[Scuola] open data da e per la scuola
LinuxBird
linuxbird@aruba.it
Wed Dec 19 12:04:55 CET 2012
Il 18/12/2012 11:09, M. Fioretti ha scritto:
> A parte il generale tema dell'Open, che sono sicuro interesserà molti
> lettori di questa lista:
>
> http://www.pionero.it/dove-sono-gli-open-data-nella-scuola/
>
> commenti, domande, critiche, ecc sono ovviamente benvenuti, anche in
> previsione di un seguito
>
> Buon Natale,
> Marco F.
> _______________________________________________
> scuola mailing list
> scuola@lists.linux.it
> http://lists.linux.it/listinfo/scuola
Sicuramente l'articolo tocca un argomento importante: il ruolo della
Scuola nella diffusione della cultura della condivisione e del riuso.
L'esistenza di licenze come le Creative Commons aiuta molto, in quanto
sono molto semplici da comprendere e da utilizzare (condizione
necessaria per portarle all'attenzione dei più giovani). Uno dei punti
più importanti su cui calcare la mano secondo me è smontare la
subcultura del copia-incolla selvaggio, del "se è disponibile su
internet me lo posso prendere e utilizzare a mio piacimento". Parlare di
licenze aiuta a parlare di legalità, di rispetto delle regole: guarda un
attimo a chi appartiene quell'immagine o quel testo e se puoi prenderli,
chiedi se puoi farlo... E quasi automaticamente si insegna a condividere
e a segnalare con l'opportuna licenza questa volontà. E' assolutamente
un bel gioco da fare a Scuola e, possibilmente, nella vita reale.
Per fare un passetto oltre si possono pianificare e coordinare alcune
attività, al fine di ottenere risultati di più ampio impatto. L'esempio
delle attività di uso e rilievo dati per OpenStreetMap è molto calzante.
Un altro che mi viene subito in mente è l'iniziativa "Wiki loves
monuments" http://www.wikilovesmonuments.it/ che può diventare un gioco
istruttivo da fare con i ragazzi alla scoperta dei monumenti, e quindi
della storia, della propria città.
Quello che intendo dire è che un piccolo sforzo e un po' di
coordinamento si possono ottenere dati "ordinati" e quindi di maggiore
impatto. Ovviamente questo sforzo è in carico agli insegnanti e ai
dirigenti scolastici che, ce lo auguriamo tutti, devono essere messi
nelle condizioni di farlo.
Quindi:
1) Scuole messe in sicurezza (al primo posto per non dimenticarcelo mai)
2) Meno tablet (e programmi di dubbia natura per gonfiare le tasche di
chissà chi)
3) Più cultura (vera, da toccare con mano).
Cordiali Saluti
Giovanni Longo, Staff
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