[Primipassi] fetchmail/procmail: dove va a finire la mia posta?

[leandro noferini]

Filippo ha scritto:

che casino.....

Domande più precise aiutano a rispondere, comunque ci provo.

> Sto cercando di capire come poter utilizzare consapevolmente mutt e
> compagnia bella.

Ottimo proposito.

> Non capisco dove va a finire la posta scaricata. Da istruzioni, 
> fetchmail dovrebbe metterla in
> /var/spool/mail/fil
> ma non sempre succede.
> Tale destinazione è anche quella impostata come DEFAULT in .procmailrc

Innanzitutto invia il tuo .procmailrc così che ci si possa rendere conto
di quel che accade.

Poi impara a controllare i log per capire quel che succede.

> Vi sono poi le cartelle
> /var/mail/fil

Questo  è  il file  "classico"  dei sistemi  *nix  per  tenere la  posta
elettronica degli utenti.

> /home/fil/Mail/varie

Questo normalmente viene creato da appositi filtri di procmail.

> La prima è una copia di /var/spool/mail/fil: a cosa serve?

Serve perché  alcuni programmi  vecchi (ce ne  sono ancora?) vanno  lì a
cercare la posta degli utenti.

> Sotto /home/fil/Mail/ prima c'era anche mbox. Ora è sparita
> perché l'ho svuotata.

E  poi te  ne  sei dimenticato  ma  per fortuna  l'avevi  scritto su  un
foglio...

:)

> Ho l'opzione keep in .fetchmailrc e risegnando come non letti i messagi,
> riesco a farli scaricare di nuovo

E questo è un bene, no?

> (tra l'altro: con thunderbird i flag utilizzati per segnare la posta
> già scaricata, non sono gli stessi con cui viene segnata la avvenuta
> lettura: se leggo un messaggio via webmail thunderbird me lo scarica
> ugualmente, e se da webmail lo segno come non letto, thunderbird non
> lo scarica di nuovo).

Boh.
 
> Facendo una prova, di 21 messaggi su due caselle di posta, 6 vengono 
> processati da procmail e messi nell'apposita casella, 5 me li ritrovo in 
> /var/... e dieci non so dove vanno a finire.
> 
> Grazie in anticipo per ogni sorta di lumi.

Invia  un po'  di log  e il  tuo .procmailrc  che così  ci è  più facile
aiutarti.

-- 
Ciao
leandro
Un esteso e "normale" uso della crittografia è il sistema più forte
per rivendicare il diritto alla privacy nelle comunicazioni
telematiche: come tutti i diritti e come i muscoli se non viene
esercitato costantemente si atrofizza e va perso.

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