[Scuola] OT: progetto mercurio e programmazione con ?javascript (Alessandro Dentella)
Stefano Floris
flo.ste@autistici.org
Tue Sep 6 12:37:21 CEST 2011
Salve,
> Date: Fri, 2 Sep 2011 11:35:43 +0200
> From: Alessandro Dentella <sandro@e-den.it>
> Subject: Re: [Scuola] Re OT: progetto mercurio e programmazione con
> ?javascript
> To: Software Libero nella Scuola <scuola@lists.linux.it>
> Message-ID: <20110902093543.GA6262@ubuntu>
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>
> On Tue, Aug 30, 2011 at 10:37:33AM +0000, Stefano Floris wrote:
>> Salve,
>>
>> Insegno Laboratorio di Informatica Gestionale anche nel mercurio.
>>
>> Dopo tanti, tanti anni di insegnamento di VB (che ereditavo da
>> decisioni pregresse di altri colleghi) nel laboratorio di
>> informatica gestionale al mercurio (Ragionieri Programmatori) sono
>> riuscito l'anno scorso a mettere su un percorso alternativo di
>> didattica sulla programmazione.
>>
>> Per il linguaggio ci ho pensato su ed ho scelto HTML e PHP.
>
> Quali sono state le alternative che hai analizzato e quali le
> motivazioni
> della scelta? perch? usare un linguaggio che non ha applicazione
> fuori dal
> web? PHP ? il linguaggio dove lo sviluppo ? stato il meno ragionato
> che io
> conosca.
E' molto probabile che tu abbia ragione sul PHP.
Per me non era importante il linguaggio da usare e quindi sono andato
su quello che in quel momento ritenevo fosse piu' facile da far parire
in base ad una serie di considerazioni sia personali (le mie conoscenze
di PHP erano maggiori rispetto a quelle su phyton, per esempio), sia
riguardo al contesto e cioè ai colleghi con i quali avrei operato e le
loro conoscenze.
Aggiungendo che anche la variabile "tempo a disposizione per prendere
le decisioni" ha giocato la sua carta questa è stata la scelta che ho
fatto per raggiungere l'obiettivo in prospettiva piu' importante e cioè
l'abbandono di visual basic (rincorso da anni e anni, in tutte le scuole
in cui, di volta in volta sono stato trasferito). Adesso che la strada è
aperta, ed è evidente per tutti che si può cambiare linguaggio (sembra
strano, ma è così), mi prendo il tempo per spaziare su altri orizzonti,
cominciando dal mio studio personale.
>
>> Sull'editor ho ragionato un po' ed ho deciso di scartare NetBeans ed
>> altri e iniziare in terza con il semplice editor di testi (agli
>> studenti insegno ad usare Ubuntu e un editor semplice che riconosce
>> PHP ma possono usare anche il blocco note, se desiderano).
>>
>> Sul debug, anche io, (parlo sempre di terza classe) ho deciso di non
>> far vedere alcun sistema.
>> Questa scelta nasce dalla mia esigenza di testare quanto gli
>> studenti riescono ad affinare la loro capacit? di concentrazione e
>> ricerca dell'errore in autonomia e senza ausilii ma sopratutto a
>> "scoraggiare" la scrittura dell'errore. Vale a dire: un errore fatto
>> costa molta fatica trovarlo quindi ? meglio sviluppare una buona
>> propensione alla progettazione e la capacit? di prefigurarsi gli
>> scenari.
>
> Io non insegno nelle scuole, ma faccio il programmatore da circa 20
> anni (ho
> usato awk, bash, tcl-tk, perl, php, javascript ed ora principalmente
> python)
> e conosco molti programmatori. Evitare gli errori ? una bella utopia,
> ma
> nella pratica, soprattutto quando cerchiamo di imparare resta una
> utopia.
>
Dunque, io insegno da 17 anni e ho sviluppato software in azienda per
circa 10 anni.
Lo dico solo per evidenziare che ho un po' di esperienza sia
nell'ambiente di lavoro che in quello scolastico.
Secondo me sono due mondi diversi, totalmente diversi che, in alcuni
casi (non tutti gli studenti che scelgono il SIA, saranno programmatori)
poi si incontrano.
Questo per dire che mi sono convinto che la didattica della
programmazione a scuola, nell'indirizzo dove insegno (tecnico ex
commerciale e non idustriale, dove il discorso è diverso), non è un
corso di programmazione di alto livello per programmatori che desiderano
imparare un linguaggio (ne ho tenuti diversi in giro per l'italia). Il
punto è che si hanno di fronte studenti di 15 anni ai quali si deve pian
piano far crescere la passione per la risoluzione di problemi: passo
dopo passo, poco per volta.
L'obiettivo non è quindi "evitare gli errori" ma sviluppare un
allenamento alla ricerca degli errori ed una propensione alla
prevenzione.
Questo almeno all'inizio del percorso, in terza.
Per adesso questa è la strategia didattica che ho affinato in questi
anni.
Sono ivviamente sempre pronto a metterla in discussione.
> Quanto al debug, non credo che sia solo avere un debugger passo
> passo.
>
> Avere degli strumenti buoni per capire dove sto sbagliando e
> soprattutto
> avere una shell interattiva (come ipython ma anche la console di
> firebug)
> dove testare quello che i libri ti spiegano ha -secondo me- un valore
> didattico inestimabile. Permette un cammino pi? ragionato, che non ?
> la
> disfatta o la ritirata. Sapere che "ci sono errori nella pagina" ?
> ben
> diverso da leggere su quale riga concentrarsi.
>
Questi strumenti si cominciano ad usare in quarta.
Anche io penso che siano molto utili, specialmente per problemi meno
banali di quelli della terza.
> Del resto credo che se non funziona un esercizio, i ragazzi
> coinceranno
> presto a provare a stampare il valore di una variabile, magari usando
> window.alert() o simili cose. In particolare per il fatto che php non
> ha una
> console interattiva dove poter testare i singoli comandi (anche se ne
> esiste
> una per php... realizzata in Python!)
>
A me interessa osservarli mentre cercano di correggere un errore,
vedere quali strategie adottano e stimolarli nella ricerca di percorsi
vari.
Saranno loro, in seguito a scegliere quale strumento ritewngono piu'
utile.
> L'uso degli unit-test -che va insegnato dall'inizio- ha poi il pregio
> di
> mostrare che quanto si ? fatto ? esattamente quello che si voleva.
>
>> tale il percorso sar? soggetto a correzioni e modifiche. Inoltre sul
>> debug penso di introdurlo in quarta assieme all'uso dei database
>> relazionali (SQlight o MySql).
>
> Come mai non PostgreSQL?
>
Ne citavo due, va bene anche PostgresSQL, anzi quest'anno mi sa che uso
proprop questo.
>> strategiche a livello aziendale). Questo ci costringer? a fare una
>> seria riflessione su strumenti, linguaggi e argomenti da trattare.
>
> una buona occasione per rivalutare Python... il pi? veloce da
> imparare,
>
Python sarà il prossimo linguaggio che studieremo in classe.
>> Ho provato a scrivere anche un testo scolastico (Creative Commons)
>> su www.troppocurioso.altervista.org
>
> ho visto, ad una prima e rapida occhiata mi ? parso di non vedere
> alcun
> cenno agli unit-test. Sono per? un po' noiosi ma molto istruttivi,
> aiutano
> anche a ragionare bene sulla struttura che si vuole dare alle
> funzioni/classi. La programmazione test-driven prende sempre pi?
> piede ed ?
> ormai richiesta da molte aziende.
>
>
Anche qui, sono scelte, ovviamente opinabili.
Le ore a disposizione per il laboratorio, in seguito alla riforma
Gelmini, sono state DIMEZZATE.
Io facevo 18 ore tra terza, quarta e quinta. Significa che vedevo i
ragazzi 6,7 e 5 ore alla settimana.
A regime saranno 9 ore per le solite tre classi.
Alcuni argomenti, nell'indirizzo gestionale (è ben differente da quello
industriale) li puoi giusto accennare.
Per esempio i CSS non sono un argomento da poche ore, nel nostro corso
non si fanno perchè sono troppo complessi per essere affrontati
seriamente in poche ore e non servono alla causa: cioè far conoscere i
costrutti fondamentali della programmazione e sviluppare la propensione
alla risoluzine dei problemi. Nel nostro coso, specialmente ad alcuni
studenti partticolarmente interessati diamo loro le dritte per
approfondire in autonomia.
Grazie per le osservazioni ed opinioni che sono per me molto
stimolanti.
Saluti
Stefano
> sandro
> *:-)
>
> --
> Sandro Dentella *:-)
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