[Scuola] dilaano i libri di testo "gratuiti"...

Max Murdock maxmurd@gmail.com
Thu Sep 30 11:12:51 CEST 2010


Salve... segnalo questo

Il boom dei manuali fai-da-te
così a scuola si combatte il caro libri
I prof scrivono, stampano e distribuiscono agli alunni: la spesa cala
da 450 a 35 euro l'anno. Dal 4 al 6 ottobre a Brindisi summit dei
volontari. Già utilizzati 30mila volumi in due anni. I testi sono
venduti a prezzi politici. Polemici gli editori
http://www.repubblica.it/scuola/2010/09/30/news/manuali_fai_da_te-7567962/?ref=HREC1-6

Interessante vedere la risposta degli editori:
"Ho visto un testo di storia - replica Michele Lessona presidente
della De Agostini Scuola - sembra un libro del primo Novecento, c'è
molto testo su una monocolonna con poche illustrazioni e poche
didascalie. Se li avessimo fatti noi, ce li avrebbero criticati
duramente. Nel costo di un manuale c'è il lavoro di un'équipe di
studiosi, c'è ricerca e ricerca iconografica, collegamenti
ipertestuali e un diritto d'autore da rispettare"

Non fraintendetemi trovo di estremo valore questo lavoro dei docenti,
da un libro che costa 40 50 euro fatto da "equipe di esperti" pieno di
collegamenti ipertestuali (ma si cliccano? ;)) trovo normalissimo
aspettarsi qualcosa di più di quello che possono fare nel tempo libero
in due anni un piccolo gruppo di professori, soprattutto dal punto di
vista delle illustrazioni (che comunque didatticamente oggi con
internet hanno il valore che hanno) e che se uno ha la pretesa di
vendere a caro prezzo un prodotto, allora sicuramente è di diritto
molto più criticabile di chi lo fa per passione, per far risparmiare i
propri alunni.

Se poi deve esere il monocolonna e le illustrazioni che fanno la buona
qualità di un libro, bhe, ricordo il proverbio che consiglia di non
giudicare un libro dalla copertina, alla fine stiamo a guardare a una
due tre colonne ma sono i CONTENUTi che contano.

Concludo riflettendo che mi risulta che il "diritto d'autore" se lo
intascano per la maggior parte gli editori, visto che gli autori alla
fine sono dei prestaatori d'opera. O no?...
Quindi che vorrebbe dire, che questo genere di inziative sottrae
denaro agli editori?...
Se così fosse, avanti con le produzioni autonome, perchè è l'ora che
la cultura torni a essere patrimonio di TUTTI e non solo di chi ha le
tasche piene...

Rimane l'incognita della licenza con cui sono rilasciati questi testi.
Sarebbe interessante contattarli per porgli la questione e semmai
spingerli verso la CC...

saluti
-- 
Fabrizio Felici
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