[toscana] PAAS: allegato "progetto A"

Alberto Gistri hal@linux.it
Mer 15 Dic 2004 11:37:08 CET


ALLEGATO A
e.Toscana per l’accesso progetto di attuazione di e.Toscana - Linea 3 
(e.Toscana per le famiglie e i cittadini)

*La LR 1/2004 e la promozione dell’accesso*

La legge regionale 26 gennaio 2004, n.1 su “Promozione 
dell’amministrazione elettronica e della società dell’informazione e 
della conoscenza nel sistema regionale. Disciplina della Rete telematica 
regionale toscana”, nel suo primo articolo, riconosce il tema 
dell’accesso, in una società basata sulla conoscenza, quale questione 
primaria sul piano dei diritti, assumendo conseguentemente la finalità 
di rimuovere e prevenire ogni ostacolo in tal senso.

E’ una trasformazione in atto. Sono cambiati e cambiano i prodotti e i 
modi di produzione, il mercato e la distribuzione, le professioni, i 
motori dello sviluppo, la catena del valore, il modello di business; 
sono cambiati e cambiano i tempi, gli stili di vita, le relazioni 
sociali, il lavoro ed il suo senso; sono cambiati e cambiano, sulla base 
di nuove possibilità relazionali, i bisogni, i ruoli, le mediazioni 
sociali, la rappresentanza, i diritti e le forme della cittadinanza. 
Ogni persona ed organizzazione percepisce se stessa come nodo di una 
rete finalizzata a condividere e sviluppare saperi e conoscenza. La 
esclusione da tali reti, esplicita o implicita, relativa a territori, 
fasce sociali ed economiche, diversità di genere o di fasce di età, si 
mostra in modo sempre più diretto e percepibile come negazione di 
opportunità, di partecipazione, di diritti. Le differenze di accesso, la 
assenza di uno sviluppo equilibrato della società della conoscenza in 
tutte le sue articolazioni, generano oggi vere e proprie strozzature 
dello sviluppo.

E’ in questo senso che, nel suo secondo articolo, la legge coglie tutta 
la portata della sfida, della necessità di nuove politiche ma anche di 
innovazione in campi tradizionali, uno per tutti quello della scuola, 
laddove indica per le attività da essa promosse e regolate la finalità 
di una “strategia organica ed unitaria per lo sviluppo della società 
dell’informazione e della conoscenza”, prevedendone gli strumenti di 
programmazione (Programma triennale) e il contesto organizzativo di 
elaborazione e attuazione (Rete telematica regionale toscana).
L’incidenza nel rimuovere e prevenire gli ostacoli all’accesso è quindi, 
negli anni futuri, affidata alla capacità di sviluppare e sostenere tali 
politiche intersettoriali.

*Favorire l’accesso nella società della conoscenza*

Nel porre il tema dell’accesso, la legge rappresenta in modo forte ed 
unitario le motivazioni concorrenti che già il Consiglio regionale aveva 
considerato nell’approvare il Programma e.Toscana, includendo, a fianco 
del tradizionale intervento sull’offerta (servizi), quello sulla 
domanda, per la rimozione del digital divide e a sostegno della messa in 
rete dei cittadini e delle famiglie.

Il presente progetto determina appunto l’utilizzo delle risorse per tale 
linea di intervento rese disponibili dal Programma straordinario 
pluriennale degli investimenti strategici 2003-2005, attuando il 
Programma e.Toscana secondo linee guida già condivise negli organismi 
della Rete e coerenti con quelle definite a livello nazionale (punti 
10.1 e 10.2 delle Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società 
dell’Informazione nella legislatura), a loro volta elaborate nel quadro 
di eEurope 2005: una società dell’informazione per tutti (discusso al 
Consiglio europeo di Siviglia, 21-22 giugno 2002).

In linea generale, il presente progetto, preordinato rispetto ai 
richiamati futuri strumenti di programmazione del settore, è centrato 
sulla attivazione di esperienze e processi, sulla realizzazione di 
progetti e prodotti, tutti incidenti in modo specifico e fortemente 
caratterizzati su un piano abilitante e additivo, capaci di mettere in 
campo (sul tema della promozione e della modellazione della società 
regionale dell’informazione e della conoscenza) gli attori istituzionali 
e sociali, nuove soggettività e reti organizzative, di produrre valori 
riusabili nell’ambito dei futuri interventi, di sperimentare concrete 
innovazioni di ruolo nelle relazioni tra cittadini e amministrazioni 
pubbliche.

In questo senso le chiavi progettuali utilizzate per la individuazione 
delle azioni e delle relative modalità di attuazione sono:

Integrazione di e.Toscana, in tutte le sue linee di intervento.
Avrebbe poco senso sospingere l’uso delle rete senza aver disponibili 
contenuti ed elementi di servizio ma nello stesso tempo sarebbe 
impossibile avanzare compiutamente dalle integrazioni di backoffice ai 
servizi senza la pressione di una domanda qualificata e organizzata di 
una ampia soglia di attori effettivamente presenti in rete. In questa 
logica di rafforzamento della domanda hanno uno specifico rilievo 
l’Osservatorio degli utenti (nuovo organismo della Rete, previsto dalla 
LR 1/2004) e la stessa trasparenza in rete della progettazione di e.Toscana.

Interventi di sistema attraverso RTRT.
Il grado di integrazione cooperativa realizzato tra le Amministrazioni 
pubbliche toscane rivela oggi un maggior valore (da usare come specifica 
leva progettuale) nel momento in cui ci permette di attivare relazioni 
finalizzate tra esse e l’insieme dei nuovi soggetti inclusi dalla legge 
nel modello di governo della Rete, nell’ottica della valorizzazione 
della sussidiarità orizzontale e dello sviluppo delle pratiche 
concertative alla base del “Nuovo Patto per uno sviluppo qualificato e 
maggiori e migliori lavori in Toscana”.

Il digital divide come distanza dalla ricercata qualità diffusa.
Il concetto di digital divide può essere declinato secondo vari punti di 
vista (territori, reddito, genere, età, ecc.). Senza perdere di vista il 
senso concreto di tali recuperi di gap, va considerata la qualità delle 
situazioni considerate “avanzate”, non assumibili di per sé come 
condizioni cui tendere acriticamente. Esemplificando: l’obiettivo non è 
semplicemente avere più famiglie in rete, ma contribuire a determinare 
la qualità dell’uso e dei contesti d’uso della rete quale piattaforma di 
opportunità. Le azioni, le leve usate, dovranno quindi incidere sia 
sulle situazioni considerate “arretrate” sia su quelle considerate 
“avanzate”.

Considerazione della complessità dei fattori influenti sulla propensione 
all’uso della rete.
Non vi è dubbio che la progettazione dell’intervento sulla domanda debba 
relazionarsi da un lato con temi abilitanti (disponibilità strumenti e 
connettività, alfabetizzazione informatica), riguardanti cioè la 
dimensione della possibilità d’uso, e dall’altro con la comunicazione e 
la valorizzazione di servizi (offerta) capaci di essere traini forti sul 
piano delle intenzioni d’uso della rete da parte dei cittadini e delle 
famiglie. Tuttavia, se si guarda con attenzione ad altre esperienze, 
anche estere, si ricava il convincimento che sia decisiva per il 
risultato complessivo una molteplicità di altri interventi. Tra le due 
dimensioni, quella della possibilità e quella del formarsi delle 
intenzioni, deve cioè essere considerato un insieme intermedio di 
condizioni fattuali e psicologiche che determinano quella che potremmo 
chiamare la propensione all’uso della rete. Questa ulteriore dimensione 
rinvia ai versanti della sicurezza e di una privacy che sia 
effettivamente tutelata, a consapevolezze d’uso della rete e ad un più 
avanzato padroneggiamento degli strumenti, alla possibilità (non 
realizzabile escusivamente attraverso interventi formativi in senso 
stretto) di riconoscere e accedere alle logiche di vantaggio condiviso 
della rete. Tale dimensione della propensione, tale elemento di 
confidenza, è rilevante nella evoluzione e crescita dei modelli d’uso 
della rete, sia sul piano partecipativo sia su quello del mercato 
(e-commerce) e dell’utilizzo di servizi avanzati.

L’imperativo di territorializzare l’accesso a internet e ai servizi.
La dinamica di aumento della diffusione d’uso (diretto) della rete, pur 
complessivamente influenzato dalle azioni considerate, dipende in larga 
parte da fattori più generali che ci consegnano un quadro, nell’arco 
temporale progettualmente considerabile, comunque caratterizzato dal 
fatto che almeno una metà delle famiglie non sono e non saranno 
“online”. Per questa ragione sia eEurope sia le Linee guida nazionali 
prevedono in modo specifico la creazione di punti di accesso sul 
territorio. L’approccio ed il contesto toscano ne consentono e 
suggeriscono una declinazione espansiva nel seguito delineata.
Le opportunità della televisione digitale terrestre.

L’avvento della televisione digitale terrestre induce a valutare le 
caratteristiche e le modalità di servizio e di interazione di questo 
mezzo la cui diffusione, in ragione della prospettiva di sua prossima 
generalizzazione, si assume simile a quella della attuale televisione 
analogica. E’ proprio tale previsto livello di penetrazione del mezzo 
(ben oltre la platea informatizzata) a motivare nel presente ambito 
progettuale la verifica del nuovo canale di servizio, l’impegno per la 
realizzazione di servizi secondo le modalità e grado di interazione che 
il mezzo consente. Il lavoro per la conversione dei servizi di rete (di 
e-government) sulla nuova piattaforma ha in ogni caso un valore 
ulteriore sul lato dell’organizzazione dell’offerta stimolando 
l’attitudine alla sistematizzazione del palinsesto di servizi.

Gli interventi

L’insieme di tali considerazioni, generali e specifiche, conduce ad 
individuare i seguenti tre interventi, oltre le connesse azioni di 
supporto, tutti da realizzare con il coinvolgimento dei soggetti della 
Rete e impegnando direttamente gli Enti locali operanti in tale contesto:

Intervento n.1
Cofinanziamento di progetti coordinati a livello provinciale, coerenti 
con le chiavi progettuali sopra richiamate e costruiti secondo le 
finalizzazioni specifiche indicate nel seguito.

Intervento n.2
Sostegno per la creazione di una rete territoriale di Punti di Accesso 
Assistito (ai Servizi e a internet), denominati PAAS, gestiti da 
soggetti associazionistici in relazione con i Comuni, quali leve per lo 
sviluppo della società dell’informazione e della conoscenza in relazione 
alla prevista caratterizzazione di diffusione territoriale, alle 
funzioni di servizio e di animazione locale, nonché per i soggetti 
coinvolti nella gestione.

Intervento n.3
Intervento per la realizzazione di servizi di e-government attraverso la 
televisione digitale terrestre (DTT), quale possibile mezzo 
generalizzato di accesso a servizi, verificando le possibilità di 
conversione delle applicazioni sulla nuova piattaforma e i modelli d’uso 
e di interazione. Creazione in Toscana di un Centro di competenza sulla DTT.

Le finalizzazioni delle azioni progettuali di “e.Toscana per l’accesso”
In coerenza con i richiamati criteri di specificità e additività sono in 
questo capitolo indicate le finalizzazioni di “e.Toscana per l’accesso”. 
In particolare esse costituiscono riferimento per la corretta 
focalizzazione dei progetti cofinanziabili di cui all’intervento n.1.
Finalizzazioni

1)Accrescimento delle possibilità di connessione attraverso la 
costituzione di punti territoriali per l’accesso, caratterizzati su un 
piano fiduciario o di integrazioni di servizio o di ambiti di utenza 
aggregati.

2)Accrescimento della capacità d’uso della rete e degli strumenti per 
accedervi, sia in ottica formativa, sia in termini di strumenti e 
supporti resi disponibili.

3)Accrescimento della possibilità d’uso della rete, attraverso il 
sostegno e la rimozione di ostacoli, con riferimento a situazioni deboli 
o comunque colpiti da divide specifici, ivi compresi quelli derivanti da 
differenze linguistico-culturali.

4)Accrescimento della propensione all’uso della rete, attraverso la 
diffusione di conoscenze come fattore di aumento di consapevolezza d’uso 
e di confidenza.

5)Accrescimento della propensione all’uso della rete, attraverso 
interventi influenti sul campo delle relazioni in rete, in particolare 
per la trasparenza dei rapporti ed una conoscibile e chiara regolazione, 
elaborando al riguardo modelli riproducibili.

6)Accrescimento della propensione all’uso della rete, attraverso 
interventi rivolti a potenziare, in senso soggettivo come in senso 
oggettivo, le capacità di ricerca, di ponderazione della fonte e di 
estrazione di valore dalla rete.

7)Accrescimento della possibilità e del valore d'uso della rete, 
attraverso il sostegno e la diffusione di modalità di produzione di 
software e contenuti che favoriscano la libera circolazione 
dell'informazione e della conoscenza, con particolare riferimento alle 
modalità di distribuzione open source, open standard e open content.

8)Accrescimento dei valori di rete usabili, attraverso il sostegno di 
specifiche iniziative o centri permanenti rivolti alla individuazione, 
rielaborazione e catalogazione di valori per la conoscenza e la 
formazione, anche nell’ottica di educazione continua.

9)Accrescimento della propensione all’uso della rete attraverso lo 
sviluppo e la sperimentazione di elementi che potenzino il senso del suo 
uso.

10)Accrescimento e valorizzazione delle relazioni e degli scambi in rete 
tra cittadini e amministrazioni, in particolare attraverso la 
definizione e la sperimentazione di policy di ascolto e di risposta.

11)Creazione e potenziamento di aggregazioni e contesti organizzativi 
della domanda, quali sistemi di verifica e condivisione dei bisogni e 
quali pressori per la nascita di nuovi servizi partecipativi, con 
particolare ma non esclusivo riferimento ai settori del lavoro, 
dell’ambiente e della salvaguardia ambientale, della salute.

12)Accrescimento e rafforzamento delle possibilità e delle opportunità 
finalizzate a potenziare e generalizzare la qualità di resa dei servizi, 
favorendo la crescita di una cultura digitale sostenuta da spirito 
imprenditoriale.

La promozione di e.Toscana per l’accesso

Va sottolineata la pregnanza, e quindi la rilevanza progettuale come 
finalizzazione, del concetto di promozione, in entrambi i casi (ben 
differenti), sia quando si indirizza a coloro che sono già in rete, sia 
quando si rivolge (offline) a coloro che in rete non sono. La promozione 
offline non è infatti una sorta di “tentata vendita della rete o delle 
tecnologie” ma deve essere l’innesco di un ragionamento diffuso dentro 
la società toscana sui tratti della società regionale dell’informazione, 
sulle sue caratteristiche, sulle sue opportunità. Dall’altra parte la 
promozione online non è spazi pubblicitari su qualche portale ma 
utilizzo delle dinamiche di propagazione tipiche della rete (community e 
loro luoghi, incroci e rimandi, ring di “siti amici”, newsletter e feed, 
canali e desktop, promozione incorporata nei servizi, ecc.) e quindi 
creazione di valore aggiunto condiviso. In entrambi i casi, per 
coinvolgimenti e per natura degli interventi, non si tratta pertanto di 
semplice promozione, mera pubblicità del programma regionale e.Toscana, 
ma parte integrante delle azioni progettuali e del perseguimento degli 
obiettivi di “e.Toscana per l’accesso”.

La formazione

La formazione è campo essenziale rispetto agli obiettivi di “e.Toscana 
per l’accesso” e le finalizzazioni in precedenza indicate, in 
particolare la 2, la 4, la 6 e la 7, incorporano per loro natura 
componenti e prodotti di tipo formativo.
Azioni e prodotti in questo campo sono condotte e realizzati in coerenza 
e nell’ambito dei piani di intervento e delle competenze della Regione e 
delle Province.

Il progetto e.Toscana per l’accesso suggerisce, per la formazione, temi 
e modalità in qualche misura nuovi. I principi e criteri guida di cui 
all’art.4 della LR 1/2004, in quanto pertinenti, e le finalizzazioni 
sopra richiamate indicano i campi privilegiati di intervento, 
sottolineando la natura di formazione non tanto e non solo di tipo 
tecnologico e proiettata invece alla comprensione delle trasformazioni, 
alla conoscenza degli impatti e delle nuove opportunità nel campo del 
lavoro, alla diffusione di approcci strategici ed organizzativi basati 
sullo sviluppo di relazioni in rete e all’educazione alla individuazione 
e pratica dei modelli di rete a vantaggio condiviso, allo sviluppo di 
metodi e pratiche di integrazione e valorizzazione degli elementi di 
informazione e per la conoscenza disponibili in rete.

Con riferimento al fattore-contesto rete, i prodotti formativi si 
qualificano non tanto e non solo per la erogazione in modalità FAD 
quanto per la considerazione dei modelli di accumulo e diffusione delle 
conoscenze che la rete ha già sviluppato (formazione inclusa nel 
contesto applicativo, faq, sistemi di classificazione, navigazione e 
accesso automatico, ecc.).

In coerenza con le chiavi progettuali e le finalizzazioni indicate, la 
parte di formazione rivolta a generare capacità d’uso deve orientarsi a 
risultati di consapevolezza d’uso e confidenza, superando logiche 
puramente addestrative. In ogni caso quest’ultime devono essere neutrali 
rispetto agli strumenti software. Tale neutralità non esclude ed anzi 
sottolinea l’impegno di cui alla LR 1/2004, art.4, c.1, lett. c) ed i) e 
art.4, c.2., lett.c) con riferimento alle logiche open source e open 
standard.

Incidenza su risultati (indiretti) attesi

Sono obiettivi del presente progetto, sia pure nella forma di risultati 
indiretti attesi, quelli  appresso indicati. L’eventuale incidenza su di 
essi costituisce pertanto ragione ulteriore di pregio dei progetti di 
cui all’intervento n.1.

miglioramento della connettività sull’insieme del territorio toscano, 
innalzamento dei relativi standard di servizio, disponibilità di profili 
tariffari incentivanti l’uso (in relazione all’allargamento del bacino 
di utenza e alla crescita della domanda anche in zone sin qui 
svantaggiate sul piano della connettività)

potenziamento del mercato privato dei servizi e maggiori opportunità di 
nuova imprenditorialità in relazione a condizioni di maggior convenienza 
(in relazione all’allargamento del bacino di utenza, alla qualificazione 
della domanda e alla indotta maggior propensione all’uso della rete, 
alla diffusione di condizioni abilitanti)

valorizzazione di servizi pubblici esistenti e degli investimenti per 
essi effettuati (in relazione ad accrescimento e rimodulazione della 
domanda)

miglioramento dei servizi pubblici esistenti e del modello di servizio 
(in relazione alla aggregazione e qualificazione della domanda e al 
ricercato feedback in forme strutturate).

I  PAAS: caratteristiche, vincoli e linee guida per la loro realizzazione

Nel programma e.Toscana (deliberazione Consiglio regionale n.20 del 12 
febbraio 2003) si legge:
... “Poiché si è assunta l’ottica di una vera e propria piattaforma di 
opportunità e diritti, e poiché non è pensabile che nel breve tale 
piattaforma sia accedibile in rete in modo diretto da tutti, vanno 
verificate nell’ambito degli organi della Rete e con i rappresentanti di 
reti sociali ed organizzative le modalità per la realizzazione di una 
maglia di punti assistiti territoriali (sia nuovi che utilizzando 
postazioni esistenti), come luoghi di fruizione di servizi e nello 
stesso tempo formativi rispetto alla necessità di una crescente 
propensione all’uso della rete.”

In qualche modo questa è la affermazione dalla quale discende lo 
sviluppo dell’idea progettuale dei PAAS, Punti per l’Accesso Assistito 
(ai Servizi), previsti specificamente dalla LR 1/2004. In essa vi è la 
considerazione dei limiti di accesso, non destinati a scomparire nel 
breve e sicuramente non in modo spontaneo; e quindi la assunzione della 
necessità di territorializzazione dell’offerta di rete nel momento in 
cui quell’accesso è visto in prospettiva come elemento di cittadinanza e 
non solo come elemento di servizio. Inoltre vi è il convincimento, poi 
rispecchiato anche nella apertura della stessa Rete telematica regionale 
toscana ai soggetti della sussidiarietà orizzontale (LR 1/2004), che 
quell’investimento sulla Toscana del futuro possa essere effettuato solo 
con la partecipazione attiva dei soggetti sociali e la loro presenza 
diffusa nei vari territori toscani.

La scelta, qui fatta, di diretto coinvolgimento del mondo 
associazionistico è non solo scelta della modalità attraverso la quale 
far vivere i PAAS, come servizio ai cittadini e fonte di animazione 
territoriale, nel rapporto con i Comuni, ma anche attivazione di un 
valore diffusivo, con riferimento all’impegno di tale network vitale sul 
tema della modellazione della società regionale dell’informazione e 
della conoscenza.

Con riferimento agli obiettivi di “e.Toscana per l’accesso”, i PAAS si 
collocano in modo originale ed espansivo recando più risultati e più 
valori, di servizio reso verso i cittadini ma anche di qualificazione 
della domanda, di raccolta di elementi di feedback sui servizi ma anche 
di stimolo alla partecipazione e alla progettazione sociale, di 
induzione di elementi generali di inclusione ma anche di diffusione di 
specifici fattori abilitanti.

Va inoltre considerata una positiva bivalenza dei PAAS. Da un lato il 
concetto di accesso assistito, lo “sportello” fisico, nella sua 
materialità consiste in un intermediario che dà (o guida alla ricerca 
di) risposte e servizi usando (visibilmente) strumenti e metodi che si 
potrebbero utilizzare da postazioni private. In questo senso è un 
elemento che rende evidente il “vantaggio telematico individuale”, 
promuovendo l’uso di internet da parte delle famiglie. Dall’altro lato, 
se si pensa ai PAAS costituiti presso luoghi di aggregazione, 
frequentati anche in modo non occasionale e dotati di una utenza 
“interna”, si va a recuperare tutta la dimensione dell’uso non 
individualistico della rete, che può risultare un presupposto importante 
anche per la costruzione di iniziative esterne.

La molteplicità di risultati di un PAAS sussiste non solo in generale ma 
anche nella sua peculiarità di attività “di sportello”. In essa 
coesistono il valore di servizio reso dalla navigazione assistita, il 
valore di raccolta di feedback sui servizi acceduti, il valore di 
potenziamento comunicativo per coloro che in questo modo, accedendo al 
PAAS, potranno ricevere e inviare posta elettronica, il valore 
educativo-formativo, il quale costituisce, anche quando si esplica 
attraverso piccole successive acquisizioni di consapevolezza (sugli 
strumenti, sulle modalità, ecc.), un grande apporto per il formarsi 
dell’atteggiamento generale di propensione all’uso della rete.

Con riferimento a quest’ultimo aspetto, al di là di moduli formativi 
specifici che saranno resi disponibili, è comune esperienza il “ricorso 
ad un amico”, spesso decisivo più di ogni manuale nel formare una 
consapevolezza d’uso, il padroneggiamento degli strumenti (che è 
condizione più avanzata del saper usare teorico), e quindi in definitiva 
quella confidenza necessaria per un uso maturo delle potenzialità della 
rete. In questo, il PAAS è anch’esso un “amico”. Ed è un buon amico, 
perché trasmette un sapere che non è quello del solo singolo operatore 
ma quello derivante dalla conoscenza e dagli strumenti condivisi dai 
soggetti gestori all’interno della “Rete dei PAAS”, quale network di 
supporto e di coordinamento progettuale dell’iniziativa.

Un PAAS deve essere amico anche per i tempi e gli orari con i quali si 
apre all’accesso dei cittadini.

La raccolta di osservazioni e suggerimenti che viene dal confronto con 
l’utenza costituisce un valore rilevante per il miglioramento dei 
servizi, per la verifica di corrispondenza ai bisogni, per la capacità 
di centrare anche le iniziative di animazione e formazione progettate ed 
attuate localmente, in coerenza con le specifiche valenze promozionali e 
formative in precedenza richiamate, e da rivolgere in primo luogo al 
mondo della scuola.

La raccolta del feedback degli utenti deve avvenire in modo strutturato 
per poterne ricavare effettive indicazioni. Da questo lavoro, 
ulteriormente elaborato, potrebbero venire spunti per nuovi servizi, 
generali o locali. Lo stimolo alla nascita di nuovi servizi capaci di 
valorizzare le risorse locali, il coinvolgimento degli attori necessari 
per realizzarli, costituiscono un risultato di pregio delle iniziative 
territoriali. Gli operatori dei PAAS, con riferimento a tale lavoro di 
raccolta, saranno inoltre elementi rilevanti anche rispetto alla 
effettività dei benefici immaginati dal legislatore regionale laddove ha 
previsto, con la LR 1/2004, la costituzione di un Osservatorio degli utenti.

I PAAS potranno infine essere luogo di sperimentazione e verifica di 
risultati con riferimento alle attività e ai prodotti dell’intervento 
n.3 relativo alla televisione digitale terrestre.

* * *

Riepilogando, e in sintesi, le funzioni e le attività che dovranno 
essere svolte dai PAAS sono le seguenti:

a) attività "di sportello"
Il PAAS è innanzitutto, nella sua materialità, un luogo aperto ai 
cittadini, secondo un orario settimanale che è oggetto di impegno, 
dotato della strumentazione e delle risorse tecnologiche e telematiche 
necessarie, presidiato dal soggetto gestore in modo da assicurare ai 
cittadini che vi accedono la possibilità di conoscere e utilizzare in 
modo assistito servizi telematici, di ricevere e inviare posta 
elettronica, di ricevere assistenza di base, anche sull’uso degli 
strumenti, ed avere a quest'ultimo fine ulteriori riferimenti secondo 
quanto realizzato nella Rete dei PAAS. Una volta completate le correlate 
azioni sul versante dell’offerta, i PAAS potranno svolgere inoltre e in 
particolare una funzione di promozione e supporto a modalità di 
identificazione in rete al fine dell’accesso ai servizi.

b) raccolta strutturata di osservazioni sui servizi
Con riferimento al predetto compito primario, il PAAS è anche tramite 
elettivo per raccogliere in modo strutturato la pressione della domanda 
che è a sua volta elemento essenziale per il miglioramento dei servizi. 
Le osservazioni raccolte possono riguardare il singolo servizio, o più 
in generale il modello di servizio, o anche arrivare a tradursi, con 
ulteriori elaborazioni, in proposte di nuovi servizi, locali e generali. 
Questa funzione si esplica quindi in parte come complemento alla 
attività di sportello, in parte come partecipazione da parte degli 
operatori del soggetto gestore alle modalità di raccolta, confronto e 
valutazione al riguardo condivise nella Rete dei PAAS.

c) promozione locale di e.Toscana
Il PAAS costituisce altresì un punto territoriale di diffusione della 
conoscenza generale delle politiche e delle loro finalità, degli 
interventi e delle iniziative negli ambiti tematici e progettuali al cui 
interno si colloca anche questo intervento in coerenza con il progetto 
"e.Toscana per l'accesso" e in osservanza e sintonia con la LR 1/2004 
Questa funzione si esplica attraverso il contesto di sportello, ad 
esempio attraverso la esposizione di manifesti o la consegna al 
cittadino di opuscoli; ma può esplicarsi anche attraverso specifiche 
iniziative al di fuori della sede operativa.

d) attività di animazione e formazione di base
Oltre che attraverso la funzione di sportello, il PAAS, come insieme di 
soggetti associazionistici così posti in relazione con il Comune, 
consegue le proprie finalità attraverso attività e iniziative locali, 
formative e di animazione, con riferimento ad obiettivi e temi del 
progetto “e.Toscana per l'accesso”, svolgendole in proprio e stimolando 
la partecipazione di altri attori, presso la sede operativa o altro 
luogo nel territorio comunale di riferimento e/o limitrofo. Supporti 
specifici saranno resi disponibili per l’esercizio generalizzato, da 
parte di tutti i PAAS, di questa funzione.
Sul piano delle finalizzazioni identificate in “e.Toscana per l’accesso” 
i PAAS sono chiamati anche ad un apporto di ideazione di progetti e 
iniziative che potrà essere riconosciuto da successivi interventi per il 
sostegno alla realizzazione e diffusione.

e) attività generali e strumentali, di autorganizzazione, autopromozione 
e partecipazione alla comunità della Rete dei PAAS
L’insieme delle suddette funzioni, richiede che il PAAS, il suo soggetto 
gestore, concreti altresì una sua capacità organizzativa interna di 
gestione, una sua capacità di promuoversi localmente, d’intesa con il 
Comune, con riferimento al bacino di utenza, una sua capacità di 
rapporto con l’utenza e di gestione delle funzioni di monitoraggio, una 
sua capacità di partecipazione e di apporto alla comunità della Rete dei 
PAAS utilizzandone le modalità telematiche di comunicazione, 
condivisione e cooperazione.

* * *

In ogni aspetto, la costruzione della rete territoriale di Punti di 
accesso assistito ai servizi denota la caratteristica di intervento 
infrastrutturale, rispetto ai soggetti e ai ruoli chiamati in causa, 
rispetto alla intenzione di essere leva per la realizzazione 
dell’insieme di principi e criteri guida definiti dalla LR 1/2004, 
rispetto al suo stesso modello partecipativo con la collocazione in 
prospettiva della Rete dei PAAS all’interno del contesto della Rete 
telematica regionale, rispetto infine alle modalità (standard RTRT) e 
alla dimensione dell’intervento che, insieme alla sua congruità nei 
Comuni di maggiori dimensioni, è impegnato ad assicurare la attivazione 
di un PAAS in ogni Comune toscano. In relazione a questa caratteristica 
infrastrutturale l’iniziativa potrà trovare utili correlazioni e 
sinergie con altre reti di sportelli, quali ad esempio i 
punti-consumatore, gli informa-giovani ed altri.

La realizzazione di questo intervento, già indicato come prioritario 
dagli organismi di direzione della Rete telematica regionale, chiede a 
tutti gli enti e i soggetti che ne sono parte una capacità di 
riconoscimento di questa nuova opportunità, e di investimento su di 
essa. Ai Comuni, destinatari del cofinanziamento regionale, è chiesto, 
localmente, di mettersi in relazione con l’insieme dei soggetti 
associazionistici locali che intendano impegnarsi su questo versante e 
realizzare le condizioni per la nascita e la gestione del/i PAAS sul 
proprio territorio.

Un intervento di questa portata, per il numero di strutture e persone 
coinvolte, per le caratteristiche di novità del campo e dei modi di 
intervento, richiede inoltre una mobilitazione ed un impegno delle 
rappresentanze e dei momenti integrati di servizio del mondo 
associazionistico capace di manifestarsi non solo in un’opera di 
promozione ma anche nel necessario lavoro di sostegno del network, sul 
piano organizzativo, dell’ideazione di iniziative, formativo, della 
circolazione delle esperienze positive, del monitoraggio dei risultati 
di servizio e di iniziativa prodotti.

In questo senso, ferme restando le modalità di coordinamento di tutte le 
realtà associative coinvolte nell’ambito della Rete dei PAAS, è 
necessario ed auspicato un impegno operativo e di coordinamento da parte 
delle principali aggregazioni dei soggetti associazionistici 
riconosciuti nel sistema regionale.

I servizi di e-government attraverso la televisione digitale terrestre
L’introduzione della Televisione Digitale Terrestre (DTT), in relazione 
alle innovazioni tecnologiche e d’uso che introduce, rappresenta 
un’importante occasione per la diffusione dei servizi e per la creazione 
di una Società dell’Informazione per tutti.

La televisione è uno “strumento tecnologico” accessibile a tutti e 
presente in tutte le case. La televisione digitale consente, oltre ai 
programmi televisivi tradizionali con una qualità migliore rispetto alla 
televisione analogica e un numero maggiore di canali, l’accesso ai 
servizi interattivi e di Internet. Attraverso il televisore i servizi 
interattivi potranno essere utilizzati da soli o abbinati a trasmissioni 
televisive per arricchirne i contenuti e le forme di partecipazione 
dell’utente. Nello stesso tempo, l’integrazione tra la televisione e il 
mondo Internet può consentire di realizzare nuove metodologie di 
comunicazione e di informazione basate sull’uso combinato della TV e 
delle tecnologie Internet. Si pensi ad esempio al mondo 
dell’informazione al cittadino e alle comunità locali o a quello della 
formazione continua ( e-learning).

Queste potenzialità offerte dalla televisione digitale hanno generato 
grandi aspettative in Italia e in Europa. Tuttavia, sia le tecnologie 
sia le metodologie per la DTT sono ancora in una fase iniziale di 
sviluppo; molti standard, ad esempio MHP, non sono ancora 
sufficientemente consolidati, con conseguenti incertezze sui produttori 
di tecnologie o di servizi. Inoltre la grande opportunità offerta dalla 
DTT di favorire l’accesso per tutti a Internet e ai relativi servizi (e 
in particolare alle categorie più svantaggiate, quali persone anziane o 
con disabilità) potrà essere effettivamente colta soltanto se saranno 
sviluppate tecnologie e metodologie con le seguenti caratteristiche:
basso costo delle apparecchiature (essenzialmente il set-top-box) 
necessarie per l’accesso ai servizi interattivi mediante il televisore;
buone capacità di memoria e di elaborazione del set-top-box per 
consentire la realizzazione di servizi e programmi innovativi;
semplicità sia dell’interfaccia per l’accesso e l’interazione con i 
servizi, sia dell’installazione delle apparecchiature di utente, sia 
delle modalità di interazione  in modo da consentire l’utilizzo a 
qualunque utente.

Questi requisiti, essenziali per il successo della DTT, sono ancora 
difficili da far convivere. Per questo la DTT è attualmente al centro di 
un’intensa attività di ricerca e di sperimentazione da parte di enti 
universitari o di ricerca, di aziende produttrici di tecnologie o 
servizi e di enti pubblici.

La Toscana può avere un ruolo importante a livello nazionale ed europeo 
nel campo della ricerca e della sperimentazione della DTT e dei relativi 
servizi per un insieme di fattori positivi, quali:
la presenza di gruppi di ricerca e industriali con notevoli esperienze 
nel campo della DTT, dei sistemi di telecomunicazione e dello sviluppo 
di servizi in rete;

l’esperienza della rete RTRT e del Programma e-Toscana che ha creato un 
ambiente favorevole alla collaborazione tra enti, centri di ricerca e 
aziende e che può mettere a disposizione un insieme notevole di servizi 
  e informazioni;

il grande interesse degli enti locali (Regione, Comuni, Province, 
Comunità montane) verso la DTT come strumento sia di accesso ai servizi 
in rete (ad  esempio i servizi di e-government), sia di creazione di 
sistemi informativi locali, sia di una maggiore democrazia informativa.
  La creazione di un Centro di Competenza distribuito sul territorio è 
strumento idoneo per favorire:

l’integrazione e la collaborazione tra Università, enti di ricerca, 
aziende ed enti locali per sviluppare in Toscana un ambiente favorevole 
alla sperimentazione e allo  sviluppo delle tecnologie legate alla DTT;
lo sviluppo di competenze professionali innovative in grado di 
supportare la diffusione delle tecnologie e dei servizi legati alla DTT;
la definizione di standard e metodologie comuni nello sviluppo di 
servizi e apparati (set-top-box) per consentire l’utilizzo di servizi su 
tutto il territorio regionale in modo trasparente rispetto al provider.
Le attività di realizzazione dei servizi potranno essere accompagnate 
dalle seguenti:

progettazione di set-top-box con elevate prestazioni e a basso costo;
problematiche di sicurezza della infrastruttura e dei relativi servizi;
tecniche di marchiatura elettronica dei contenuti;

garantire la “qualità di servizio”, ad esempio mediante l’impiego del 
Content Delivery Network (CDN), capace di risolvere problemi quali la 
congestione della rete e/o il sovraccarico dei server (che nascono 
quando molti utenti desiderano accedere a contenuti “popolari”);

creare soluzioni “bidirezionali”, con canali di ritorno (ad es. mediante 
“wireless”).

sviluppo di tecniche di codifica “scalabili” capaci di addattarsi 
dinamicamente a differenti larghezze di banda, tecnologie d’accesso e 
profili d’utente, con codificatori capaci di modificare dinamicamente il 
tasso di compressione.

rendere utilizzabile la tecnica IP (in relazione al DVB-T);
analizzare l’evoluzione dei terminali televisivi (decoder integrato, 
sistemi di accesso condizionato, ecc.);

contribuire alla normativa internazionale e agli standard (DVB-T, MHP, 
ecc.);

studiare la normativa legale e di diritto connessa alla DTT.

analisi dei servizi potenzialmente utili per la comunità toscana 
partendo dall’offerta attuale di servizi in rete da parte di enti 
pubblici, categorie economiche, sociali e culturali;
servizi di informazione per il cittadino, comunità, associazioni o aziende;

e-learning per le scuole e per la formazione continua;
assistenza domiciliare, servizi sanitari e telemedicina.

Modalità di realizzazione degli interventi

Intervento n.1
L’intervento n.1 è realizzato attraverso il cofinanziamento di progetti 
presentati dalle Province, predisposti secondo le finalizzazioni in 
precedenza indicate e da selezionare secondo i criteri in seguito esposti.

Le Province sono, ai fini di questo intervento, enti propositori e 
coordinatori di progettualità proposta anche da altri enti, centri di 
ricerca, associazioni e soggetti interessati o utili alla realizzazione 
degli obiettivi progettuali.

Le risorse regionali rese disponibili per questo intervento ammontano 
complessivamente a 1.000.000 di euro in conto investimenti. Il limite 
massimo complessivo di richiesta di cofinanziamento da parte di ciascuna 
provincia è determinato dall’appendice A1, parte integrante e 
sostanziale di questo progetto.

Le Province, nell’elaborare i progetti propri, nella selezione di quelli 
ad esse sottoposti, nonché nelle relative funzioni di indirizzo e di 
coordinamento, utilizzano i seguenti criteri di pregio:

specificità della corrispondenza alle finalizzazioni di e.Toscana per 
l’accesso e ritenuta capacità di corrispondervi;

velocità con la quale il risultato può essere messo a valore, 
considerando, ove applicabile, il preventivo coinvolgimento della futura 
utenza;

particolare ricchezza degli attori coinvolti, significativi per ruolo in 
relazione alla specificità del progetto;

produzione di risultati non localizzati e potenzialità di immediata 
generalizzazione su platee più ampie;

entità e rilevanza complessiva del risultato in proporzione alle risorse 
richieste; ove applicabile, entità dell’impatto diretto verso i singoli 
cittadini e le famiglie;

particolare rilevanza qualitativa e/o entità quantitativa di risultati 
formativi, ove sia il caso, nonché coerenza sotto questo profilo con le 
indicazioni di e.Toscana per l’accesso;

carattere innovativo e/o originalità dell’approccio 
organizzativo-progettuale, in questo senso capaci di generare e/o 
abilitare ulteriori processi positivi e condizioni più avanzate per 
ulteriore progettualità;

capacità di integrare e valorizzare elementi preesistenti;
capacità di indurre integrazione territoriale e inclusione delle zone 
montane.

E’ criterio elevato di pregio la realizzazione di prodotti 
immediatamente mettibili a valore nell’ambito della rete territoriale 
dei PAAS di cui all’intervento n.2 e quindi comunque resi disponibili in 
tempo utile rispetto alla tempistica dello stesso. In particolare questo 
criterio richiama e denota la integrazione con i compiti affidati alle 
Province nell’ambito dell’intervento n.2.

La durata massima dei progetti è di 12 mesi con decorrenza dalla firma 
della convenzione Regione-Provincia di cui appresso.

Le Province devono assicurare la congruità dei progetti presentati per 
la richiesta di cofinanziamento in relazione al coinvolgimento degli 
attori minimi necessari, alla coerenza dell’approccio progettuale, alla 
adeguatezza della previsione e organizzazione temporale, alla congruità 
dei costi.

Sin dalle fasi preliminari di elaborazione e coordinamento, le Province, 
d’intesa con la Regione, realizzano modalità di scambio informativo tra 
loro, finalizzate ad aggregare progetti simili, a segmentare quelli di 
maggiori dimensioni ove ritenuto opportuno o utile, a rilevare eventuali 
nessi e conseguenzialità tra progetti in ordine all’imposizione di 
vincoli di coordinamento tra essi.

Le Province presentano i progetti così formati alla Regione, per una 
richiesta complessiva di cofinanziamento nei limiti determinati dalla 
citata Appendice A1 di questo progetto.

I progetti di massima devono essere presentati utilizzando la stessa 
“Scheda progetto” che è allegato della convenzione Regione-Provincia di 
cui appresso, entro il 20/1/2005. La Regione nega il cofinanziamento ove 
rilevi inesistenza delle finalizzazioni richieste o vizi gravi di 
coerenza rispetto alle stesse e ai più generali principi e criteri guida 
cui si attengono le Amministrazioni pubbliche toscane in forza della LR 
1/2004. Gli impegni connessi ai progetti approvati devono essere 
formalizzati entro il 31/1/2005 attraverso la sottoscrizione della 
convenzione approvata in Allegato B dalla delibera della Giunta 
regionale che approva il presente progetto.

La Regione cofinanzia i progetti nella misura del 50% del costo 
complessivo, con un tetto massimo di 50.000 euro per singolo progetto. I 
costi progettuali riconosciuti ai fini del cofinanziamento sono quelli 
ammissibili in relazione alla natura di investimenti delle risorse 
trasferite.

Gli importi di cofinanziamento riconosciuti sono erogati dalla Regione 
con i tempi, le modalità e i vincoli definiti in detta convenzione 
Regione-Provincia.

Ogni progetto si conclude, oltre agli adempimenti di rendicontazione 
finanziaria, con un rapporto conclusivo descrittivo delle attività 
svolte e della corrispondenza degli esiti a quelli progettualmente 
definiti, accompagnato da idonea documentazione dei prodotti esitati, 
con particolare riguardo alle componenti destinate al riuso e/o alla 
diffusione. La terza erogazione è subordinata alla completezza e 
adeguatezza dell’assolvimento di detti obblighi. Ove la conclusione 
avvenga in tempo successivo a quello definito nella scheda progetto, la 
Regione ha facoltà di diminuire l’erogazione finale nella misura massima 
del 50%. Ove la documentazione di conclusione del progetto non sia 
presentata entro il termine generale di durata massima, decade ogni 
pendente obbligo di erogazione da parte della Regione, la quale può 
inoltre ripetere gli importi erogati in precedenza.

Intervento n. 2
L’intervento n.2 è realizzato attraverso trasferimento ai Comuni, 
chiamati a realizzare localmente l’insieme delle condizioni per la 
nascita dei PAAS, in precedenza descritti e definiti, la cui gestione è 
affidata a soggetti del mondo associazionistico.

Questi ultimi sono localmente individuati dal Comune, il quale è 
impegnato a favorire e garantire il massimo di apporto e partecipazione 
di tutti i soggetti associazionistici presenti sul proprio territorio 
che ad esso si rivolgano esprimendo l’intenzione di partecipazione alle 
attività previste da questo intervento. In tale contesto di accordo, 
finalizzato tra l’altro a garantire gli impegni assunti con la 
partecipazione a questo intervento, in particolare per le “attività di 
sportello”, il Comune individua altresì la sede operativa nella quale il 
PAAS sarà aperto.

I PAAS derivanti dal presente bando trovano supporto, coordinamento e 
indirizzo all’interno della “Rete dei PAAS”, la quale costituisce lo 
strumento per il pieno raccordo di essi nel contesto della Rete 
telematica regionale toscana (RTRT). In tale ambito, con l'apporto degli 
stessi soggetti associazionistici gestori dei PAAS, saranno ricercati ed 
elaborati modelli di futura sostenibilità dei PAAS, nell’ottica della 
sussidiarietà orizzontale.

La dimensione e la distribuzione dell’intervento è determinata 
dall’Appendice A3, parte integrante e sostanziale di questo progetto, 
assicurando la possibilità di sostegno per la nascita di un PAAS in 
tutti i Comuni toscani che siano aderenti alla Rete telematica regionale 
toscana, ciò anche in relazione all’esercizio di ruoli che saranno 
appunto esercitati all’interno di quel contesto. Il numero di PAAS 
cofinanziabili per singolo Comune è commisurato alla popolazione, 
assicurando in questo l’adeguatezza dell’intervento anche negli enti di 
dimensioni maggiori. Il totale di PAAS previsti dal progetto è di 379.

La Regione si riserva di costituire o riconoscere e accreditare altre 
tipologie di Punti per l’accesso e di inserirli nel contesto 
organizzativo Rete dei PAAS. Entro tale contesto potranno altresì essere 
inseriti altri Punti per l’accesso, con caratteristiche simili e 
compatibili, creati, sostenuti o accreditati da iniziative della Regione 
e degli Enti locali toscani aderenti a RTRT.

Le funzioni svolte dai PAAS, indicate in precedente capitolo, sono 
fruite in regime di gratuità dai cittadini che accedono ad esso.

I Comuni partecipano al presente intervento per la creazione e la 
gestione dei PAAS assumendo i relativi impegni attraverso la 
sottoscrizione della convenzione approvata in Allegato C dalla delibera 
della Giunta regionale di approvazione del presente progetto. Attraverso 
detta convenzione e i suoi allegati sono in particolare assunti gli 
obblighi di conformità ai vincoli e requisiti minimi determinati 
dall’Appendice A5, parte integrante e sostanziale di questo progetto, ed 
è dichiarato l’orario settimanale “di sportello” in coerenza ai vincoli 
determinati dall’Appendice A4, parte integrante e sostanziale di questo 
progetto.

Detta convenzione deve essere sottoscritta improrogabilmente entro il 
31/1/2005.

I Comuni appartenenti alle Comunità montane, ferma restando la 
assunzione diretta degli obblighi in relazione alla attivazione dei 
singoli PAAS, svolgono il lavoro istruttorio e preparatorio in accordo 
con esse, al fine di assicurare la ottimale copertura territoriale.

L’entità del contributo regionale, in conto investimenti, è di 15.000 
euro per il singolo PAAS ed è erogato con i tempi e le modalità previste 
dalla citata convenzione, ivi compresi gli obblighi di rendicontazione, 
a fronte di un periodo di impegno per il mantenimento in attività del 
PAAS almeno fino al 30 aprile 2006 . Il comune, insieme ai soggetti 
associativi coinvolti nella gestione del PAAS, partecipa alla assunzione 
dei costi in misura non inferiore al 70% dell’importo finanziato dalla 
Regione.

L'entità del contributo regionale per il singolo PASS, in ragione di 
detta compartecipazione e tenendo conto dei costi non finanziabili con 
il contributo regionale, è commisurata alle indicazioni della suddetta 
Appendice A5, alla realizzazione in misura adeguata di prodotti 
software, organizzativi, formativi e di documentazione e promozione, 
alla acquisizione di arredi necessari o utili per lo svolgimento delle 
funzioni. L’utilizzo bilanciato del contributo e in generale delle 
risorse rese disponibili è affidato, fatti salvi i vincoli e i requisiti 
minimi, alle intese locali tra il Comune e il soggetto gestore del PAAS, 
in relazione al tipo e entità dell’utenza del PAAS, alle necessità di 
adeguamento della sede prescelta come sede operativa, alle iniziative 
locali che si intende assumere.

Il processo di nascita, crescita e gestione dei PAAS è inoltre sostenuto 
da interventi di supporto organizzativo e formativo in seguito 
evidenziati. Il Comune è tenuto a garantire la permanenza, entro 
l’intero periodo di impegno, dei fattori e delle potenzialità ricevuti o 
acquisiti attraverso l’utilizzo del contributo, ovvero, previa 
comunicazione, ad assicurarne di equivalenti.

Le attività e gli impegni assunti sono oggetto di costante monitoraggio 
nell'ambito della Rete dei PAAS. I soggetti associazionistici gestori 
sono impegnati a contribuire alla elaborazione di indicatori non solo di 
risultato ma anche di effetto, con riferimento al bacino di utenza 
servito. I soggetti gestori sono altresì impegnati alle gestioni 
connesse agli indicatori individuati e a fornire tempestivamente i dati 
progettualmente rilevanti, individuati dalla Regione sulla base di 
condivisioni all’interno della Rete dei PAAS. Al fine di verifiche e del 
monitoraggio, i Comuni e i soggetti associazionistici gestori sono 
impegnati anche a consentire e favorire l’accesso alla sede operativa da 
parte di soggetti incaricati.

* * *

I processi di nascita, di funzionamento e di sviluppo dei PAAS devono 
essere necessariamente accompagnati e sostenuti da azioni di supporto 
generali e territoriali, di tipo organizzativo e formativo, e comunque 
di realizzazione di tutti quei prodotti funzionali alle attività i quali 
non siano (o non siano economicamente) producibili a livello del singolo 
PAAS. A queste necessità corrisponde un riconoscimento di ruolo e 
funzione alle Province, collegato a specifico finanziamento. Ad esse 
corrisponde inoltre, nei termini in precedenza indicati, il 
coinvolgimento dei principali soggetti associazionistici riconosciuti 
nel sistema regionale, attraverso eventuale affidamento diretto.

Le Province per i PAAS

Le Province realizzano, secondo un piano di attività concordato con la 
Regione, attività di supporto sopraindicate, con particolare ma non 
esclusivo riferimento a quelle organizzative e formative da allocare su 
base provinciale. Inoltre, ove necessario ai fini del completamento 
della maglia territoriale dei PAAS, le Province, d’intesa con le 
Comunità montane per i territori di loro riferimento, potranno essere 
chiamate ad esercitare un ruolo di impulso e coordinamento.

I suddetti impegni sono assunti attraverso la stessa convenzione 
Regione-Provincia con la quale sono assunti gli impegni relativi 
all’intervento 1. La convenzione prevede a questo riguardo le modalità 
permanenti di raccordo progettuale tra la Regione e le Province 
interessate anche al fine di concordare e approvare il suddetto piano di 
attività.

Al fine dei suddetti compiti e attività, le Province impiegano risorse 
proprie, in particolare quelle destinate ad attività formative, e 
ricevono il finanziamento di parte corrente determinato nell’Appendice 
A2, parte integrante e sostanziale di questo progetto, da erogarsi con 
tempi, modalità e vincoli definiti nella convenzione.

In relazione alla richiamata integrazione dei compiti attribuiti, il 
piano di attività può prevedere in particolare attività e realizzazioni 
finalizzate alla messa a valore di risultati, anche intermedi, esitati 
dai progetti attraverso i quali è svolto l’intervento n.1.

I soggetti associazionistici per i PAAS

L’intervento per la realizzazione dei PAAS scommette su una capacità di 
protagonismo territoriale del mondo associazionistico, per come si 
manifesterà nelle attività locali oltre che nel grado di partecipazione, 
nella capacità di moltiplicare esperienze positive all’interno della 
Rete dei PAAS. Tuttavia, per il successo dell’iniziativa, è decisivo un 
coinvolgimento strutturato delle aggregazioni dei principali soggetti 
associazionistici riconosciuti nel sistema regionale, già richiamato e 
motivato nel precedente capitolo relativo alle caratteristiche dei PAAS 
e alle linee guida per la loro realizzazione. Tale coinvolgimento potrà 
essere sostenuto da un affidamento diretto, attraverso apposita 
convenzione, basato su un piano di attività congruo con le finalità e 
necessità richiamate, nei limiti indicati dalla tabella del successivo 
capitolo sulle risorse finanziarie e temporalmente correlato ai tempi 
degli interventi di questo progetto.

Nel ricercare la definizione di un accordo in tale direzione, gli uffici 
regionali fanno riferimento ai soggetti associazionistici preesistenti 
nella Rete telematica regionale (tra questi per loro natura in 
particolare il Cesvot e il CNV), o che si accingono ad aderirvi sulla 
base del nuovo modello di governo determinato per la Rete dalla LR 
1/2004, considerando in particolare il Forum del terzo settore, 
l’aggregazione del mondo dell’associazionismo ambientalista derivata 
dalla sottoscrizione del Nuovo patto per uno sviluppo qualificato e 
maggiori e migliori lavori in Toscana, l’aggregazione del mondo 
dell’associazionismo consumeristico partecipante nel CRCU e la sua 
espressione operativa CTC.

Intervento n. 3
L’ipotizzato Centro di Competenza, almeno in una prima fase, sarà 
definito mediante un insieme di convenzioni, finalizzate alle attività e 
ai risultati in precedenza indicati, tra Regione Toscana e alcuni enti 
di ricerca o Università che hanno esperienze consolidate nel campo della 
DTT. In particolare nella prima fase saranno coinvolti, oltre alla 
Regione Toscana, le seguenti strutture:

Centro di Eccellenza per la Comunicazione e l’Integrazione dei Media 
(MICC), Firenze;
CSP di Torino;
Università di Siena ( Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, 
Dipartimento di Scienza della Comunicazione, Centro Universitario per 
l’Informatica e  la Telematica),.
In particolare i prodotti e le attività di questo intervento potranno 
trovare un positivo ambito di verifica e sperimentazione presso i PAAS 
di cui all’intervento n.2.

Azione per il supporto generale agli interventi del progetto “e.Toscana 
per l’accesso”

Il progetto, attuativo di e.Toscana - linea3, chiede agli enti, nei 
diversi interventi previsti, di sintonizzarsi e di operare su un piano 
di finalizzazioni che costituisce un forte elemento di novità rispetto 
al campo più tradizionale dell’offerta dei servizi di e-government. Non 
meno forte l’innovazione dei PAAS, che scommette sulla sussidiarietà 
orizzontale nell’identificare come gestori i soggetti associazionistici. 
Infine gli enti sono chiamati a ripensare la loro capacità di risposta 
di fronte ad una domanda resa più qualificata e più attiva.

In questo senso, oltre ai confronti che saranno sviluppati nell’ambito 
della Rete telematica regionale toscana, è necessaria una specifica 
azione sia per la motivazione e lo stimolo alla partecipazione agli 
interventi previsti in questo progetto, sia per la realizzazione e la 
acquisizione di prodotti funzionali alle attività previste, sia per la 
diffusione e la valorizzazione di quanto realizzato.

In tale quadro, alla luce del protocollo Regione - Anci Toscana 
sottoscritto in data 21/6/2004, sarà attivato, a mezzo convenzione, un 
affidamento diretto all’ANCI Toscana, nei limiti indicati dalla tabella 
del successivo capitolo sulle risorse finanziarie e temporalmente 
correlato ai tempi degli interventi di questo progetto. La convenzione 
prevederà un piano di attività, concordato con l’ANCI dagli uffici 
regionali incaricati dello svolgimento di questo progetto.

Le risorse finanziarie

Gli interventi del progetto “e.Toscana per l’accesso” sono realizzati 
utilizzando le disponibilità di bilancio derivate dal Programma 
straordinario pluriennale degli investimenti strategici 2003-2005.
Le disponibilità e le scelte di utilizzo sopra indicate sono riportate 
nella successiva tabella.

Gli importi, direttamente impegnabili in relazione alla natura di 
interventi già valutati e condivisi nell’ambito della Rete telematica 
regionale della quale fanno parte gli enti destinatari, nel caso di 
inferiore utilizzo dovranno essere ridestinati per rafforzare gli 
interventi qui previsti o altri complementari, sempre nell’ambito delle 
finalità del presente progetto.

Con riferimento all’intervento n.2, in sede di rendicontazione e ai fini 
della rilevazione delle risorse attivate dall’investimento regionale, 
ove non siano esposte dai Comuni, saranno comunque quantificate 
presuntivamente quelle relative alla disponibilità delle sede operativa 
del PAAS e ai relativi operatori in relazione all’orario settimanale 
dichiarato.

[ MANCA LA TABELLA, vedi l'allegato!!!]


Elementi specifici relativi al monitoraggio

Fermi restando obblighi e modalità in relazione al monitoraggio generale 
delle azioni di e.Toscana, con riferimento agli interventi indicati in 
questo progetto sono previste le seguenti specificità.
Con riferimento all’intervento n.1, al monitoraggio tecnico di 
avanzamento dei singoli progetti e al monitoraggio progettuale relativo 
alle connessioni tra i singoli progetti è collegata un’azione specifica 
rivolta a mettere a valore ogni risultato anche intermedio all’interno 
della Rete dei PAAS.

Con riferimento all’intervento n.2 sarà prevista la rilevazione numerica 
degli accessi e, ove possibile in relazione alle scelte organizzative 
dei singoli PAAS, la rilevazione degli accessi unici. Sempre sul piano 
dell’utenza, sarà prevista almeno una fase di rilevazione del gradimento 
e di indagine sulle motivazioni di utilizzo del PAAS. Per la natura 
dell’iniziativa, l’insieme delle attività, anche quelle non “di 
sportello”, saranno obbligatoriamente dichiarate in rete e raccolte 
quindi in modo strutturato. In questo senso al monitoraggio è collegata 
una azione permanente finalizzata alla generalizzazione delle esperienze 
positive.

APPENDICE A1
Ripartizione delle risorse trasferibili alle Province per l’intervento n.1
Il riparto della somma complessiva, di parte investimenti, è effettuato 
per il 50% in quota fissa, per il 25% in base alla popolazione 2003, per 
il 25% in base al numero dei Comuni aderenti a RTRT nell’ambito delle 
singole Province, ed è quindi così determinato:

Arezzo	104512
Firenze	158982
Grosseto	86994
Livorno	90172
Lucca	109702
Massa Carrara	76284
Pisa	114494
Prato	73016
Pistoia	90133
Siena	95711
TOTALE	1000000

Ove non tutte le Province assumessero l’impegno in questione, fermo 
restando il totale, il riparto si intende automaticamente 
riproporzionato sulle altre Province.

APPENDICE A2
Ripartizione degli importi da trasferire alle Province in relazione alle 
attività di programmazione territoriale dello sviluppo della rete dei 
PAAS e di supporto organizzativo, gestionale e formativo ai PAAS dei 
relativi territori
Il riparto della somma complessiva, di parte corrente, è effettuato per 
il 40% in quota fissa, per il 60% in base al numero dei PAAS programmati 
nell’ambito delle singole Province, ed è quindi così determinato (sulla 
base di un importo complessivo di 414.000 euro):

Arezzo	42776
Firenze	68993
Grosseto	34911
Livorno	36878
Lucca	48020
Massa Carrara	30324
Pisa	48675
Prato	28357
Pistoia	36222
Siena	38844
TOTALE	414000

Ove non tutte le Province assumessero l’impegno in questione, fermo 
restando il totale, il riparto si intende automaticamente 
riproporzionato sulle altre Province.
In sede di erogazione finale il riparto di cui sopra è riparametrizzato 
nel suo complesso in relazione ai PAAS effettivamente attivati.
In sede di erogazione finale il riparto può comunque essere 
ricommisurato, in relazione ad eventuale ridefinizione del piano di 
attività.

APPENDICE A3
Numero e distribuzione territoriale dei PAAS
Il numero di PAAS cofinanziati per i singoli Comuni aderenti a RTRT (o 
la cui adesione è in corso) è determinato con il seguente criterio 
commisurato alla popolazione 2003: 1 PAAS per i Comuni fino a 20.000 
abitanti; 1 PAAS ulteriore per ogni ulteriore scaglione di 15.000 
abitanti. Il numero dei PAAS programmati è quindi 379.
In particolare i Comuni che, aderendo all’intervento, possono ottenere 
il sostegno per la attivazione di più di un PAAS sono pertanto i seguenti:

n.PAAS
COMUNE
2	Bagno a Ripoli
2	Camaiore
2	Cecina
2	Colle Val d'Elsa
2	Cortona
2	Follonica
2	Fucecchio
2	Massarosa
2	Monsummano Terme
2	Montecatini Terme
2	Montevarchi
2	Pietrasanta
2	Piombino
2	Poggibonsi
2	Pontassieve
2	Pontedera
2	Quarrata
2	Rosignano Marittimo
2	San Giuliano Terme
2	San Miniato
3	Campi Bisenzio
3	Capannori
3	Cascina
3	Empoli
3	Sesto Fiorentino
4	Scandicci
4	Siena
4	Viareggio
5	Carrara
5	Grosseto
5	Massa
6	Arezzo
6	Lucca
6	Pisa
6	Pistoia
11	Livorno
12	Prato
25	Firenze

APPENDICE A4

Parametri e vincoli per la realizzazione e la gestione dei PAAS

Orario di “sportello”
L’orario di apertura del PAAS ai cittadini che vi accedono è concordato 
con il soggetto gestore e poi dichiarato dal Comune, nella quantità 
minima di 12 ore a settimana. La articolazione settimanale di detto 
orario deve rispettare i seguenti criteri:
almeno 3 giorni di apertura nella settimana;
almeno 2 ore per ogni turno di apertura;
almeno 6 ore settimanali in fascia oraria 18-22;
almeno un turno nel giorno di sabato o domenica;
Nel caso di un numero di turni al giorno superiore a 2, al fine del 
rispetto della quantità minima settimanale e dei suddetti criteri sono 
conteggiati solo i due turni maggiori e dichiarati.
Inoltre, al fine di favorire ogni utile raccordo e verifica, nella fase 
di avvio del progetto nei due mesi successivi alla stipula della 
convenzione è fortemente suggerita la dichiarazione di (almeno) un turno 
dal lunedì al venerdi, nella fascia oraria 9-13.
Fermi restando i vincoli sopra indicati, l’articolazione dell’orario può 
essere variata nel seguito, previo aggiornamento di esso in rete.

APPENDICE A5

Vincoli e requisiti minimi per le dotazioni strumentali

Connettività
Connettività almeno ADSL, fornita da ISP accreditati presso il TIX. Ove 
e fin quando nella zona della sede operativa del PAAS non sia 
disponibile ADSL, sono accettati altri tipi di connettività.
In ogni caso è fortemente raccomandata la scelta di profili tariffari di 
tipo FLAT, e quindi da un lato idonei a supportare la scelta 
organizzativa di mantenere attiva la connessione durante l’intero orario 
“di sportello”, dall’altro comunque incentivanti l’uso anche al di fuori 
di detto orario, nell’ottica di altre attività di animazione.
Postazioni di lavoro
Almeno due postazioni di lavoro, in rete tra loro ed entrambe collegate 
ad internet, corredate di lettore di certificati digitali. Due 
stampanti, di cui una laser, condivisibili da dette postazioni.
Nell’accettare i presenti vincoli e requisiti minimi è altresì accettato 
l’obbligo di installare su almeno una delle postazioni eventuali 
distribuzioni software che potranno essere predisposte nell’ambito della 
progettualità di RTRT o degli interventi di e.Toscana.
Raggiungibilità del PAAS
Ove durante l’orario “di sportello” dichiarato le postazioni non siano 
costantemente connesse su internet, la sede operativa deve essere 
raggiungibile real time via fax o telefonicamente.

* * *

Il progetto che include questa appendice rinvia a valutazioni e accordi 
locali tra il Comune e i soggetti associazionistici coinvolti nella 
gestione del PAAS per la scelta più opportuna nell’impiego delle 
risorse, anche con riferimento a impieghi diversi dalla acquisizione di 
dotazioni strumentali e tecnologiche. Nel rispetto di tali valutazioni 
questa appendice determina requisiti realmente “minimi”, lasciando 
all’accordo locale la decisione di ogni opportuno potenziamento. Tali 
decisioni troveranno supporto all’interno della Rete dei PAAS, anche e 
in particolare sul piano di eventuali software specialistici. I seguenti 
sono comunque proposti come elementi esemplificativi per tali valutazioni.

Il numero di postazioni di lavoro (minimo 2) sarà in effetti determinato 
con riferimento agli accessi immaginati e agli utilizzi previsti. Ciò 
motiverà anche la scelta di fascia e la tipologia (desktop, notebook) di 
tali postazioni.
Pur non essendo qui previsto un vincolo specifico va seriamente 
considerata la possibilità di dotare le postazioni di schermi TFT da 
17’, cioè di schermi che si prestino alla visualizzazione contemporanea 
di più persone, come è sicuramente nel caso di “accesso assistito”, ma 
come potrebbe essere necessario per sia pur modesti tavoli formativi.
La realizzazione della LAN in tecnologia WiFi potrebbe utilmente 
permettere modalità di utilizzo da parte di utenti/collaboratori che 
accedano al PAAS, dotati di un portatile capace di connessione WiFi.
Una banda più ampia (comunque con banda contrattualmente garantita) può 
esser un elemento forte di attraenza e di servizio, abilitando ad 
esempio anche sessioni di videoconferenza. La sottolineatura di profili 
tariffari flat, in questa appendice sopra espressa come raccomandazione, 
favorirà l’uso di applicazioni real time. Tale elemento è valutabile 
anche nei casi di non disponibilità di adsl, considerando le alternative 
gprs ai classici RTG e ISDN.
Nel caso di connettività adeguata, ha senso dotare il PAAS di webcam, 
sicuramente a livello di accessorio della/e postazione/i, ma forse anche 
con puntamento all’esterno.
Con riferimento alle stampanti il requisito di una stampante laser è 
stato posto in funzione dei minor costi unitari di stampa in relazione a 
necessità di iniziative locali; mentre l’aver previsto una seconda 
stampante attiene ad una logica di continuità della funzione. Ma non è 
detto che le valutazioni locali conducano ad una scelta di minimalità. 
La seconda stampante potrebbe ad esempio essere un modello 
multifunzione, dotando in questo modo il PAAS anche di funzionalità 
scanner/copia/fax.
Un ulteriore elemento di attraenza potrebbe consistere nella dotazione 
di device che dia la possibilità di leggere/scrivere dai/sui tanti 
differenti supporti magnetici oggi utilizzati.
La disponiblità di uno strumento di ripresa (videocamera o fotocamera 
digitale) può dotare il PAAS di uno strumento utile nell'ambito di 
iniziative locali e comunque utile per far conoscere la propria realtà 
locale sulla rete.
Sempre con riferimento alle intenzioni d’uso, in combinato con la 
valutazione di eventuale strumentazione preesistente, può essere 
considerata l’acquisizione in una postazione di “hardware televisivo”, 
l’acquisizione di hardaware diverso di interfaccia quale ad esempio una 
tavoletta grafica, o di hardware dedicato ad elaborazioni multimediali, 
o di stampante di formato A3.
Molti degli elementi indicati, ed altri che potrebbero aggiungersi 
(proiettori, lavagne), aggiungerebbero valore d'uso ai locali del PAAS 
come punti idonei per riunioni formative.
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