[openvideo-it] La Svizzera non teme il web

Ivan Tarozzi itarozzi@gmail.com
Ven 2 Dic 2011 10:40:05 CET


On 02/12/2011 08:40, Raffaella Traniello wrote:
> Ciao!
>
> Volevo segnalarvi un interessante articolo apparso su
> http://www.openfestival.it dal titolo:
>
> "La Svizzera non teme il web.
> Nessun cambiamento alle norme sul diritto d’autore"
>
> http://www.openfestival.it/?p=311
>
> Anche dall'alto qualcuno comincia ad accorgersi che certi cambiamenti
> sono un'opportunità. :-)
>
> Cito solo poche righe:
> "In Svizzera fino a un terzo delle persone sopra i 15 anni scarica
> gratuitamente musica, film e giochi. [...] Il denaro risparmiato
> utilizzando le borse di scambio viene rispeso comunque nel settore
> dell’intrattenimento, ma invece di acquistare supporti audio e video, i
> consumatori investono la parte risparmiata in concerti, visite al cinema
> e prodotti di merchandising.
> Questa evoluzione interessa soprattutto le grandi case di produzione
> estere, che devono adeguarsi ai nuovi comportamenti dei consumatori."
>
> Ciao!
> Raffaella
>


E' interessante, anche se non posso fare a meno di notare alcune cose:

- nello stesso sito (http://www.openfestival.it/?p=287) si parla della 
pirateria musicale come causa di licenziamenti per più di un milione di 
posti di lavoro... senza poi commentare in alcun modo tale notizia, si 
rischia di creare confusione :) Si può pensare che il problema siano 
solo i pirati, e non le case discografiche che non sanno adeguare il 
loro businnes a nuove forme di fruizione...

- nella frase da te citata hai tralasciato [...] una cosa secondo me 
molto importante:
"Pare inoltre che, nonostante il grande interesse dei media e le 
numerose campagne di sensibilizzazione, la maggioranza degli utenti di 
Internet continui a non distinguere le operazioni lecite e illecite."

questo secondo me è il punto cruciale!

Sono anni che sostengo che un artista (piccolo o grande) debba 
distribuire  la sua musica gratuitamente, e poi magari fare i soldi sui 
concerti. Idem per altre attività artistiche o culturali...
Se però passa l'idea che scaricare illegalmente sia normale, allora non 
riusciremo mai ad invertire la tendenza, ma anzi diamo l'appiglio a SIAE 
e compagnia bella internazionale per campagne del tutto spropositate.
Sarò estremista, ma se per assurdo ci fossero davvero norme stringenti e 
conseguenze più serie, forse (o almeno lo spero) vedremo che :
- la gente, spaventata, non scaricherebbe più illegalmente
- avendo pochi soldi in tasca non tornerebbe però neppure più a comprare 
musica originale, e quindi:
   a) spenderebbe in concerti
   b) non spenderebbe affatto, fino a quando comunque le case 
discografiche si troverebbero costrette a rivedere certe posizioni

Ovviamente non voglio fare il purista, anzi è proprio per una questione 
di ordine pratico, anche nei confronti del Free Software.
Spesso, appassionandomi di fotografia, mi trovo ad elogiare progetti 
come darktable o gimp. So bene non essere ancora all'altezza (non in 
tutto) dei prodotti Adobe che il 95% usa, però per un uso amatoriale 
sono strepitosi.
Al di là del discorso economico, mi piace contribuire alla diffusione di 
tali sw per i motivi a noi ben noti.
Però poi mi trovo a discutere con gente che mi dice:
si ma photoshop è meglio... sì ma lightroom è più completo... perchè 
devo usare qualcosa di meno performante o compelto quando ho già il non 
plus ultra? salvo poi scoprire che ovviamente il sw di turno è scaricato 
illegalmente e non si paga un centesimo di licenza ad Adobe.
A questo punto, a volte mi verrebbe la voglia di costringere certa gente 
a pagare quella licenza, per essere poi titolata a parlare di 
conseguenza, altrimenti la comparazione diventa iniqua e le persone 
perdono la cognizione della realtà... e della giustizia.

Ho forse divagato troppo, ma ultimamente le discussioni sui drm e sul 
free software mi appassionano!!!
Grazie dello spunto :)

Ivan


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