[Scuola] A proposito di uso non commerciale, era: Scratch e assegnazione copyright
matteo ruffoni
mattruffoni@gmail.com
Fri Aug 5 01:54:09 CEST 2011
>
> Sottolineo come anche le idee dei guru siano in evoluzione e come il
> concetto di "grigio" non sia poi così inammissibile se è stato ammesso fino
> a poco tempo fa.
>
>> Non metterei però Scratch in una categoria separata, magari basta una
>> nota. Anche perché dovremo fare la radiografia a tutte le licenze dei
>> programmi inseriti e finora considerati liberi.
>
> Non sono del tutto d'accordo. La licenza è tutto ciò che rende un programma
> libero. Se ci interessa il software libero ci devono interessare le licenze.
> E alla conoscenza di queste dobbiamo educare.
e proprio qui sono molto d'accordo dobbiamo educare, ex ducere, quindi
insegnare, guidare, condurre, formare, informare
possiamo farlo come lo zen e il tiro con l'arco, ti bendo ti do l'arco
e vediamo se colpisci la mela, richiamandoti ai principi dello zen,
togliendo i grigi e divindendo in bianco e nero, buono e cattivo, è un
modo legittimo, che a volte funziona, che personalmente non uso
oppure possiamo accettare i grigi, aprire relazioni, condividere e
"meticciare", e cercare l'aumento della consapevolezza, a volte
funziona, è il metodo che uso
ciao matteo
PS l'educazione non è un teoremanè una teoria, ma,secondo me, è una
pratica e la sperimentazione è indispensabile...
>
> Mi piace la definizione di "semilibero", anche se è in parte superata. Forse
> ogni programma potrebbe essere definito come "libero" o "semilibero" (una
> nota, appunto).
>
> Ciao
> Raffaella
>
> PS:
> Ho trovato uno spunto interessante sull'argomento in questo post (in
> Inglese):
> Hijacking the word "free" by the FSF
> http://warp.povusers.org/grrr/fsfhijacking.html
> Mi ha colpito particolarmente il citato accanimento sui programmi
> semiliberi, trattati più duramente di quelli proprietari.
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