[toscana] [OT] Il vernacolo fiorentino come il riso Basmati!

Max Murdock maxmurd@gmail.com
Dom 5 Dic 2010 22:50:51 CET


On 05/12/2010, Hal <hal@linux.it> wrote:
> Stamattina leggendo il giornale ho trovato una notizia curiosa,
> simpatica: l'Accademia della Crusca http://www.accademiadellacrusca.it/
> sta costruendo un vocabolario di fiorentino moderno.
>
> http://www.vocabolariofiorentino.it/
>
> Mi ha fatto piacere e ho indagato.
>
> E cosa scopro?
> http://www.vocabolariofiorentino.it/copyright.asp
>
> «Sui materiali pubblicati in questo sito la proprietà intellettuale è
> riservata; l'utilizzo è sotto tutela della legge sul diritto d'autore.
> Ne è consentita esclusivamente la consultazione ad uso privato.»
>
> Cosa vuol dire? Che non posso usare le frasi riportate in quel
> dizionario per scrivere un romanzo nella mia madrelingue per  venderlo
> poi in tutte le librerie?
>
> Ma alla Crusca sono tutti «briài»?
> (Tanto per fare un uso «non privato» un termine ripreso, adesso
> illegalmente, da quel vocabolario)
Ora non ho sottomano un comune vocabolario per controllare ma mi
sembra abbastanza evidente che non sono loro gli inventori delle frasi
e quindi non vedo come e cosa possano pretendere di coprire col
copyright...
Forse le loro spiegazioni?...

> Quindi i fiorentini, per secoli, parlano il fiorentino. L'Accademia
> della Crusca, coi soldi dei fiorentini stessi[1] scrive il vocabolario
> dei termini usati dai fiorentini, e immediatamente quei termini
> appartengono legalmente all'Accademia della Crusca? Cosa appartiene
> all'accademia? La definizione dei termini? Quindi posso usarli, ma non
> devo comprenderne il significato perché sennò violo la legge?
>
> nota [1]: http://www.vocabolariofiorentino.it/credits.asp «Il progetto
> ha goduto in parte dei finanziamenti della Regione Toscana e del Comune
> di Firenze.»
>
> Le lingue sono di chi le parla o di chi le «brevetta»?
>
> E poi, ma la Regione Toscana spende i nostri soldi (quanti? QUANTI?) per
> rendere «Copyright» il fiorentino contemporaneo?
Bhe sarebbe proprio il caso di no??...

>
> Perché i progetti finanziati con i soldi pubblici (vostri e miei) dagli
> enti pubblici devono servire a «segregare» la conoscenza, invece di
> renderla ancora più facilmente fruibile?
>
> Perché non hanno usato, per esempio, licenze Creative Commons? Un bella
> by-sa...
Perché nemmeno sanno che esiste e si sono appoggiati a esperti del copyright?

> Chi ha voglia di scrivere con me un bel comunicato da inviare in Regione
> e ai mezzi d'informazione?
Bhe se ci (dovrei dire mi) documentiamo un poam perchè no?...

Conoscete blogger che possano capire e
> diffondere questo tipo di messaggio?
Io posso scrivere sul sito del partito pirata che si occupa molto di
certi argomenti...

cYa
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Fabrizio Felici
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