[Scuola] Chiudiamo questa lista? [Era: metodi sperimentali]

M. Fioretti mfioretti@nexaima.net
Fri Dec 16 15:18:57 CET 2016


mannaggia alle discussioni troppo interessanti per non rimandarle o non 
partecipare, ma che capitano sempre quando hai scadenze urgenti :-)

Cerco di riassumere, partendo dall'email, qui sotto tutto quel che ho 
pensato leggendo questa discussione dall'inizio a oggi. Quindi anche se 
mi vedete, tecnicamente parlando, citare Alberto e rispondergli, in
realtà sto rispondendo anche o soprattutto ad altre email dei giorni 
scorsi, di altri.

Dunque: secondo me, in questa discussione e anche prima c'è stata una
discreta confusione fra temi, approcci comunicativi, filosofia di fondo, 
luoghi e infrastrutture. Temi collegati, certo, ma non troppo.

Temi: se su wii (non ci sono andato, mi rifaccio a quel che avete detto 
voi in questo thread) ormai si parla di tutto, incluso il
tema di *questa* lista, secondo me hanno fatto male i gestori di wii a
permetterlo, o a non cambiare nome. INDIPENDENTEMENTE 
dall'infrastruttura che "realizza" wii,
cioè quanto ho detto varrebbe anche se fosse un gruppo facebook o 
google,
o un wiki. Non c'entra niente la filosofia eccetera, è una questione di 
ordine. Ma secondo voi, anzi loro, uno che non ne sa niente e vuole 
cercare dove si parla di scuola come cavolo lo capisce che quel che 
cerca sta in posto
chiamato wii, cioè come un pokemon? E perché chi è interessato solo a 
lavagne digitali dovrebbe sorbirsi discussioni su che linguaggi 
informatici insegnare a scuola, o viceversa? Boh. Anche perché...

luoghi: i luoghi adatti dipendono da cosa vuoi fare e con chi. Se vuoi 
discutere come ricompilare un kernel è un conto. E se cerchi di 
discutere di tutto in un unico luogo, quale che sia, fai solo casino e 
annoi la gente. Ma se vuoi disintossicare gli alcolisti, devi andare a 
proporglielo dove ne trovi tanti, cioè nei pub dove vanno a ubriacarsi, 
non certo aspettare che vengano loro a casa tua, dove tu per principio
non farai mai entrare una goccia d'alcool.

Anche io tutte le volte che posso, "parlo in pubblico -specie a
studenti- di queste scelte e del rischio di barattare libertà e
democrazia in cambio di qualche comodità"

Ma se vuoi convertire, il purista puoi farlo dove non impedisce
la comunicazione con chi DEVI raggiungere. Per questo io sto su
facebook, ma per l'email mi mantengo il mio dominio e server,
100% FOSS. E scrivo di FOSS a scuola molto più su facebook che
su questa lista perché tutti quelli che stanno o stavano qui già
le sanno certe cose, là no.

Infrastrutture: ideologie a parte, una mailing list ha il vantaggio
pratico che gli archivi sono aperti, portabili, quindi hanno molte più
garanzie di rimanere online per il bene comune di qualsiasi cosa tipo
gruppi google o facebook. Certo, in pratica questo vantaggio esiste
solo se sulla mailing list qualcuno partecipa.

Infine, la filosofia di fondo:

On 2016-12-16 12:33, Alberto Cammozzo wrote:

> Ora Internet ha smesso di sviluppare protocolli interoperabili e 
> produce
> solo piattaforme avide di dati e denaro, con protocolli proprietari.
> Questo può andare bene alla community F/OSS?

No. Ma buona parte della comunità F/OSS se l'è cercata, ammorbando con i
discorsi alla "DEVI anche tu compilare il tuo software, o almeno 
scriverne
la documentazione, trovarne bachi ecc, sennò sei un puzzone e sarai 
sempre
infelice". Invece di limitarsi, almeno in certe occasioni, a spiegare 
perché
le piattaforme centralizzate avide di dati e denaro sono un problema 
enorme, qualunque software
e protocollo usino

> Considero un social network basato su software verticale (ma anche se
> fosse basato su software libero) che proprietarizza e mercifica i dati
> personali un attentato alla libertà informatica pari a quella del
> software proprietario.

vedi sopra. E poi ci sorprendiamo se i luoghi di discussione centrati su
approcci e comunicazione così sono deserti? QUALI CHE SIANO, è 
irrilevante
se è mailing list, gruppo facebook o altro. Nel senso che inc..arsi per 
gli
attentati alla libertà informatica ci sta eccome, **io** capisco 
benissimo quel
che Alberto vuol dire e sono d'accordo. Ma se parli al restante 99% del 
mondo
in quel modo, anzichè dire, per esempio:

> Considero un social network che proprietarizza e mercifica i dati
> personali un attentato ai diritti umani e civili PUNTO.

nemmeno i muri ti stanno più a sentire. Ripeto: NON è un attacco ad
Alberto, che nemmeno conosco, sono solo partito da sue frasi per una
critica a tutto un modo di *comunicare* e gestire queste proposte che
non porta da nessuna parte.

Riassumendo: se volete leggere altro da me sul tema, trovate i link in
fondo (e notate le date dei post più vecchi...)

Riguardo a questa lista: a me che venga chiusa o no fa poca differenza, 
a patto
che rimangano online gli archivi. Quello che importa è comunicare 
efficacemente
a più possibile come e perché il software libero a scuola è 
fondamentale, e che
rimangano posti dove farlo, più accessibili possibile ai non iniziati.

In pratica, per concludere con una proposta, forse invece di scrivere 
qui
chi può dovrebbe prima "scrivere" su scuola.linux.it cioè 
rinnovare/aggiornare
quel portale sia come contenuto sia come stile e approccio, anche 
prendendo
ispirazione dai link qui sotto, se credete. Così poi avremmo tutti molti
più agganci per stimolare a discutere e provare, ovunque, il maggior 
numero di
persone possibile. e magari a quel punto alcuni di loro si 
iscriverebbero
qui.

Marco

LINK:
http://stop.zona-m.net/it/2014/10/leopolda-cgil-o-linux-day-bella-domanda-anzi-tragica

http://stop.zona-m.net/2013/11/shall-we-waste-twelve-more-years-promoting-free-office-suites-instead-of-open-office-formats

http://stop.zona-m.net/2008/01/how-to-turn-into-free-software-supporters-people-who-couldnt-care-less

http://stop.zona-m.net/2006/11/a-free-software-manifesto-for-all-of-us

http://stop.zona-m.net/2006/09/seven-things-were-tired-of-hearing-from-software-hackers

http://stop.zona-m.net/2014/10/on-the-percloud-one-year-later


> Per cui non si tratta di arroccarsi, ma di esercitare uno spirito
> critico che sia coerente e che "scali" attraverso le tecnologie.
--
http://mfioretti.com


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