[Scuola] e-book
Luca Brivio
luca.brivio@gmail.com
Wed Oct 13 19:43:20 CEST 2010
In data lunedì 11 ottobre 2010 15:12:57, Elena ``of Valhalla'' ha scritto:
> Detto questo, non credo che l'innovazione tecnologica degli ebook
> valga il prezzo da pagare in riduzione della liberta`, e infatti
> sto aspettando che qualcuno produca un lettore ebook che sia
> hardware libero (tipo freerunner / nanonote), e nel frattempo
> vado avanti con il netbook di cui sopra e con la carta.
Ma sempre nel frattempo consiglierei di guardare altri lettori con eInk.
Analizzerei comunque la questione da un punto di vista di economia di mercato.
I Kindle e Kindle DX hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo, che gli altri
ebook reader generalmente non hanno, ma perché? Si potrebbe rispondere che
Amazon, essendo una grossa società con solide finanze, può permettersi di
venderli anche in perdita, sapendo che guadagnerà in proporzione a quanti
useranno la sua piattaforma per scaricare ebook a pagamento. Questo è del
resto quanto fanno i produttori di stampanti con i consumabili, i produttori
di macchine da caffè a cialde, e tanti altri. Il punto chiave della faccenda è
però oltre questo ragionamento. Un libro è sostanzialmente un bene
immateriale. Se dunque la piattaforma di Amazon ha successo, gli editori ed
autori che vorranno vendere i propri ebook, a parità di percentuale dei ricavi
assorbita dalla piattaforma, si rivolgeranno ad Amazon, e non ad altre
piattaforme che promettono loro meno vendite, del tutto fermo restando il
costo di produzione. Amazon avrà dunque un maggior potere contrattuale, e agli
autori ed editori converrà sottoscrivere accordi di esclusiva con Amazon, che
vorrà tendenzialmente avere l'esclusiva per avere una offerta più ampia di
quella delle altre piattaforme. Amazon guadagna dunque una cospicua fetta di
mercato, facile da mantenere grazie al circolo innestato: finché rimane alta la
quota di utilizzo della sua piattaforma rispetto al totale delle piattaforme,
rimane forte la motivazione economica a pubblicare con Amazon, e risulta così
tanto maggiore la sua offerta rispetto a quella di altre piattaforme. A questo
punto l'unico problema per Amazon diventa l'antitrust, ma qualche effettivo
concorrente c'è: ad esempio Barnes&Noble che con il suo Nook (infatti
anch'esso con un ottimo rapporto qualità/prezzo) sta cercando di fare lo
stesso gioco, sebbene con strategie magari differenti. Faccio notare che questa
non è solo una situazione futuribile, ma è ciò che accade mentre scrivo.
Ciò a cui rischiamo di assistere potrebbe essere uno scenario di oligopolio,
in cui i pochissimi principali gestori di piattaforme di compravendita di
ebook faranno accordi sui diritti commerciali quasi esclusivamente fra loro, e
in pochi decideranno di rivolgersi a piattaforme «indipendenti», che
promettono minori rendite, o di vendere ebook in proprio. È qualcosa di
vagamente simile a quanto accade oggi con le applicazioni desktop scritte in
larga maggioranza solamente per i due sistemi operativi più utilizzati, ma con
l'aggravante che per pubblicare su una seconda piattaforma oltre che su quella
scelta per prima non sarà sufficiente il «porting» (in pratica convertire in un
altro formato più o meno diverso), ma bisognerà verosimilmente cedere una
maggiore percentuale dei profitti non volendo concedere un'esclusiva a questa
seconda piattaforma e/o lasciarla alla prima...
In pratica vedo un mercato degli ebook che a me non piace per niente,
probabilmente (in base soprattutto alle mosse che ho visto finora) peggiore di
quello che è oggi il mercato della musica «online». Non nego che ci possano
essere degli antidoti, che però non sarei in grado di prendere in
considerazione ora, per motivi di tempo, ignoranza e lunghezza dell'email (già
OT).
Scusate se vi tedio ma non capisco perché quasi nessuno parli di queste
prospettive, specialmente tra i sostenitori del software libero (tra cui
scorgo molti bibliofili!) e annessi vari.
--
Luca
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