[Scuola] software piratato e software libero
Damiano Verzulli
damiano@verzulli.it
Sun Jun 7 14:01:31 CEST 2009
Paolo Brunello ha scritto:
> [...]
> 1. Il progetto all'interno del quale si inserisce il mio sottoprogetto
> di informatizzazione delle scuole tecniche burundesi ha come fine ultimo
> l'aumento della qualità dell'insegnamento per garantire una maggiore
> impigabilità degli studenti diplomati nel mercato del lavoro locale.
Non voglio parlare di pesce (da mangiare) vs. pescatori (che sanno come
pescare).
Penso, pero', che se non diventa _chiaro_, _limpido_, _cristallino_ (non
tanto a te... quanto ai tuoi interlocutori _TUTTI_) che il problema _NON_
e' quello di "insegnare qualcuno ad usare Autocad per fare progetti" ma,
piuttosto, quello di "aiutare lo studente a crearsi un bagaglio culturale
che lo metta in condizione, facilmente, di usare uno strumento di CAD
quando ne senta la necessita', sentendosi libero di scegliere fra quelli
--F/OSS e non-- che esistono", se questo non diventa chiaro... non ci sono
chance di vincere la tua battaglia.
In questo senso, trovai (e trovo ancora) _molto_ interessanti (e
convincenti) le parole che Stallman dice quando parla di F/OSS e di scuola.
Purtroppo ho perso i quattro video cui mi riferisco (li sto rigenerando
dall'intervista originale - li ho appena ricreati e pubblicati - li trovi qui:
http://www.verzulli.it/FOSS_advocacy/
).
Personalmente, ribadisco, se questo non e' chiaro e condiviso con la tua
controparte... forse e' meglio lasciar perdere (...e passare a [cercare di]
convincere qualcun altro).
> 2. Il mercato del lavoro locale utilizza Windows e applicazioni
> proprietarie tipo AutoCAD, Photoshop, e naturalmente MS Office 2003 e
> sempre più spesso anche 2007, al punto che nei nuovi programmi
> ministeriali che i miei colleghi hanno redatto negli anni immediatamente
> precedenti al mio arrivo, hanno specificato "Microsoft Office 2003" nei
> curricula che prevedevano una formazione in informatica. Inutile dire
> che trovi un abominio che in un documento ministeriale si faccia
> riferimento a una ditta specifica.
La cosa non mi stupisce visto che accade regolarmente anche qui da noi. Non
mi spaventa neanche. Chiarire il punto 1, significa risolvere anche questo
-con un approccio bottom-up, piuttosto che top-down-.
> 3. Le scuole burundesi non hanno certo i soldi per pagare 4500$ di
> licenza per AutoCAD & C., ma altrettanto certamente la SBA non verrà fin
> qui a controllare e a farci causa, per cui, a differenza dell'Europa
> dove ormai è impronunciabile che una scuola adotti scientemente una
> politica di pirateria del software, qui il problema se lo pone solo il
> sottoscritto, che viene considerato il cavaliere idealista della rosa
> bianca, poco i miei colleghi europei, men che meno i burundesi.
Premesso che il punto 1 risolve anche questo problema, al posto tuo mi
rifiuterei semplicemente di tenere corsi e/o fare formazione con software
proprietario, se non previo "aver presa visione" della relativa licenza d'uso.
Per Office e Photoshop non ci sono scusanti (nel senso che mi rifiuterei
_anche_ in presenza di regolare licenza).
Per AutoCAD potrei fare una eccezione, ma a condizione che il corso venga
impostato sul CAD (e non su AutoCAD), con esercitazioni fatte con strumenti
diversi da AutoCAD (QCAD) e, solo alla fine, mostrando quali sono i PLUS ed
i MINUS dell'uso di AutoCAD.
(BTW: Personalmente, per il 3D architettonico --che nessuno degli ingegneri
_ITALIANI_ che conosco personalmente e' in grado di fare-- ho utilizzato
BLENDER, con _enorme_ soddisfazione. Partire da un DWG di AutoCAD per
lavorarci con BLENDER e' una operazione molto esemplificativa di cosa
significhi "formato proprietario" [per passare dal (pessimo) DWG prodotto
da un architetto, al DXF da far importare a Blender, non c'e' stato altro
modo che passare da AutoCAD).
Sul fatto che tu passi come un "idealista", l'unica cosa che posso dire
e'... che uno dei piu' grandi difetti di molti esponenti della comunita'
F/OSS e'... di esserlo. Io, ogni tanto, mi faccio degli esami di coscienza
per capire se lo sono... o no....
Magari ci autoconvinciamo di esserlo ma... l'importante non e' quello che
pensiamo di noi stessi, quanto la "sensazione" che gli altri hanno di noi.
Argomentazioni pacate, precise e pungenti (come quelle dette da Stallmann),
magari dette in giacca e cravatta (a differenza di Stallmann) nel bel mezzo
di una riunione importante, posso semplificare enormemente la cosa.
> Sinceramente quando il mio collega "realista" mi dice: «4 dei 12
> formandi del mio corso su autocad piratato hanno trovato lavoro grazie a
> quel corso e 4 famiglie adesso mangiano»
...sta guardando solo il bicchiere "mezzo pieno". Anzi. Pieno per un decimo...
La verita' e' che il tuo collega e' "poco" realista e "molto" ignorante.
Quelle quattro famiglie oggi mangiano... ma "domani" mangeranno di meno e
dovranno lavorare di piu' per comprare non solo software (che forse
potranno continuare a ottenere illegalmente), ma soprattutto hardware che
comunque non gli verra' regalato.
Quegli studenti manderanno "in giro" dei DWG --anziche' DXF-- costringendo
altre "famiglie" a recuperare (in cambio di qualcosa... certamente) copie
di AutoCAD e, magari, copie di XP o di Vista... insieme a copie di Office e
chi piu' ne ha piu' ne metta.
Quelle famiglie si vedranno dei messaggi che diranno: "La tua copia di
windows non e' originale. Quindi l'aggiornamento non te lo diamo.... e se
ci inca%%iamo di denunciamo pure...".
Non si puo' barattare il destino di una nazione con un piccolo vantaggio, a
breve, e per pochi. Un insegnante non dovrebbe ragionare cosi'.
A quattro studenti che mangiano (oggi) grazie al corso AutoCAD del tuo
collega, preferisco quattro studenti che mangiano (sempre oggi),
consapevoli che il CAD e' un problema + le soluzioni sono diverse +
qualunque soluzione gli do, tempo due/tre giorni sono in grado di
orientarcisi sopra + conoscono QCAD e ne conoscono i limiti + conoscono
AutoCAD e ne conoscono potenzialita' e problemi [=costi + vendor_lock_in] +
sanno scegliere se lavorare con AutoCAD [perche' devono progettare una
megastruttura] o se con QCAD [perche' devono inscrivere un quadrato in un
cerchio].
> il mio discorso che la scuola
> è prima di tutto un'instituzione che deve educare alla legalità e
> all'onestà, suona encomiabile in linea di principio, ma stonato,
> insensibile al contesto e poco convincente....
il tuo, scusami se mi permetto, non deve essere _solo_ un discorso relativo
alle sacrosante questioni di "legalita'" e di "onesta'" [*].
Deve essere un discorso anche "pragmatico", che parla di "lavoro" e di
"possibilita' di guadagno", esattamente come quello del tuo collega.
Lui, pero', guarda solo il suo naso.... tu, invece, guardi "oltre" e riesci
a dare ai tuoi studenti quelle nozioni che permettono loro non solo di
lavorare _OGGI_ (ed al limite, quando serve, anche con AutoCAD), ma
sopratutto _DOMANI_, consapevoli di scegliere sempre la soluzione migliore
per loro, per le loro famiglie e per il loro Paese.
Il problema, a pensarci bene, _NON_ e': "AutoCAD e' male perche' e'
proprietario". Nel vostro caso, il problema e': "i nostri studenti devono
essere messi in condizione di poter scegliere, consapevolemnte. E se non ci
sono alternative, ben venga che loro utilizzino software proprietario. E'
fondamentale, pero', che lo facciano _consapevolmente_ e consci di quello
che fanno".
> alle orecchie di chi mi sta
> intorno.> Discorsi più alti sul valore pedagogico del software libero,
> sulla indipendenza dal monopolista, ancora più avulsi e lontani.
Non sai quanto mi pesa dirlo ma... sono certo che ogni volta che il tuo
interlocutore ti sente pronunciare le parole "software libero" e,
soprattutto "monopolista", aumenta drasticamente la possibilita' che tu
venga preso per un "estremista" :-(
Il tuo collega va convinto, a mio avviso, con argomentazioni diverse
(purtroppo).
> In un contesto in cui non ci sono i libri di testo e la gente studia
> sugli appunti degli appunti che il proprio prof ha preso quando era
> all'università (nel caso ottimistico che l'abbia fatta) ritrovarsi in
> mano Encarta 2009 piratata e non installarla è difficile da difendere,
> visto la voracità con cui poi è consultata.
Francamento penso che l'unica alternativa sia la Rete. Encarta "vince" di
gran lunga rispetto ad altre soluzioni F/OSS. Perde miseramente, pero', e
di gran lunga, rispetto ad un accesso (decente) ad Internet.
Anche qui, il concetto che sottolineerei e' quello della pluralita'
dell'informazione: far capire allo studente che quello che e' in quei DVD
e' solo "un punto di vista". Magari autorevole e obiettivo. Ma rimane un
punto di vista. Bisogna che gli studenti sappiano "calibrare" quello che
vedono/leggono con questo aspetto, soprattutto quando/se avranno la
possibilita' di andare on-line.
> Sono incerto e disorientato, incapace di venirmene fuori con una
> argomentazione solida e quindi chiedo il soccorso di chi vorrà.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Tienimi aggiornato, per cortesia, sugli sviluppi.
Un caro saluto,
Damiano
[*] ad ottobre 2008 sono stato 5 giorni in Ghana. Mi e' capitato di
trovarmi nel bel mezzo di una festa (in un piccolo borgo rurale - Anomabu)
dove in mezzo ad un paio di centinaia di persone il 95% dei bambini
camminava scalzo e malvestito. Le persone "normali" erano vestite "a
festa", e di automobili ce ne erano pochissime e scassate. In mezzo a
questa festicciola, e' poi arrivato il "Nana'" del posto --una sorta di
"Sindaco"--. E' sceso da un fuoristrada che, qui in Italia, quota circa
80/90K euro e, prima di scendere, due persone hanno tirato fuori dal
bagagliaio un vero e proprio "trono" sul quale poi lui si e' seduto.
Il fuoristrada e' rimasto acceso (in moto) per tutta la sua permanenza
[circa 60/70 minuti] per mantenere al fresco l'abitacolo.
Tutto cio' per dire che.... l'unico modo affinche' cose del genere non
accadano, e' che la scuola lavori proprio su quei concetti di onesta' e
legalita' che... il tuo collega preferisce glissare.
--
Damiano Verzulli
e-mail: damiano@verzulli.it
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"...I realized that free software would not generate the kind of
income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able
to get a well paying job as a free software developer, but not
here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008
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