[LUG-Ischia] articolo dell'on.P.Folena(DS) su Linux

Linux User Group Ischia info@lug-ischia.org
Sab 2 Nov 2002 15:47:27 CET


Salve, 

vorremmo segnalare l'articolo che segue dell'on. Piestro Folena,
apparso sul quotidiano l'Unità del 1° novembre 2002. L'on. Folena
ha inoltre presentato diversi emendamenti alla legge finanziaria
su open source e free software e un disegno di legge per l'adozione
del software libero nella pubblica amministrazione. 

In allegato troverete gli emendamenti in questione. 

Per contatti: G.Iodice segreteria on. P.Folena
iodice@nwork.it | tel. 0667605991 | fax 0667605668 

nota: il suo indirizzo è stato prelevato da pagine web pubbliche;
questo
messaggio intende essere una richiesta di contatto. Nel caso non fosse
interessato la preghiamo di rispondere a questa e-mail segnalandocelo.
Grazie. 

 --------------------
Democrazia e libertà via computer
di Pietro Folena
(da l'Unità del 1° novembre 2002) 

Se ci fosse stato il copyright la Bibbia non sarebbe mai stata scritta
e non
sarebbe il libro più venduto del mondo. Può sembrare (e in fondo lo è)
una
provocazione quella apparsa sull'Unità del 12 ottobre, ma sicuramente
contiene un ragionamento più che veritiero: la condivisione dei saperi,
la
libera trasmissione delle conoscenze, il lavoro collettivo di tante
menti
hanno costruito nei secoli quello che è oggi il nostro patrimonio
culturale.
Un patrimonio che negli ultimi 50 anni si è arricchito di un altro
capitolo:
le scienze informatiche e le nuove tecnologie con le quali produciamo e
riproduciamo le informazioni, vale a dire il petrolio con il quale gira
tutta l'industria culturale e oramai ogni settore dell'attività umana.
Se questo è vero, allora si apre di fronte a noi una sfida grande e
inedita:
quella di lavorare per una maggiore libertà di costruire, diffondere,
moltiplicare la conoscenza.
Il monopolio o comunque la concentrazione dei saperi (e dei mezzi di
riproduzione dei saperi) in poche mani vuol dire mettere a repentaglio
i
progressi fin qui raggiunti, almeno per due ordini di motivi:
1)     il monopolio e l'oligopolio frenano l'innovazione, impedendo il
pieno
dispiegarsi delle risorse disponibili, oggi costrette dalla presenza
sul
mercato di un soggetto di gran lunga prevalente sugli altri; anche nel
campo
del sapere la libera concorrenza è un prerequisito per l'espansione del
mercato e la creazione di ricchezza;
2)     in questa situazione non c'è stimolo sufficiente
all'innalzamento
della qualità, le intelligenze vengono mortificate, le innovazioni più
significative trovano difficoltà a collocarsi sul mercato. 

Come è già accaduto in passato, anche oggi c'è chi tenta di contrastare
i
monopoli nella logica di liberare energie e risorse, cercando di
affermare
modelli alternativi e multipolari.
Le cose sono in movimento: da alcuni anni è nato il software open
source,
categoria che raccoglie quei programmi informatici dei quali viene
distribuito anche il codice sorgente (vale a dire che ognuno può vedere
come
il programma è fatto dentro, un pò come se al ristorante allegassero al
menu
la ricetta dei piatti).
Grazie alla diffusione di Linux (il più importante dei software open
source)
le aziende tradizionali sentono il fiato sul collo di un possibile
agguerrito concorrente, e sono costrette a cambiare e a migliorare. Ne
è
sintomo l'attenzione sempre crescente alla stabilità e alla sicurezza e
la
volontà di trovare una terza via tra software proprietario e open
source da
parte di Microsoft.
Linux, il sistema operativo nato grazie all'intelligenza di migliaia di
programmatori sparsi in tutto il mondo, che hanno lavorato e lavorano
insieme continuamente, migliorandolo e aggiornandolo, è (mi si perdoni
l'
accostamento) un opera collettiva come la Bibbia, nata per
stratificazioni
successive.
Sotto Linux è poi fiorita una miriade di altri programmi, anch'essi
liberamente distribuibili e modificabili da ogni utente, che hanno
creato
una realtà talmente forte, non solo nell'immaginario, tanto che oggi
anche
molte realtà imprenditoriali sono costrette a confrontarsi con questa
sfida,
da IBM che ha sposato in tutto e per tutto il nuovo sistema a Apple che
basa 

le sue nuove piattaforme su Linux. 

.oOo. 

Liberare la conoscenza, quindi. Ma anche battersi per l'autonomia del
sistema produttivo e di quello statale dal monopolio. E' per questo che
nasce la proposta del Forum delle opposizioni sull'innovazione, anche
su
sollecitazione dei gruppi di utenti Linux e della autonomia tematica
netWork
dei DS, di indicare alle pubbliche amministrazioni l'utilizzo
prioritario
del software libero.
La nostra idea è che non può esistere autonomia (cioè la capacità di
autodeterminazione) se non si ha il pieno controllo sui mezzi con i
quali si
opera, a partire dal possesso del codice sorgente dei programmi
informatici
con i quali funziona la macchina dello Stato e delle amministrazioni
locali.
Basti pensare ai problemi legati alla sicurezza dei dati di un ufficio
pubblico, o ancora alla necessità di interloquire con il cittadino
attraverso formati aperti in grado di essere utilizzati da chiunque, o
infine alla necessità del continuo e costoso rinnovo del parco
hardware/software per rimanere al passo con le nuove versioni dei
programmi,
per rendersi conto che il software proprietario è perlomeno
controindicato
nel settore pubblico. 

Ma c'è un altro aspetto che va preso in considerazione. La spesa
pubblica
per il software è un importante volano per la crescita delle piccole
imprese
del settore. Centinaia di aziende, a volte costituite da pochi giovani
programmatori che si sono messi in proprio, sono oggi costrette, per
lavorare con le pubbliche amministrazioni, a pagare costose licenze
alle
software house (americane).
La scelta dell'open source e del free software è quindi una scelta di
autonomia dal monopolio, scelta che può rimettere in circolo importanti
risorse oggi drenate in gran parte dalle multinazionali extraeuropee.
Una scelta di democrazia - possedere, trasmettere, modificare le
informazioni-  e una scelta di giustizia -garantire a tutti l'accesso
alla
cultura-: sono due grandi valori del riformismo e della sinistra, e
sono
valori che hanno senso immediato da un lato nella vita quotidiana di
milioni
di  giovani e dall'altro per il nostro sistema produttivo, che ha
bisogno di
un volano per innovarsi. Ma è soprattutto una scelta in favore, dopo i
decenni del dominio della TV commerciale, dell'intelligenza , dello
spirito
critico e di  un sapere più libero e condiviso. 

                                                        Pietro Folena 

EMENDAMENTI LEGGE FINANZIARIA PER IL 2003
(AC 3200 - bis) 

 

ART. 14 COMMA  1 

All'articolo 14, comma 1, dopo le parole "individua i progetti da
finanziare" sono inserite le parole: "i quali devono prevedere l'utilizzo di
software libero o di software a sorgente aperto, ovvero di entrambi,
salvo il caso in cui la pubblica amministrazione interessata motivi il
ricorso a software proprietario con l'impossibilità accertata di
realizzare il progetto presentato tramite equivalenti software liberi o a
sorgente aperto" 

FOLENA - PANATTONI - MAGNOLFI - MONTECCHI - PISTONE - CIMA -  RUSCONI -
MELANDRI - GIULIETTI -  LOLLI -  CUSUMANO - GRANDI - CAZZARO - LUCIDI -
LUMIA - ANGIONI 

 

Art. 14 bis (articolo aggiuntivo) 

Dopo l'articolo 14, è inserito il seguente articolo: 

ARTICOLO 14 - bis
(Istituzione del Programma "lotta al digital divide internazionale" ) 

1. E' istituito a partire dal 1 Gennaio 2003,  presso la Presidenza del
Consiglio, il programma sperimentale per gli anni 2003 e 2004
denominato "Lotta al Digital Divide internazionale" le cui finalità sono la
promozione e il sostegno a progetti e interventi per:
 -  favorire una maggiore diffusione di infrastrutture tecnologiche;
 -  favorire la conoscenza nei paesi in via di sviluppo delle
potenzialità connesse all'accesso alla rete e ad altre fonti di 
informazione;
 -  favorire la cooperazione formativa ed industriale nei paese in via
di sviluppo con particolare attenzione alla diffusione delle conoscenze
informatiche e linguistiche necessarie;
 -  incentivare la diffusione di accessi pubblici e di nuove tecnologie
individuando le modalità necessarie atte a conciliarsi con gli
interventi nei settori tradizioni;
 - creare e valorizzare una industria tecnologica locale in grado di
tutelare le culture originarie e la loro diffusione, e di evitare fenomeni
di obsolescenza tecnologia e scientifica;
 - valorizzare e sviluppare centri di ricerca in loco e maggiormente
funzionali alle diverse esigenze locali;
 - a promuovere la diffusione di sistemi open source, free software e di
applicazioni locali nella lingua nazionale dei diversi paesi in via di
sviluppo;
 - sostenere la creazione di network educativi nazionali o
internazionali per l' istruzione a distanza. 

2. Il Programma si dota di un Centro Tecnico di Sostegno e di un
Comitato di controllo ed indirizzo, nonché di ulteriori strutture ritenute
necessarie per lo svolgimento della propria missione. Il Programma si
articola per piani operativi. Entro il 1 Aprile di ogni anno,   con
decreto del Consiglio dei Ministri su proposta del  Presidente del Consiglio
e sentito il parere consultivo del Centro Tecnico di Sostegno ed il
parere vincolante del Comitato di Controllo ed indirizzo vengono indicati
i settori di intervento,  le campagne e gli obiettivi dei piani
operativi del Programma, nonché la ripartizione delle risorse del fondo di 
cui
al comma 6 del presente articolo. 

3. E' istituito il Centro Tecnico di Sostegno al programma a cui il
comma 2  del presente articolo.  Il Centro Tecnico di Sostegno svolge
funzione di informazione all'esterno delle finalità, obiettivi ed
iniziative del Programma. Svolge altresì funzione di consulenza, 
coordinamento,
promozione e supporto tecnico per l'attuazione del programma, favorendo
la raccolta dei dati delle diverse iniziative, promovendo ricerche e
sviluppando relazioni in sede comunitaria ed internazionale. Il Centro
Tecnico di Sostegno fornisce informazioni e pareri al Comitato di
controllo ed indirizzo relativamente all'attuazione delle campagne e delle
diverse iniziative indicate dai piani operativi del Programma. Il Centro
Tecnico di Sostegno è composto da quindici membri, nominati con decreto
del Presidente del Consiglio entro il 31 Gennaio 2003 e scelti tra
persone con qualificata esperienza professionale. I membri del Centro
Tecnico di Sostegno rimangono in carica tre anni. Il Centro Tecnico di
Sostegno  può avvalersi della collaborazione di esperti delle
amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici e degli enti locali. Il 
Centro
Tecnico di Sostegno trasmette annualmente al Presidente del Consiglio, al
Comitato di controllo ed indirizzo, alle principali forze politiche,
sociali e del volontariato una relazione generale sull'attuazione dei piani
operativi. 

4. Il Comitato di controllo ed indirizzo individua le modalità
operative ed i soggetti pubblici e privati utili per l'attuazione delle
campagne  e delle iniziative indicate dai piani operativi del Programma,
dotandosi altresì di un proprio regolamento di gestione e di un codice di
condotta. Il regolamento di gestione e il codice di condotta sono
attuativi dopo approvazione, con decreto, da parte del Presidente del
Consiglio. Il Comitato di controllo ed indirizzo, ogni anno valuta 
all'interno
degli obiettivi, interventi e campagne indicate dai piani operativi del
Programma, possibile nuove ripartizioni delle risorse del fondo di cui
al comma 6.  Il Comitato di controllo ed indirizzo promuove ogni due
anni in accordo con il Presidente del Consiglio e con il Ministro degli
Affari Esteri una conferenza nazionale per esporre e confrontare  i
principali interventi svolti e finanziati dal Programma. Il Comitato di
controllo ed indirizzo promuove ogni anno in accordo con il Presidente del
Consiglio e con il Ministro degli Affari Esteri una conferenza
internazionale per esporre e confrontare i principali interventi svolti e
finanziati dal Programma. Il Comitato di controllo ed indirizzo è composto
da 13 membri, scelti tra persone con qualificata esperienza
professionale  e rimangono in carica tre anni. I membri non sono 
rieleggibili e
sono indicati con decreto del Presidente del Consiglio, da emanare entro
il 31 Gennaio 2003, secondo i seguenti criteri: 

a- 3 Rappresentanti rispettivamente nominati dal Presidente del
Consiglio, dal Ministero per l'Innovazione, dal Ministero degli Affari 
Esteri
b- 3 Rappresentanti delle principali e più rappresentative
organizzazioni sindacali firmatari di accordi nazionali.
c- 7 Rappresentanti delle principali associazioni di volontariato,
riconosciute ai sensi della legge n. 490 del 1992 e operanti sull'intero
territorio nazionale con esperienze pluriennali nel settore
dell'innovazione tecnologica e nella cooperazione internazionale. 

5. Con decreto del Presidente del Consiglio, il Programma si dota di
tutte le strutture necessarie a svolgere funzioni organizzative, di
segreteria e di rappresentanza. Una parte delle risorse del fondo di cui al
comma, fino ad un massimo del 5% dell'intero fondo, sono destinate alle
strutture del Programma di cui al presente articolo. 

6. E' istituito presso la Presidenza del Consiglio un apposito fondo di
50 milioni di euro per il 2003 e di 50 milioni di euro per il 2004,
denominato "fondo per la lotta al digital divide internazionale" destinato
esclusivamente al funzionamento del Programma e alla realizzazione
delle sue finalità. 


E di conseguenza COMPENSAZIONI GRUPPO DS 

FOLENA - PANATTONI - MAGNOLFI - MONTECCHI - PISTONE - CIMA -  RUSCONI -
MELANDRI - GIULIETTI -  LOLLI -  CUSUMANO - GRANDI - CAZZARO - LUCIDI -
LUMIA - ANGIONI 

 


ART. 14 - bis (articolo aggiuntivo) 

Dopo l'articolo 14, è aggiunto il seguente articolo: 

ARTICOLO 14-bis
(Istituzione del fondo "Sapere Aperto" per il finanziamento di progetti
inerenti il software libero e a sorgente aperto nelle scuole, nelle
università e negli enti di ricerca) 

1. E' istituito un fondo, denominato "Fondo Sapere Aperto",
dell'ammontare di 5 milioni di euro per gli anni 2003, 2004 e 2005, 
destinato al
finanziamento di progetti per l'introduzione del software libero e del
software a sorgente aperto nelle scuole, nelle Università e negli Enti
di ricerca.
2. Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
seleziona, tramite apposita commissione tecnica, i migliori progetti
finalizzati all'utilizzo del software libero e del software a sorgente 
aperto
nella didattica e nella ricerca, privilegiando le soluzioni più
innovative, nonché i migliori progetti, anche elaborati dagli studenti, dai
docenti o dai ricercatori,  che prevedano l'utilizzo delle suddette
tecnologie per la condivisione di conoscenze, saperi e metodologie di
apprendimento attraverso la rete Internet. Nella selezione di questa 
tipologia
di progetti, sono privilegiati quei progetti che prevedano un alto
grado di interattività.
3. Il Ministro presenta, entro il mese di settembre degli anni 2003,
2004 e 2005, una relazione al Parlamento sull'attuazione delle
disposizioni di cui al presente articolo. 


E di conseguenza COMPENSAZIONI GRUPPO DS 

FOLENA - PANATTONI - MAGNOLFI - MONTECCHI - PISTONE - CIMA -  RUSCONI -
MELANDRI - GIULIETTI -  LOLLI -  CUSUMANO - GRANDI - CAZZARO - LUCIDI -
LUMIA - ANGIONI 


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