[Scuola] Book in progress: seminario a Reggio Emilia

M. Fioretti mfioretti@nexaima.net
Wed Nov 21 20:33:55 CET 2012


On Wed, Nov 21, 2012 18:26:51 PM +0100, Maurizio Grillini wrote:

> No per favore Marco! che brutti ricordi!!! Fammi un sunto delle piu'
> importanti, non e' possibile che nessuno abbia ancora dato risposta!
> ;-)

Certo che è possibile. Smentitemi se potete :-) Per quello quegli
articoli non solo vanno letti, ma va fatto prestando attenzione alle
date. Idem per l'ideario.

> Ecco, questo si puo' fare: "perche' non ha risposto alle domande
> poste sull'ideario dell'agenda digitale, dove lei stesso ha aperto
> sei mesi fa una discussione pubblica su book in progress? Le elenco
> alcune domande: tipo di licenza dei documenti (copyright/copyleft),
> perche' non sono visionabili apertamente?"

In estrema sintesi, quello che non mi va bene di book in progress è
riassumibile così:

1) da genitore: ma se questi testi sono così strafighi da essere
   sempre lodati dai media e di casa al MIUR, perché io non posso dire
   alla scuola di mio figlio di usarli? Solo perché in quella scuola
   non c'è alcun professore con tempo voglia e capacità per metterci
   del suo e quelli di BIP vogliono fargli un dispetto? E devo
   rimetterci IO? Perché?

2) da genitore e da docente: un qualsiasi testo scolastico
tradizionale posso andare a vederlo PRIMA di comprarlo. Perché questi
no? Mettiamo per assurdo che i testi di storia contenessero
un'apologia del nazismo (ovviamente NON è così per BIP, ci mancherebbe
altro). Ma perché mai non si deve sapere??? Visto che vengono usati in
scuole statali?

Marco


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