[Scuola] software piratato e software libero
Maurizio Grillini
grillinux@gmail.com
Sun Jun 7 15:22:11 CEST 2009
Paolo Brunello ha scritto:
> Ciao,
> mi trovo in una situazione difficile nel mio progetto qui in Burundi,
> in quanto tutti i miei sforzi di promuovere l'uso del software libero
> vengono osteggiati con forza dai miei colleghi (europei) secondo il
> ragionamento seguente:
> 1. Il progetto all'interno del quale si inserisce il mio sottoprogetto
> di informatizzazione delle scuole tecniche burundesi ha come fine
> ultimo l'aumento della qualità dell'insegnamento per garantire una
> maggiore impigabilità degli studenti diplomati nel mercato del lavoro
> locale.
> 2. Il mercato del lavoro locale utilizza Windows e applicazioni
> proprietarie tipo AutoCAD, Photoshop, e naturalmente MS Office 2003 e
> sempre più spesso anche 2007, al punto che nei nuovi programmi
> ministeriali che i miei colleghi hanno redatto negli anni
> immediatamente precedenti al mio arrivo, hanno specificato "Microsoft
> Office 2003" nei curricula che prevedevano una formazione in
> informatica. Inutile dire che trovi un abominio che in un documento
> ministeriale si faccia riferimento a una ditta specifica.
Ciao Paolo, se non ricordo male il Windows che usano e' in lingua
inglese, e da quanto scrivi vedo che l'europeo non ha perso il vizio di
trattare l'Africa come una terra di conquista da colonizzare portandovi
la propria civilta', a partire dall'illegalita' e dalle soluzioni che
possano bloccare uno sviluppo autonomo del paese da dominare. Invogliare
i ragazzi a localizzare OpenOffice in Kirundi no, eh?
Comunque sei fortunato: da me comanda il tecnico, che non insegna ma ha
deciso di installare Word 2007 perche' "i ragazzi, quando andranno a
lavorare, troveranno quello" (tra 5 anni!!!), ma il libro di testo e'
per... Word 2003 (con conseguente caos per le schermate e le indicazioni
differenti - ma questo non e' un suo problema). Dal momento che i
ragazzi non comprano piu' il libro di testo, dal prossimo anno
distribuiro' le fotocopie delle mie dispense... per OpenOffice :)
> 3. Le scuole burundesi non hanno certo i soldi per pagare 4500$ di
> licenza per AutoCAD & C., ma altrettanto certamente la SBA non verrà
> fin qui a controllare e a farci causa, per cui, a differenza
> dell'Europa dove ormai è impronunciabile che una scuola adotti
> scientemente una politica di pirateria del software, qui il problema
> se lo pone solo il sottoscritto, che viene considerato il cavaliere
> idealista della rosa bianca, poco i miei colleghi europei, men che
> meno i burundesi.
>
> Sinceramente quando il mio collega "realista" mi dice: «4 dei 12
> formandi del mio corso su autocad piratato hanno trovato lavoro grazie
> a quel corso e 4 famiglie adesso mangiano», il mio discorso che la
> scuola è prima di tutto un'instituzione che deve educare alla legalità
> e all'onestà, suona encomiabile in linea di principio, ma stonato,
> insensibile al contesto e poco convincente alle orecchie di chi mi sta
> intorno. Discorsi più alti sul valore pedagogico del software libero,
> sulla indipendenza dal monopolista, ancora più avulsi e lontani.
Dove hanno trovato lavoro i ragazzi? Aziende locali che fino a quel
giorno non avevano un CAD (e che da ora in avanti grazie ai tuoi
colleghi ne avranno una copia piratata) o i nuovi colonizzatori europei
che cercano manovalanza locale a basso costo (e li avrebbero assunti
anche se avessero appreso su qcad)?
E che cosa ci fanno con autocad, di grazia? Avendo dei clienti che lo
usano solo per importare i file che poi elaborano con PRO/E e
SOLIDWORKS, mi viene il sospetto che sia proprio l'entry level della
"Progettazione Assistita da Elaboratore" e che i concetti generali li
potevano imparare con altri sistemi.
> In un contesto in cui non ci sono i libri di testo e la gente studia
> sugli appunti degli appunti che il proprio prof ha preso quando era
> all'università (nel caso ottimistico che l'abbia fatta) ritrovarsi in
> mano Encarta 2009 piratata e non installarla è difficile da difendere,
> visto la voracità con cui poi è consultata. Tanto più che i mesi di
> tentativi di installare una versione offline della wikipedia sono
> stati vani, a causa della lentezza della connessione che si
> interrompeva sempre, nonostante il wget -c, sia con i dump in HTML
> statico che non è seacheable ed è senza immagini, che con i dump xml,
> pure senza immagini e che richiedono comunque una competenza per
> l'installazione che è ai limiti delle mie capacità e che non posso
> certo pretendere dai miei giovani amministratori.
>
> Sono incerto e disorientato, incapace di venirmene fuori con una
> argomentazione solida e quindi chiedo il soccorso di chi vorrà.
Vedo su wikipedia che Ubuntu nella lingua ufficiale del Burundi
significa "gratis", forse i tuoi colleghi sono fuori pista per questo
motivo (la civilta' occidentale deve portare in Africa anche il mito del
lusso, guai parlare di gratuita'!!!).
Che dire... il tuo messaggio mi conforta: sento che dall'Italia sto
facendo piu' io per l'Africa che non quei 4 colonizzatori dei tuoi
colleghi che sognano di vedere aprire una filiale Microsoft o Autodesk
nel cuore dell'Africa (e allora si che arrivera' la BSA...).
Ciao
Maurizio
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