti se al sabato
pomeriggio non trovi su un forum qualcuno disposto (o capace) di aiutarti.
Primo perchè non è colpa del software/CMS se il supporto non è all'altezza,
secondo perchè, visto che la community per sua natura non è un servizio
commerciale, non hai diritto a particolari servizi.
Anche qui ti butto 2 spunti di riflessione:
1) Hai scritto a proposito di Mediawiki " E stiamo parlando della
tecnologia oggi più diffusa e più solida!". Fa pensare il fatto che una
community OpenSource
sia riuscita a creare una tecnologia diffusa e solida, mentre il mondo
closed, con la sua pletora di aziende piccole e grandi, non abbia creato
nulla
di simile...
2) Grazie alla licenza con cui è distribuita MediaWiki, tu stesso potresti
aprire un'azienda di consulenza a pagamento per chi ne avesse bisogno. La
licenza
non lo vieta e non dovresti soldi a nessuno.
Se permetti una lamentela come la tua è come se sabato qualcuno al LD si
fosse lamentato che nessuno dei presenti si prendeva la briga di
installargli e
configurargli in azienda uno degli applicativi presentati. Noi del lug
abbiamo certe competenze e le condividiamo gratuitamente nei limiti del
possibile.
Ma non si può pretendere, nè tanto meno dare la colpa al software, se io
non sono disposto o non sono in grado di rispondere alle tue esigenze.

Scegliere linux solo perchè è gratis è sbagliato quanto andare al cinese
che costa poco e lamentarsi di mangiare male: te la sei cercata!
Linux, soprattutto in ambito aziendale, deve essere una scelta ponderata in
base alle proprie esigenze. Scelta da farsi con un professionista che ci
supporta. Dici giustamente che le PMI non hanno un comparto IT interno, ma
per i prodotti Microsoft non devono forse appoggiarsi a professionisti
di cui pagano l'assistenza? E quando il gestionale proposto ad una PMI deve
essere verticalizzato sulle sue esigenze, l'assistenza non chiede forse
di essere (giustamente) pagata per il lavoro che deve fare?
Con un programma OpenSource la differenza è che non pago le licenze e chi
deve fare la verticalizzazione ha solitamente il lavoro facilitato.

Infine torno un attimo sui problemi che hai avuto col pc. Dovresti sapere
che Windows (8, seves, vista, xp, etc.), senza i driver forniti e sviluppati
dai produttori del tuo HW, non sarebbe migliore di linux, anzi, fino ai
tempi di vista era solitamente peggio. Non capisco quindi perchè dai la
colpa
a linux se del tuo pc riesci ad usare solo un terzo delle features!
Infine, anche io devo usare Windows in certi frangenti (nel mio caso dovuti
a SW non compatibili con linux), ma mi limito a tenere entrambi i SO in
dualboot e scelgo di volta in volta il sistema da avviare in base alle mie
esigenze.

Spero di aver lasciato abbastanza spunti di riflessione sia a te che agli
altri iscritti alla ML, spero vivamente di non averti offeso e ti invito a
partecipare
ad una delle prossime riunioni, visto che ora riusciamo a fare un incontro
al mese. Così che possiamo discutere sui problemi del mondo OpenSource
e ridere con le disavventure coi programmatori orientali... :)

A presto, Edoardo


Il giorno 29 ottobre 2012 09:00, Giorgio Sommaruga <
giorgio.sommaruga@gmail.com> ha scritto:

> Scusate, c'è forse un problema di configurazione TB.
> Spero che questa versione sia leggibile
> ===========================
> Un saluto a tutti.
>
> Conosco relativamente bene Denis, solo di vista qualche d'un altro di voi.
>
> Permettetemi però di portare lo stesso qui il mio punto di vista a
> riguardo il tema dell'Open Source visto che è da diversi mesi che sono
> impegnato su dei progetti che ruotano interamente attorno proprio a
> soluzioni O.S.
>
> Tanto impegnato da avere poco tempo persino di leggere questa Mailing List
> e di avere scoperto per puro caso, sfogliando distrattamente l'Informatore
> Vigevanese, che sabato scorso c'era ancora il Linux Open Day.
>
> Sarei venuto sicuramente il pomeriggio perché alcune presentazioni erano
> di mio interesse, ma poi leggendo nella posta una risposta ad un ennesimo
> problema nel quale mi sono di recente imbattuto, mi sono cadute
> letteralmente le braccia. Ed ho fatto altro, come poi dirò.
>
> Scrivo questa mail non per uno sfogo personale, ma per gettare un sasso
> nello stagno.
>
>
> Credo che oggi, a prescindere dal tema, la gente sia stanca di proclami e
> di promesse mancate la cui responsabilità non è soltanto dell'immancabile
> “Oracolo” che le annuncia, ma soprattutto dei tanti “sacerdoti” che
> diffondono il “Verbo” per il mondo.
>
> Mi sto interrogando se annoverare Linux e l'Open Source tra le tante
> promesse mancate così come mi sto interrogando se continuare ad
> annoverarmi, nel mio piccolo, tra questi sacerdoti o se non sia piuttosto
> venuto il momento di incominciare a distinguere il grano dal loglio, il
> vero non dico dal falso, ma sicuramente dall'apparente.
>
> Gli argomenti non mi mancano e citando a caso partirei da Libre Office e
> mi domando come spiegare alle aziende che va a sostituire Open Office solo
> per una questione puramente formale. Oppure potrei partire da Mozilla che
> abbandona lo sviluppo di Thunderbird lasciando a piedi 20.000.000 (venti
> milioni !) di utenti, compresi i dipendenti di qualche azienda che in
> passato ho convinto CON FATICA ad abbandonare Outlook per adottare... un
> cadavere.
>
> Sulle motivazioni di Mozilla non entro nel merito perché ci porterebbero
> lontano; dico solo che avrei qualche obiezione sullo sposare il modello del
> “tutto online tramite il Tablet”; un modello che può andar bene a chi fa
> riferimento al mercato “consumer”, ma che vedremo con Windows 8 se sarà
> compatibile con le esigenze delle aziende o di chi comunque usa i PC per
> scopi professionali.
>
> Ubuntu è un altra che con Unity ha sposato questo modello. Intanto, a due
> anni dal suo rilascio, ancora non ha raggiunto una maturità funzionale
> decente per l'utente normale (e non il solito "aficionados"), aggiungendo
> così altri problemi ai tanti di Linux.
>
> Ed è inutile qui che, tra di noi, ci prendiamo per i fondelli su quale sia
> la realtà dei desktop Linux.
> Ho un Laptop di oltre 2.000 Euro e forse un terzo delle sue funzionalità
> sono attive in Ubuntu. Passare a Kubuntu è pure peggio, per non parlare di
> Open Suse che ho abbandonato dopo soli due mesi di inutili tentativi per
> installare persino le funzionalità di base presenti nel repository
> ufficiale. Debian, poi, è un “non sense” per la natura stessa della
> distribuzione visto che neppure prende in considerazione qualcosa che non
> sia vecchio almeno di due anni prima.
>
> Persino usare un banale mouse bluetooth è per me un problema, per non
> parlare di una segmentazione dei Layer Linux talmente ridicola che basta
> switchare da Gnome a KDE sullo stesso PC per perdere le configurazioni di
> base o del PC All-in-One con touchscreen che perde una configurazione
> elementare ad ogni update.
>
> Cito, con sofferenza, una pletora di applicazioni male documentate,
> spessissimo mal funzionanti che sembrano messe lì solo per dire all'uomo
> della strada “guardate che abbondanza!”. Intanto ancora non sono riuscito a
> capire cosa mi abbia installato Apache e MySQL e cosa me le faccia partire
> “random”, mentre come Microsoft anche Ubuntu dice di poter aggiornarsi
> direttamente; salvo poi scrivere da qualche parte che è meglio piallare
> tutto ed installare da capo. Solo che andrebbe fatto ogni 6 mesi (come
> Microsoft, ancora).
>
>
> E questo sarebbe un ambiente da mettere in mano a dei NON addetti ai
> lavori? Oppure un ambiente da installare in aziende, soprattutto di piccole
> dimensioni e prive di supporto IT interno?
>
>
> Ragazzi, non scherziamo!
>
>
> In quanto al resto, Joomla (per citare una soluzione tra le più diffuse)
> si sta evolvendo senza minimamente tenere in considerazione non dico la
> “platea dell'installato”, ma neppure i suoi stessi sviluppatori.
>
> Pensiamo ad esempio alle migliaia di portali multilingua che dall'oggi al
> domani si sono trovati senza il supporto dell'unica estensione che la
> gestiva e senza neppure un tools in grado di migrare i testi; ma un po'
> tutti i team che sviluppano le sue maggiori estensioni stanno soffrendo di
> questa rincorsa priva di senso a non si sa bene che cosa, mentre i piccoli
> sviluppatori hanno da tempo rinunciato ad aggiornare le proprie estensioni.
>
> Cito ancora un motore di Forum al cui responsabile dello sviluppo segnalo
> un baco incredibile; la sua risposta disarmante è stata “non lo tocco da 5
> anni”. 5 anni! E sono io il primo ad accorgersene?
>
> Vogliamo parlare di eGroupware che pure dovrebbe andare in mano alle
> aziende, ma si presenta con il biglietto da visita di un Forum totalmente
> sommerso dallo spam?
>
> Avrei voluto vedere sabato VTiger che non seguo da un po', ma che ricordo
> essere privo di funzionalità gratuite, almeno di quelle maggiormente utili.
>
> Potrei citare decine di casi del genere, di progetti magari a pagamento e
> supportati in modo indecente da improbabili sviluppatori pakistani.
> Segnalo, solo per farci qualche risata, lo sviluppatore che distribuisce
> una estensione PHP a pagamento interamente commentata in turco!
>
> Per stare sul professionale non cito il nome dell'ERP che sarà anche OS,
> ma ho dovuto pagare per poi diventare comunque matto per poter fare il
> minimo di quello promesso.
>
>
> La goccia che Sabato ha fatto traboccare il mio vaso è stata una risposta
> relativa a Mediawiki che, per chi non lo sapesse, è alla base di Wikipedia.
>
> Ho trovato in rete un solo forum Italiano e due esteri (compreso quello
> ufficiale), ma tutti praticamente deserti. È inutile chiedere in questi un
> supporto su problemi di un certo livello, mentre sollecitare un contributo
> nei forum della stessa Wikipedia ha generato solo un flame di insulti ed
> improperi.
>
> Sollecitare l'aiuto ai singoli sviluppatori delle estensioni è stato
> altrettanto inutile perché SE ti rispondono è per dirti, come Sabato
> scorso, che per loro era solo un hobby giovanile e non danno più alcun
> supporto.
>
> E stiamo parlando della tecnologia oggi più diffusa e più solida!
>
>
> Un commento a sé stante la merita la stessa Wikipedia dove l'inserimento
> non dico di una voce, ma semplicemente di un link genera discussioni e
> diatribe a non finire da parte dei burocrati (così si chiamano i sysop di
> Wikipedia. Un nome, una garanzia!).
>
> Mi sono preso lo sfizio di verificare cosa abbia pubblicato il mio più
> severo censore: una pagina su un gruppo musicale celtico che ha meno
> estimatori degli abitanti maschi adulti di Cozzo Lomellino mentre un altro
> improbabile "Guru" è un ragazzino che va ancora a scuola, ma si permette di
> misurare la professionalità altrui sulla base di non si capisce quale metro
> di valori.
>
>
> Insomma, per farla breve: Sabato, nel giorno del Linux Open Day ho
> piallato il mio Ubuntu per ripristinare Win7.
>
> Soddisfatto? Manco poco! Prima ancora di installare le applicazioni occupa
> già 1,2GB di RAM (contro i max 700MB di Ubuntu) e ci vogliono due minuti
> abbondanti prima di vedere sparire la clessidra e che il disco smetta di
> frullare. Ma almeno adesso utilizzerò i tools senza dover lanciare una
> macchina virtuale con Windows.
>
> Viceversa non ci penso neppure ad azzerare i miei server Debian e Ubuntu,
> mentre continuerò il mio personale progetto di portare l'Open Source su
> AS400 dove già ho Red Hat, Zend, Ruby e MySQL.
>
>
> Ugualmente però rilancio qui il tema in apertura: Linux e l'Open Source
> sono delle promesse mancate?
>
> Io credo di no, credo tuttora che abbiano contribuito notevolmente e
> contribuiscano ancora fortemente all'innovazione tecnologica nel suo
> complesso; ma credo anche che sia giunto il momento perché dalle comunità
> di base nasca una riflessione profonda su obiettivi futuri, target di
> riferimento e soprattutto il metodo da adottare per favorire la sua
> diffusione.
>
> Quello di continuare con comunità di pochi adepti preoccupati soltanto del
> proprio ombelico tecnologico e disponibili soltanto a divulgare le proprie
> “sante” interpretazioni della Verità serve a poco.
>
> Magari sembra servire oggi, con i pochi soldi in circolazione, ma per
> vederlo subito abbandonato non appena possibile come è successo nella
> Germania portata spesso ad esempio.
>
> Per quanto mi riguarda mi sento sempre parte di una comunità "tecnologica"
> e se trovassi maggior tempo frequenterei con maggiore assiduità lo stesso
> LUG Vigevano. Faccio però fatica ad immaginarmi ancora nell'atto di
> convincere qualcuno che questa sia la strada giusta.
>
> Metaforicamente parlando oggi mi sentirei di dire: "è una strada che
> attraversa panorami suggestivi, ma la superstrada con le aree di servizio è
> quella laggiù in fondo".
> Magari domani, dopo che avrò sistemato tutte le beghe attorno a questi
> stramaledetti progetti, vedrò le cose in maniera più ottimistica.
>
>
> Spero che questa lettera sia interpretata in senso critico e non polemico
> ed ovviamente sono disponibile ad affrontare il tema in un qualche incontro.
>
> Un caro saluto a tutti.
>
> Giorgio
> P.S.:
> Per fare un'ultima citazione segnalerei uno dei 5 "Santoni" di Apache
> Fundation che ho incontrato un paio di anni fa e che ovviamente mi ha
> "benedetto" con la sua Parola camminando ad un metro da terra.
> Nel cercarlo di recente per una iniziativa ho letto nel suo Blog: "l'Open
> Source non riempie il piatto di minestra e quindi vado a lavorare a
> Seattle". Indovinate dove?
>
>
> --
> Mailing list info: http://lists.linux.it/**listinfo/lugducale<http://lists.linux.it/listinfo/lugducale>
>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
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