[toscana] Resoconto dell'incontro di Roma

leandro noferini lnoferin@cybervalley.org
Ven 20 Ott 2006 21:42:19 CEST


Ciao a tutti,

eccovi il mio resoconto: spero davvero possa risultare utile.

Questo è il mio resoconto  dell'odierno incontro tenutosi a Roma nella
sala delle conferenze del palazzo del Garante per la Privacy.

Mentre scrivo  tutto questo sono scollegato  per cui vado  a memoria e
senza possibilità  di fare verifiche: prendete tutto  con il beneficio
del dubbio e vi invito  anche a correggere nonché aggiungere tutto ciò
che manca o è sbagliato.

L'incontro  è stato  indetto  da  un comitato  che  sta preparando  la
"posizione" italiana  in vista del prossimo  Internet Governance Forum
che  si  terrà  alla fine  di  ottobre  ad  Atene.   In ogni  caso  la
rappresentanza   era  al   massimo  livello   (per  tutta   la  durata
dell'incontro   è   rimasta   sempre   presente   Beatrice   Magnolfi,
sottosegretaria di  governo non  so più con  quale incarico) e  lo era
ancora di più la sponsorizzazione  visto che si parlava niente popò di
meno che della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Non ho  potuto seguire l'inizio dell'incontro perché  sono arrivato un
po' in  ritardo per  cui ho  perso i primi  interventi da  parte degli
ospiti  di casa. Mi  ero anche  registrato per  poter parlare  (con il
contributo che  invierò qui nonché  all'indirizzo della consultazione)
ma non sono riuscito a farlo perché avrei perso il treno per tornare a
casa.  In  verità  non  ho  ben capito  qual'era  l'ordine  con  degli
interventi visto che sono rimasto molto a lungo.

La sala  destinata all'incontro non  era grandissima ma è  stata molto
affollata più  o meno per  tutta la durata dell'incontro:  diciamo una
sessantina  di  persone.  In  generale la  situazione  era  abbastanza
rilassata:  conoscevo   e  o   avevo  già  sentito   moltissimi  degli
intervenuti e la  cosa mi è parsa comune  anche ad altri. Praticamente
non ci sono stati momenti  di tensione se non uno leggerissimo durante
l'intervento  di  una  rappresentante  di  Telecom  su  una  questione
relativa alla "net-neutrality".

In generale la cosa è stata interessante soprattutto perché ho sentito
delle affermazioni piuttosto diverse da quel che mi sarei aspettato.

Questi gli appunti per alcuni interventi:

Moderatore della  mattinata è stato  Fiorello Cortiana, direi  noto ai
più  per la  sua  attività  nella passata  legislatura  in qualità  di
senatore.

Vincenzo Vita - Assessore provinciale di Roma

  Durante  il  precedente incontro  di  Tunisi  i  governi francese  e
  spagnolo hanno posto pesantemente la necessità di avere un organismo
  sovranazionale che controlli la rete.

  Il  precedente  governo italiano  nell'occasione  non ha  supportato
  questa posizione. Adesso invece il nuovo governo deve prendere anche
  lui questa posizione.

Enzo Mazza - FIMI

  (Nota mia: all'inizio fa un  errore, non so quanto voluto, chiamando
  Cortiana senatore)

  Il  recente accordo fra  Google e  YouTube è  stato preceduto  da un
  analogo accordo con le case discografiche secondo il quale da adesso
  verrà permesso l'uso gratuito dei videoclip (credo intendesse quelli
  musicali).

  La rete ha portato una rivoluzione nella distribuzione dei contenuti
  per cui è  necessario che le case discografiche  cerchino i guadagni
  da altre strade:

  - pubblicità
  - P2P

  L'Italia  resta  schiacciata  perché  altri stabiliscono  le  policy
  nonostante il nostro patrimonio di diritto d'autore sia ricchissimo.

  Prima l'attenzione  della finanza era concentrata sulle  reti ma ora
  si  parla di  contenuti:  così Telecom  che  prima pubblicizzava  la
  velocità dei suoi collegamenti per poter scaricare adesso si avvia a
  diventare una media company.

  E'  necessario  mettere  al  margine  i  paesi  che  favoriscono  la
  pirateria.

  Allungare anche in Italia la validità del diritto d'autore a 70 anni
  perché altrimenti presto verremo  sommersi dai paesi che l'hanno già
  fatto.

  E'  necessario  avere  dei   DRM  aperti  ed  interoperabili  perché
  altrimenti  i   distributori  di  musica   diventano  schiavi  delle
  compagnie produttrici di software e hardware.

Juan Carlos de Martin - Creative Commons

  Preservare  l'innovazione  di   internet  che  permette  anche  alla
  periferia (nominati India e Israele) di partecipare allo sviluppo di
  nuove tecnologie ed impedire che si  torni a ciò che era prima, cioè
  all'obbligo di chiedere permessi per poter innovare.

  Evitare di criminalizzare le tecnologie.

Giuseppe Corasaniti - Presidente del Comitato per il diritto d'autore

  Nella sua attività ha potuto valutare quali sia l'effettivo peso dei
  gruppi di pressione organizzati sulla produzione di norme.

  Il settore del diritto d'autore  è confuso perché la legge è vecchia
  e  quanto  mai  raffazzonata:  anche  la  recente  finanziaria  l'ha
  modificata due volte.

  La revisione di questa legge  però viene bloccata perché è il frutto
  di tanti, troppi compromessi. La legge Urbani è però pessima sia dal
  punto di vista tecnico-giuridico che nei contenuti.

  Bisogna  porre attenzione  all'uso  dei dati  personali che  vengono
  gestiti da chi controlla i contenuti.

Carlo Formenti - Quinto stato

  Le leggi di internet le fanno le multinazionali.

  E' necessario proibire il TC.

Stefano Rodotà

  Sulle ipotesi di regolamentazione di internet ci sono due posizioni:

  - è  un'utopia   irrealizzabile  per  cui   non  vale  la   pena  di
    perseguirla;

  - è solo una  subdola forma di controllo della  rete che invece deve
    rimanere libera.

  Entrambe sono  posizioni inaccettabili perché in  ogni caso qualcuno
  scriverà le  leggi di internet  (cita il caso delle  frequenze radio
  televisive in Italia e il TC).

  La  rete  non è  completamente  paritaria  ma  sono necessari  degli
  intermediari come  Google che prendono di  conseguenza una posizione
  predominante.

  Una costituzione è per definizione un freno ai poteri arbitrari.

  La costituzione della rete però non può venire da una logica vecchia
  di rappresentanza.

  Nel  tempo si  sono formati  dei  gruppi che  hanno stabilito  delle
  regole in modi  diversi che però vengono a  confronto: ad esempio la
  difesa dei dati  personali così come viene fatta in  Europa è al suo
  interno coerente ma diverso da quanto viene fatto negli Stati Uniti.

  Ad Atene verrà  presentata una bozza da parte  italiana a partire da
  una cosa nata a Tunisi.

  Dobbiamo  però nel  frattempo verificare  le violazioni  attuali dei
  diritti  in rete  ed  in  particolare evitare  un  uso enfatico  del
  problema del terrorismo.

Beppe Caravita

  Deve poter  diventare un diritto  degli utenti poter  condividere la
  propria connessione via wi-fi.

Oriana Persico - Frontiere Digitali

  Gli archivi RAI non  sono liberamente consultabili come quelli della
  BBC o come le registrazioni delle telefonate dei cittadini italiani.

  (il che è decisamente la cosa più "vera" di tutto l'incontro)


-- 
Ciao
leandro
Un esteso e "normale" uso della crittografia è il sistema più forte
per rivendicare il diritto alla privacy nelle comunicazioni
telematiche: come tutti i diritti e come i muscoli se non viene
esercitato costantemente si atrofizza e va perso.

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