[LUG-Ischia] Chi ha scritto davvero Linux?

Linux User Group Ischia info@lug-ischia.org
Lun 24 Maggio 2004 10:20:34 CEST


http://michele.sciabarra.com/page/ChiHaScrittoLinux_di_Andy_Tanenbaum 

Chi ha scritto davvero Linux? 

La notizia di questi giorni è che un certo Ken Brown, presidente di una 
fondazione nota come Alexis de Tocqueville Institution, sostiene in uno 
studio (peraltro accessibile solo a pagamento) tra le altre cose, che Linux 
non è stato scritto da Linus Torvalds, ma invece è stato plagiato da Minix, 
il sistema operativo a cui si è dichiaratamente ispirato. La notizia è 
infamante e, per chi conosce un minimo di storia di Linux, palesemente 
falsa. Ma una smentita chiara e particolareggiata è necessaria anche per il 
grande pubblico. 

La persona più indicata per smentire questa affermazione è proprio l'autore 
del sistema "plagiato", Minix, ovvero Andrew Tanenbaum. Il "maestro" di 
Linus (e anche mio) nel suo sito ha pubblicato una interessante memoriale 
sull'argomento, evidenziando l'ignoranza e i preconcetti sull'argomento di 
Ken Brown, e l'opacità delle sue motivazioni (che non avrebbe motivo di 
nascondere, SE non fossero sospette). 

Ho contattato per email proprio Andrew Tanenbaum chiedendo ed ottenendo 
l'autorizzazione a tradurre in italiano le sue pagine al riguardo. Questo 
allo scopo di fornire al lettore sia una chiara smentita di argomentazioni 
false, sia una visione storica e interessante delle origini di Linux. Per 
esempio, del fatto che sia effettivamente sia possibile, per una sola 
persona, scrivere un piccolo sistema operativo (e Tanenbaum cita almeno 6 
persone che hanno fatto una cosa simile). Notare che queste dichiarazioni 
vengono proprio da una persona che ha effettivamente scritto un sistema 
operativo (anzi due), per di più dichiaratamente lavorando da solo la sera. 

La storia raccontata da Tanenbaum è anche un eccellente e affascinante 
complemento al testo storico che ho già scritto sulla storia di Linux e che 
può essere scaricata da qui. 

I fatti narrati mi coinvolgono personalmente. Ho letto l'intero codice 
sorgente di Minix durante un mio esame universitario, e ne ho tratto una 
passione immensa per Unix prima e Linux dopo. Ho installato Minix sul mio 
8086 anni fa e ho sognato di poter disporre di un sistema completo, 
trasferendomi praticamente in pianta stabile al centro di calcolo 
dell'università per poter usare un VAX con Ultrix. 

Sono onoratissimo dell'autorizzazione ottenuto di poter tradurre un testo 
del maestro, Andrew Tanenbaum, e confermo come l'impresa di avvio di Linux 
sia realmente fattibile per un "hacker dedicato" che abbia le necessarie 
competenze e capacità. Il resto è storia, ed è il risultato di una vasta 
comunità che si è creata intorno a un progetto realmente valido. 

Banner incluso su richiesta di Andy Tanenbaum 

Alcune note sulla Kerfuffle "Chi ha scritto Linux", Release 1.5 

(Kerfuffle: confusione, disturbo) 

di Andrew Tanenbaum tradotto in italiano dall'originale da Michele Sciabarrà 

Antefatto 

La storia di UNIX e dei suoi vari figli e nipoti è stata recentemente 
oggetto di attenzione come conseguenza di un libro dalla Alexis de 
Tocqueville Institution. Poiché sono stato coinvolto in una parte della 
storia, mi sento obbligato a fornire alcuni chiarimenti e correggere degli 
errori molto seri. Ma prima forniamo alcune informazioni sull'antefatto. 

Ken Brown, presidente della Alexis de Tocqueville Institution, mi ha 
contattato all'inizio di Marzo. Mi ha detto che stava scrivendo un libro 
sulla storia di UNIX e gli sarebbe piaciuto intervistarmi. Poiché ho scritto 
15 libri e sono stato coinvolto nella storia di UNIX in molti modi, gli ho 
risposto che sarei stato lieto di aiutarlo. Sono stato intervistato da molte 
persone per varie ragioni nel corso degli anni, e sono comparso nelle 
televisioni tedesca e statunitense, e su vari giornali e riviste; pertanto 
non ci ho pensato molto sopra, al riguardo. 

Brown è arrivato in aereo ad Amsterdam per intervistarmi il 23 marzo 2004. 
Apparentemente, la mia intervista era la sola ragione per la sua venuta in 
Europa. L'intervista ha avuto un inizio brusco, all'incirca parafrasato come 
segue: 

AST: "Che cosa è la Alexis de Tocqueville Institution?"
KB: Facciamo del lavoro politico pubblico.
AST: Una specie di "think tank", come la Rand Corporation?
KB: Qualcosa del genere.
AST: Che cosa fa?
KB: Pubblica rapporti e libri.
AST: Chi la finanzia?
KB: Abbiamo molteplici fonti di finanziamento.
AST: SCO è una di quelle? E' correlato alla causa (contro Linux ndt) di SCO?
KB: Abbiamo molteplici fonti di finanziamento.
AST: Microsoft è una di quelle?
KB: Abbiamo molteplici fonti di finanziamento. 

Egli fu estremamente evasivo a proposito del perché era lì e chi lo stava 
finanziando. Continuò a dire che stava solamente scrivendo un libro sulla 
storia di UNIX. Gli chiesi cosa pensava del libro di Peter Salus, "Un quarto 
di secolo di UNIX". Non ne aveva mai sentito parlare! Se tu stai scrivendo 
un libro sulla storia di UNIX e stai facendo un volo di 3000 miglia per 
intervistare una persona su un argomento, non avrebbe senso almeno andare su 
amazon.com, digitare "history unix" nella ricerca, ottenendo in quel caso il 
libro di Salus come primo risultato? Per $28 (e invio gratuito, se giochi 
bene le tue carte) puoi imparare un sacco di cose sul materiale oggetto del 
tuo studio, e non avere nessuno sfasasamento da fuso orario. Come ho capito 
presto, Brown non è il coltello più affilato del cassetto, ma io ero già 
sospettoso. Poiché sono un autore da lungo tempo, so che ha senso almeno 
conoscere la concorrenza. A lui non gliene importava. 

Io e UNIX 

Non mi è sembrato strano che Brown volesse intervistarmi a proposito della 
storia di UNIX. Ci sono persone peggiori a cui chiedere. Nei tardi anni '70, 
e nei primi anni '80, sono stato parecchie estati nel gruppo UNIX 
(Dipartimento 1127) ai Laboratori Bell. Ho conosciuto Ken Thompson, Dennis 
Ritchie, e il resto delle persone coinvolte nello sviluppo di UNIX. Sono 
stato a casa di Rob Pike e Al Aho per lunghi periodi di tempo. Dennis 
Ritchie, Steve Johnson e Peter Weiberger, tra gli altri, sono stati nelle 
mia casa di Amsterdam. Tre dei miei studenti di dottorato hanno lavorato nel 
gruppo UNIX ai Laboratori Bell, e uno di loro è ora un membro permanente 
dello staff. 

Stranamente, quando sono andato ai Laboratori Bell, il mio interesse non 
erano i sistemi operativi, anche se io ne avevo scritto uno e pubblicato un 
articolo a proposito (vedi "Software - Practice & Experience," vol. 2, pp. 
109-119, 1973). Il mio interesse erano i compilatori, poiché ero il 
principale progettista dell'Amsterdam Compiler Kit (vedi Commun. of the ACM, 
vol. 26, pp. 654-660, Sept. 1983). Ho trascorso del tempo presso di loro, 
discutendo di compilatori con Steve Johnson, di reti con Greg Chesson, 
sviluppando strumenti con Lorinda Cherry, e scrivendo libri con Brian 
Kernighan, tra l'altro. Divenni anche amico dell'altro forestiero in quel 
luogo, Bjarne Stroustrup, che più tardi sarebbe diventato il progettista e 
iniziale implementatore del C++. 

In breve, sebbene io non avessi avuto niente a che fare con lo sviluppo 
dello UNIX originale, ho conosciuto tutte le persone coinvolte, e so 
abbastanza bene molto della storia . Per di più, i miei contatti con il 
gruppo UNIX ai Laboratori Bell non erano un segreto; li ho perfino 
ringraziati pubblicamente per avermi avuto come visitatore estivo nella 
prefazione alla prima edizione del mio libro Computer Networks. La cosa 
stupefacente era che Brown non sapeva niente di nessuno di queste persone. 
Non aveva fatto i compiti a casa prima di imbarcarsi nel suo piccolo 
progetto. 

Io e MINIX 

Anni dopo, stavo insegnando un corso sui sistemi operativi e stavo usando 
come testo il libro di John Lions su UNIX versione 6. Quando la AT&T decise 
di proibire l'insegnamento del funzionamento interno di UNIX, ho deciso di 
scrivere la mia versione di UNIX, libera di tutto il codice e di tutte le 
restrizioni imposte dalla AT&T; poiché ero a conoscenza del fatto che una 
persona poteva scrivere un sistema operativo simile a UNIX (Ken Thompsono 
scrisse UNICS su un PDP-7), sapevo che si poteva fare. La mia reale 
ispirazione fu una nota di Butler Lampson in un corso sui sistemi operativi 
che avevo seguito quando ero uno studente di dottorato a Berkeley. Lampson 
aveva appena finito di descrivere le origini del sistema operativo CTSS e 
disse, nel suo modo inimitabile: "C'è qualcuno di voi che non saprebbe 
scrivere CTSS in un mese?". Nessuno ha alzato la mano. Ho concluso che sarei 
stato realmente stupido a non saper scrivere un sistema operativo in un 
mese. Il progetto citato prima è un sistema operativo che ho scritto a 
Berkley con l'aiuto di Bill Benson. Ci è voluto molto più di un mese, ma io 
non sono così bravo come Butler. Nessuno lo è. 

Decisi di scrivere un clone minimale di UNIX, MINIX, e lo feci da solo. Il 
codice realizzato era libero al 100% dalla proprietà intellettuale della 
AT&T. L'intero codice sorgente è stato pubblicato nel 1987 nell'appendice di 
un libro, "Sistemi Operativi: Progettazione e Implementazione", che più 
tardi ebbe una seconda edizione, con Al Woodhull come co-autore. MINIX 2.0 
era perfino conforme a POSIX. Entrambe le edizioni contenevano centinaia di 
pagine di testo che descrivevano il codice con dovizia di particolari. Una 
scatola di 10 floppy disk conteneva tutti i binari, e il codice sorgente era 
disponibile separatamente dalla Prentice Hall per $69. 

Mentre non si trattava di "free software" nel senso di "birra gratis" 
(ovvero software gratis, ndt), era "free software" nel senso di "libertà di 
parola" (ovvero software libero, ndt), poiché tutto il codice sorgente era 
disponibile per un costo leggermente superiore a quello delle spese di 
gestione. Ma perfino la libertà di parola non è completamente libera -- 
pensate alla diffamazione, a urlare "al fuoco" in un teatro affollato, 
eccetera. Inoltre ricordate (se siete abbastanza vecchi) che nel 1987, una 
licenza per fini formativi di UNIX costava $300, una licenza commerciale per 
una università $28.000, e una licenza commerciale per una azienda costava 
molto di più. Per la prima volta, MINIX faceva scendere il costo del codice 
sorgente di un "simil-UNIX" alla portata delle tasche di uno studente. 

Prentice Hall non era realmente interessata a vendere software. Loro erano 
interessati a vendere libri, per decisero una politica abbastanza liberale 
sulla possibilità di copiare MINIX; ma se una azienda voleva venderlo per 
fare molti soldi, PH voleva una percentuale. Per cui gli avvocati di PH 
aggiunsero a MINIX una gran quantità di zavorra legale, ma non c'era nessuna 
intenzione di applicarla contro università o studenti. Usare Internet per la 
distribuzione di tutto quel codice non era fattibile nel 1987: perfino per 
persone con un modem ad "alta velocità" (per esempio 1200 bps). Quando la 
distribuzione via Internet divenne possibile, ho convinto Prentice Hall a 
rinunciare alle sue (estremamente modeste) ambizioni commerciali, e darmi il 
permesso di pubblicare il sorgente nel mio sito web per il libero download, 
dove è ancora oggi. 

Dopo un paio di mesi dal suo rilascio, MINIX divenne oggetto di culto, con 
un suo newsgroup USENET, comp.os.minix, con 40.000 iscritti. Molte persone 
aggiunsero nuovi programmi di utilità e migliorarono il kernel in molti 
modi, ma il kernel originale era il lavoro di una sola persona -- io. Molte 
persone iniziarono a infastidirmi chiedendomi di migliorarlo. In aggiunta ai 
numerosi messaggi nel newsgroup di USENET, mi arrivavano 200 email al giorno 
(ai tempi in cui solo pochi scelti avevano del tutto un e-mail), dicendo 
cose come "mi servono i pseudoterminali, e mi servono per venerdì". La mia 
risposta era generalmente veloce e andava al punto: "No.". 

La ragione del mio frequente "no" era legata al fatto che tutti stavano 
tentando di trasformare MINIX in un sistema UNIX di qualità adeguata per 
sistemi di produzione; io non volevo che diventasse qualcosa di così 
complicato per il mio obiettivo, ovvero insegnarlo agli studenti. Inoltre mi 
aspettavo che la nicchia per un sistema UNIX "free" (libero e/o gratuito 
ndt) di qualità adatta per la produzione sarebbe stato riempito da GNU o 
dallo UNIX Berkeley in breve tempo; per cui non stavo realmente mirando a 
questo. Come risultò poco dopo, l'OS GNU non andò da nessuna parte (sebbene 
molte utility erano state già scritte) e lo UNIX di Berkeley rimase 
impigliato in una causa legale; questo fu quando i suoi progettisti 
fondarono una ditta, la BSDI, per venderlo e scelsero 1-800-ITS-UNIX come 
numero di telefono (It's Unix: è Unix ndt). AT&T concluse che questo 
costituiva una violazione di copyright, e gli fece causa. Ci vollero un paio 
di anni perché questa disputa venisse risolta. Questo ritardo nell'avere un 
BSD libero diede a Linux il respiro necessario che gli servì per raggiungere 
il suo successo planetario. Se non fosse stato per la causa legale, 
indubbiamente BSD averebbe riempito la nicchia per un clone di UNIX potente 
e libero, poiché era un sistema già stabile, maturo e con un largo seguito. 

Io e Ken Brown 

Quando Ken Brown svelò le sue intenzioni e iniziò a fare domande, io avevo 
rapidamente capito che non conosceva niente della storia di UNIX, non aveva 
mai sentito parlare del libro di Salus, e non sapeva nulla di BSD e della 
causa della AT&T. Iniziai a raccontargli la storia, ma mi fermò e mi disse 
che era più interessato agli aspetti legali. Gli dissi: "Oh, intende parlare 
del brevetto di Dennis Ritchie numero 4135240 sul bit setuid?" E aggiusi 
"Non è un problema. I Laboratori Bell hanno dedicato il brevetto". A quel 
punto scoprii che (1) non aveva mai sentito parlare di brevetti (2) non 
conosceva che cosa significava dedicare un brevetto (ovvero renderlo di 
pubblico dominio), e (3) non sapeva davvero nulla sulle leggi relative alla 
proprietà intellettuale. Era confuso a proposito di brevetti, copyright e 
trademark. Gli chiesi se era un avvocato, ma era ovvio che non lo era e lo 
ammise. A quel punto stavo ancora pensando che potesse essere una spia da 
SCO, ma se lo era, SCO non stava spendendo bene i suoi soldi. 

Egli voleva parlare di questioni relative alla proprietà intellettuale, ma 
stava anche cercando di evitare quale reale scopo avesse, per cui non 
formulava le sue domande molto bene. Finalmente mi chiese se io pensassi che 
Linus avesse scritto Linux. Gli dissi che al meglio della mia conoscenza, 
Linus aveva scritto l'intero kernel da solo, ma dopo che era stato 
rilasciato, altre persone avevano iniziato a migliorare il kernel, che era 
inizialmente molto primitivo, e aggiungere nuovo software al sistema -- 
essenzialmente lo stesso modello di sviluppo di MINIX. 

A quel punto iniziò a mettere a fuoco su questo argomento, con domande quali 
"non ha rubato pezzi di MINIX senza permesso?". Gli ho detto che MINIX ha 
avuto chiaramente una enorme influenza su Linux in molti modi, dalla 
struttura del file system ai nomi nel codice sorgente, ma non pensavo che 
Linus avesse usato parte del mio codice. Linus inoltre usò MINIX come sua 
piattaforma iniziale di sviluppo, ma non c'era niente di sbagliato in 
questo. Egli chiese se io avessi mosso obiezioni sul fare questo, e gli 
dissi di no, non lo avevo fatto, la gente era libera di usarlo come 
desiderava per fini non commerciali. Più tardi MINIX fu rilasciato sotto la 
licenza di Berkeley, che lo rese libero per ogni scopo. E' ancora 
sorprendentemente in largo uso, sia per scopi formativi che nel Terzo Mondo, 
dove milioni di persone sono felici come una pasqua di avere un vecchio 386 
con 1 MB di RAM, sui quali MINIX gira benissimo. La pagina di MINIX citata 
prima viene visionata ancora 1000 volte la settimana. 

Finalmente, Brown inizio a mettere a fuoco chiaramente. Continuò a chiedere, 
in varie forme, come una persona possa scrivere un sistema operativo tutto 
da solo. Semplicemente non credeva che fosse possibile. Per cui dovetti 
raccontargli altra storia, sigh. Per cominciare, Ken Thompon scrisse UNICS 
per il PDP-7 tutto da solo. Perfino quando iniziò a lavorare su un PDP-11 e 
a riscriverlo in C, Dennis Ritchie si aggiunse al team, ma principalmente si 
concentrò sulla progettazione del linguaggio C, scrivendo il compilatore C, 
e scrivendo il sistema di I/O e i driver per le periferiche. Ken scrisse 
quasi tutto il kernel da solo. 

Nel 1983 una ditta oggi scomparsa chimata Mark Williams produsse e mise sul 
mercato un clone di UNIX molto buono chiamato Coherent. Gran parte del 
lavoro fu fatto da tre ex-studenti dell'università di Waterloo: Dave Conroy, 
Randall Howard e Johann George. Ci misero due anni. Ma produssero non solo 
il kernel, ma anche il compilatore C, la shell, e TUTTE le utility UNIX. 
Questo è molto più del lavoro di fare solamente un kernel. E' probabile che 
il kernel abbia preso loro meno di un anno-uomo. 

Nel 1983 Ric Holt pubblicò un libro, ora non più in stampa, sul sistema 
TUNIS, uno sistema simile a UNIX. Questo era sicuramente una riscrittura in 
quanto il TUNIS fu scritto in un nuovo linguaggio, il concurrent Euclid. 

Poi Doug Comer scrisse XINU. Sebbene non era un clone di UNIX, era un 
sistema paragonabile. 

Per di più, Gary Killdall scritte il CP/M da solo, e Tim Paterson scrisse 
MS-DOS. Mentre questi sistemi dei primi anni 80 non erano nemmeno vicini ad 
essere dei cloni di UNIX, essi erano sistemi operativi concreti e popolari, 
scritti da singoli individui. 

All'epoca in cui Linus aveva iniziato, cinque persone o piccoli gruppi 
avevano implementato il kernel di UNIX o qualcosa di approssimativo, cioè: 
Thompson, Coherent, Holt, Comer, e io. Tutto questo era perfettamente legale 
e nessuno rubò nulla. Data questa storia, è abbastanza difficile fare un 
caso che una persona non può implementare un sistema della complessità di 
Linux, la cui originale dimensione era all'incirca la stessa della versione 
1.0 di MINIX. 

Naturalmente, è sempre vero nella scienza che le persone costruiscono sul 
lavoro dei predecessori. Perfino Ken Thompsono non fu il primo. Prima di 
scrivere UNIX, Ken aveva lavorato sul sistema MULTICS del MIT (MULTiplexed 
Information and Computing Service). Infatti il nome originario di UNIX fu 
UNICS, un gioco di parole che stava per UNiplexed Information and Computing 
Service, poiché la versione che girava sul PDP-7 poteva supportare solo un 
utente -- Ken. Dopo troppe battute sul fatto che EUNUCHS fosse un MULTICS 
castrato (UNICS si può pronunciare pressappocopo come l'equivalente della 
parola inglese "eunuco"), il nome fu cambiato in UNIX. Ma perfino MULTICS 
non fu il primo. Prima fu il summenzionato CTSS, progettato dallo stesso 
team al MIT. 

Quindi, naturalmente, Linus non si sedette in un vuoto e improvvisamente 
cominciò a scrivere il codice sorgente di Linux. Egli aveva il mio libro, 
stava usando MINIX, e indubbiamente conosceva la storia (anche perché è nel 
mio libro). Ma il codice fu il suo. La prova è che ha incasinato 
l'architettura. (Scusate il termine ma è quello che rende meglio in italiano 
il termine "mess" e l'intenzione di Tanenbaum, ndt). MINIX era un simpatico 
e modulare sistema a microkernel, con un gestore della memoria e un file 
system che venivano eseguiti come processi nello spazio utente. Questo rende 
il sistema più chiaro e più affidabile di un grosso kernel monolitico, e più 
facile da correggere e mantenere, con un piccolo prezzo in prestazioni: 
perfino in un 8088 a 4.77 MHz si avviava in circa 5 secondi (contro un 
minuto per Windows su un hardware 500 volte più veloce). 

Un esempio di un microkernel di successo è QNX. Invece di scrivere un nuovo 
file system e un nuovo gestore di memoria, che sarebbe stato facile, Linux 
riscrisse tutto quanto come un grosso kernel monolitico, aggiungendo perfino 
del codice assembler "in linea" (mescolato al codice C, ndt) :-( . La prima 
versione di Linux era come una macchina del tempo. Portava indietro a un 
sistema peggiore di quello che aveva già sulla sua scrivania. Naturalmente 
era solo un ragazzo e non sapeva far di meglio (ciò nonostante, se avesse 
fatto maggior attenzione in classe, avrebbe potuto), ma produrre un sistema 
che era fondamentalmente differente dalla base da cui era partito mi sembra 
una chiara prova che era una progettazione da zero. Io non penso che abbia 
copiato UNIX perché non aveva accesso al codice sorgente di UNIX, eccetto 
forse il libro di John Lions, relativo a una precedente versione di UNIX che 
non assomiglia molto a Linux. 

La mia conclusione è che Ken Brown non sapeva di cosa stava parlando. Io ho 
anche gravi critiche sulla sua metodologia. Dopo che ha parlato con me, è 
andato all'università e ha cominciato a fermare studenti a caso e a fare 
domande. Non esattamente fonti di prima scelta. 

Le sei persone che io conosco che hanno (ri)scritto) UNIX hanno fatto tutto 
in maniera indipendente, e nessuno ha rubato nulla a qualcun altro. La nota 
di Brown che le persone hanno tentato e fallito per 30 anni di costruire un 
sistema simile a UNIX è chiaramente senza senso. Sei diverse persone lo 
hanno fatto indipendentemente uno dall'altro. Nella scienza è considerato 
importante dare credito alle persone le loro idee, e io credo che Linus ha 
fatto questo molto meno di quando avrebbe dovuto. Ken e Dennis sono i veri 
eroi qui. Ma la scarsa tendenza di Linus a dare riconoscimenti non è una 
ragione per asserire che Linus non ha scritto Linux. Non ha scritto CTSS e 
non ha scritto MULTICS e non ha scritto UNIX e non ha scritto MINIX, ma ha 
scritto Linux. Penso che Brown debba a molti di noi delle scuse. 

Alcuni possono trovare strano che io stia difendendo Linus in questa sede. 
Dopo tutto, io e lui abbiamo avuto un "dibattito" pubblico alcuni anni fa. 
Il mio interesse primario è cercare di ottenere la verità e non di accusare 
qualcuno su una giovane ragazza delle colline nere della Virginia 
dell'Ovest. Inoltre, io e Linus non siamo "nemici" o niente del genere. Lo 
ho incontrato una volta e mi è sembrato un ragazzo simpatico, amichevole e 
intelligente. L'unica cosa che mi dispiace è che non ha sviluppato Linux 
sulla base della tecnologia a microkernel di MINIX. Con tutti i problemi di 
sicurezza che Windows ha adesso, è ovvio in maniera crescente a tutti che 
piccoli microkernel, come quelli di MINIX, sono una base migliore per i 
sistemi operativi che grossi sistemi monolitici. Linux è stato vittima di 
minori attacchi rispetto a Windows perché (1) è effettivamente più sicuro, 
ma anche (2) gran parte degli attaccanti prendono di mira Windows perché 
offre un bersaglio più grande, e quindi Windows viene attaccato di più. Come 
ho fatto 20 anni fa, io credo ancora fermamente che il solo modo di fare il 
sofware sicuro, affidabile e veloce è di farlo piccolo. Combattere le 
funzionalità eccessive. 

Se siete arrivati fin qui, grazie per il vostro tempo. Viene dato il 
permesso di duplicare questa pagina web purché ne venga fornita la versione 
originale e non modificata. 

Andy Tanenbaum, 20 Maggio 2004 

 

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