[Scuola] violazioni RFC 1855
alex
alessandro.medici@unipd.it
Mon Dec 21 19:36:45 CET 2009
Alle 20:47 di sabato 19 dicembre 2009, Alessandro Rubini ha scritto:
> In ogni caso rimane un illecito divulgare comunicazioni personali,
> indipendentemente dal fatto che ci sia il pistolotto in fondo,
> che nessuno legge.
>
No. Non vi è nessuno illecito a rivelare comunicazioni personali,
indipendentemente dal fatto che che vi siano pistolotti o meno in fondo. Se
la comunicazione mi è stata fatta personalmente io sono libero di divulgare
quello che voglio. Sarebbe un illecito solo se io intercettassi
comunicazioni di altri. Mi spiego meglio: se ti dico, via lettera, che sono
scemo e tu non hai obbligo di segreto professionale (non te l'ho detto
perché sei il mio avvocato o il mio medico), tu sei libero di dirlo ai
quattro venti e di conseguenza anche tutte le altre persone che lo verranno
a sapere da me (citandomi come fonte).
Se invece intercetto una qualsivoglia lettera inviata via posta, commetto
una serie di reati tra i quali la divulgazione del contenuto della stessa è
uno dei più gravi. Ma questo indipendentemente da ciò che scrivo come
accompagnamento.
Peraltro non mi pare che vi sia ancora stata giurisprudenza al riguardo
sulla possibile omologazione tra mail e lettere postali (anche se visto
quanto è il giudicato generale in materia informatica temo parecchio).
Certamente se ti arriva una mail al tuo indirizzo sono affari del mittente
e non di chi la riceve: questi è libero di farne quel che vuole, anche
gridarne il contenuto ai quattro venti e linkare il tutto su google, a
prescindere da qualsivoglia pistolotto finale.
Di massima in questo caso sarebbe comunque bene fare particolare attenzione
a citare l'indirizzo del mittente e tutto ciò che può a servire ad
individuare da dove e da chi arriva la mail. Che il mittente sia
effettivamente colui che l'ha mandata non è per nulla facile da stabilire,
visto che la maggior parte delle mail son tutto fuorché firmate
elettronicamente.
ps.: Al riguardo della liceità o meno della divulgazione di dati riservati
comunicati via lettera ricordo di aver letto un'interessante sentenza della
corte di cassazione circa un anno o due addietro. Ricordo di averla anche
citata in qualche mailing list, ma non ricordo quale.
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