[Scuola] Progett[i|o]ni e "tappabuchi" [Was: <Captive portal>]
Damiano Verzulli
damiano@verzulli.it
Thu Sep 20 01:05:51 CEST 2012
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Hash: SHA1
<premessa>
Chiedo scusa in anticipo per il tono che a molti apparira'
polemico, ma che polemico non e' (purtroppo).
</premessa>
Il 18/09/2012 22:20, Guido Vinciguerra ha scritto:
> [...] stiamo partecipando a "generazione web" un'attività finanziata
> della regione lombardia / ministero
...quindi qualcuno ha messo dei soldi sul tavolo. Bene.
> Stiamo quindi acquistando una marea di tablet da dare ai ragazzi
...quindi, essendo la "marea di tablet" fatta di ferro taiwanese, non si
tratta di soldi "finti". Si tratta di soldi _VERI_. La parola "marea",
inoltre, mi fa pensare ad un bel po' di soldi. Ordine delle migliaia di
euro. Forse anche decine di migliaia. Ottimo.
> per collegare tutti questi sistemi alla wifi scolastica (per ora
> ancora rudimentale e decisamente sottoutilizzata)
"Wifi scolastica": perfetto. C'e' gia' una infrastruttura di rete wifi
(anche se "rudimentale"), quindi _NON_ e' necessario spendere soldi per
l'infrastruttura di base.
Mi sembra uno scenario _perfetto_ in questi tempi di crisi. Quasi da non
credere.
> stavo pensando di attivare un captive portal stile internet caffe /
> albergo.
Giustissimo.
Ma.... Hei! Un attimo. Non ho capito.
Che significa "Stavo pensando...."? Vuol forse dire che questo aspetto
(software/di_gestione) e' stato trascurato?
Vuol forse dire che "il Progetto" ha previsto i soldi, ha previsto "il
ferro" ma... non ha previsto nulla di piu'?
Cioe'.... nessuno, in fase di progetto, si e' posto il problema che per
dare la connettivita' Wifi ad "una marea di tablet", forse, c'e' da
ragionare sugli aspetti di gestione della rete wifi?
> E qui sorgono i problemi (forse solo miei...)
Forse quel "solo miei" sta a significare che nessuno, a parte te, si e'
posto il problema di disciplinare/gestire l'accesso wifi?
> [...] non ho ... la possibilità in effetti dato che l'amministratore
> di rete non sono io: gli complico solo la vita!
GLI COMPLICHI LA VITA????? Forse non ho capito.
Qualcuno (fuori dalla tua scuola) ha deciso che "una marea di tablet"
dovra' collegarsi in wifi alla LAN della tua scuola, e tu pensi che la
tua soluzione possa complicare la vita a colui che dovrebbe amministrare
quella LAN? E lui cosa pensa di fare? Sono curioso...
In conclusione, mi pare che la tua mail disegni questo scenario (e ti
chiedo di correggermi, se sbaglio):
1 - qualcuno mette sul tavolo dei soldi. Tanti soldi;
2 - l'esperto di turno decide che il 100% di quei soldi (di tanti soldi)
va speso nell'acquisto di hardware (taiwanese), perche'..."che ci vuole?
Compriamo i tablet, e abbiamo risolto! Che ci vorra' mai a farli
funzionare?";
3 - l'hardware arriva (o arrivera' a breve) e nessuno si preoccupa del
fatto che il "plug-and-play" non e' mai esistito, e che ci vuole dell'altro;
4 - coloro che dovrebbero occuparsi del punto 3 (...ma che non lo fanno),
in realta' sono pagati per fare anche questo. Forse sono "sottopagati",
"malpagati", "pagati con cifre irrisorie". Ma comunque sono pagati con
cifre strettamente maggiori di zero;
5 - qualcuno di buona volonta' (tu, nel tuo caso), animato da spirito
costruttivo, inquadra il tutto, si corcia le maniche e cerca di mettere
ordine, affinche' il tutto riesca nel migliore dei modi;
6 - questo qualcuno, consapevole dell'esistenza della comunita'
pro-F/OSS, chiede aiuto alla comunita', sperando di riceverne. Ed in
effetti qualcosa arriva.
Se questo scenario e' corretto, vedo solo due possibilita' all'orizzonte:
A) tu, con l'aiuto della comunita', trovi la soluzione e la implementi
senza far innervosire il tuo amministratore. Gli studenti coinvolti
saranno iper-contenti. I docenti saranno comunque contenti (meno degli
studenti, ma comunque contenti). Tutto fila liscio e la soluzione viene
anche "appoggiata" dal vertice della scuola, che la "sposa" e la
pubblicizza in pompa magna, come caso di successo. Insomma, un successo
al 100%;
B) qualcosa va storto. Magari l'amministratore... si innervosisce ("ma
che vuole questo? Quanta banda mi rubano questi tablet? Quanti virus mi
portano?"). Si innervosisce qualche docente (...che magari scopre che
qualche studente "naviga" quando non dovrebbe. Vagli a spiegare che
qualcuno [chi?] fa Tethering con la sua SIM "solo dati", con il quale ha
20GB di traffico mese, e fa da router wifi per tutti gli amici fidati).
Nasce un casotto. "Ecco! E' sempre il solito Guido che fa i macelli! E'
lui che ha messo in piedi sto pastrocchio". [...etc. etc. etc....]
Io ti auguro con tutto il cuore che le cose possano andare secondo la
linea A), pero' temo che l'aver commesso un grave errore di valutazone al
punto 2) di cui sopra, ossia non aver affrontato/risolto il nodo
"progettazione" in fase preliminare, rappresenti una condizione ideale
per favorire la linea B). Linea, tra l'altro, dove chi si e' adoperato
"per fare", lo ha fatto gratis.
Forse qualcuno pensera': "ma Damiano ne fa solo una questione di soldi"?
No. Assolutamente no.
Damiano segue questa lista e --purtroppo limitatamente in questi ultimi
anni-- cerca di contribuire, perche' guarda all'interesse superiore della
"condivisione della conoscenza".
Quello che pero' lo turba (per non dire altro), e' che "la competenza"
nel settore ICT in genere, ed in quello F/OSS, e' sempre bistrattata: pur
essendo necessaria, nessuno la vuole pagare. Si preferisce spendere soldi
nell'acquisto di ferro (quando va bene) o di licenze proprietarie (quando
va male), ma mai nessuno che metta le mani nel portafoglio per spendere
soldi (pochi o molti, non ha importanza. L'importante e' che lo si
faccia) in "competenza".
Forse e' anche di questo che la nostra povera Italia, oggi, ha bisogno.
Scusate lo sproloquio.
saluti,
DV
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Damiano Verzulli
e-mail: damiano@verzulli.it
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"Technical people tend to fall into two categories: Specialists
and Generalists. The Specialist learns more and more about a
narrower and narrower field, until he eventually, in the limit,
knows everything about nothing. The Generalist learns less and
less about a wider and wider field, until eventually he knows
nothing about everything." - William Stucke - AfrISPA
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