[Scuola] software piratato e software libero
Paolo Brunello
reg@paolobrunello.it
Sat Jun 6 18:33:42 CEST 2009
Ciao,
mi trovo in una situazione difficile nel mio progetto qui in Burundi,
in quanto tutti i miei sforzi di promuovere l'uso del software libero
vengono osteggiati con forza dai miei colleghi (europei) secondo il
ragionamento seguente:
1. Il progetto all'interno del quale si inserisce il mio sottoprogetto
di informatizzazione delle scuole tecniche burundesi ha come fine
ultimo l'aumento della qualità dell'insegnamento per garantire una
maggiore impigabilità degli studenti diplomati nel mercato del lavoro
locale.
2. Il mercato del lavoro locale utilizza Windows e applicazioni
proprietarie tipo AutoCAD, Photoshop, e naturalmente MS Office 2003 e
sempre più spesso anche 2007, al punto che nei nuovi programmi
ministeriali che i miei colleghi hanno redatto negli anni
immediatamente precedenti al mio arrivo, hanno specificato "Microsoft
Office 2003" nei curricula che prevedevano una formazione in
informatica. Inutile dire che trovi un abominio che in un documento
ministeriale si faccia riferimento a una ditta specifica.
3. Le scuole burundesi non hanno certo i soldi per pagare 4500$ di
licenza per AutoCAD & C., ma altrettanto certamente la SBA non verrà
fin qui a controllare e a farci causa, per cui, a differenza
dell'Europa dove ormai è impronunciabile che una scuola adotti
scientemente una politica di pirateria del software, qui il problema
se lo pone solo il sottoscritto, che viene considerato il cavaliere
idealista della rosa bianca, poco i miei colleghi europei, men che
meno i burundesi.
Sinceramente quando il mio collega "realista" mi dice: «4 dei 12
formandi del mio corso su autocad piratato hanno trovato lavoro grazie
a quel corso e 4 famiglie adesso mangiano», il mio discorso che la
scuola è prima di tutto un'instituzione che deve educare alla
legalità e all'onestà, suona encomiabile in linea di principio, ma
stonato, insensibile al contesto e poco convincente alle orecchie di
chi mi sta intorno. Discorsi più alti sul valore pedagogico del
software libero, sulla indipendenza dal monopolista, ancora più avulsi
e lontani.
In un contesto in cui non ci sono i libri di testo e la gente studia
sugli appunti degli appunti che il proprio prof ha preso quando era
all'università (nel caso ottimistico che l'abbia fatta) ritrovarsi in
mano Encarta 2009 piratata e non installarla è difficile da difendere,
visto la voracità con cui poi è consultata. Tanto più che i mesi di
tentativi di installare una versione offline della wikipedia sono
stati vani, a causa della lentezza della connessione che si
interrompeva sempre, nonostante il wget -c, sia con i dump in HTML
statico che non è seacheable ed è senza immagini, che con i dump xml,
pure senza immagini e che richiedono comunque una competenza per
l'installazione che è ai limiti delle mie capacità e che non posso
certo pretendere dai miei giovani amministratori.
Sono incerto e disorientato, incapace di venirmene fuori con una
argomentazione solida e quindi chiedo il soccorso di chi vorrà.
grazie,
Paolo
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