miniatura e provino
Matteo De Luigi
tp@lists.linux.it
Thu Mar 6 10:42:01 2003
On Thu, Mar 06, 2003 at 10:05:33AM +0100, Luca Ferretti wrote:
> On Wed, 2003-03-05 at 13:49, Matteo De Luigi wrote:
> > On Wed, Mar 05, 2003 at 01:03:47PM +0100, Francesco Potorti` wrote:
> >
> > Oppure una immagine in 3D resa in modalità "fil di ferro", magari di
> > dimensioni uguali o addirittura maggiori rispetto a quelle del lavoro
> > finito.
> >
> > "Provino" e "miniatura" mi vanno bene entrambe, anche se la mia
> > preferenza va a "provino".
> >
>
> Già inconsciamente colleghi provino con l'idea di qualcosa di grezzo,
> non finito o di parziale, miniatura con qualcosa di ridotto a partire da
> un completo
Non esattamente.
Piu` che con l'idea di qualcosa di "grezzo" o "non finito" mi dà l'idea
di un qualcosa di finito in sé, semplicemente è solo un passo in un
processo più lungo. Vengono controllati e guardandoli si decide se andare
avanti o no nel processo per ogni singolo negativo.
Inoltre, i provini fotografici non possono essere troppo "grezzi" se
servono a giudicare proprio la qualità finale del prodotto.
Se hai mai visto i provini generati da gqview col metodo "Hyper", puoi
definirli tutto ma non "grezzi".
A "miniatura" associo i capolettera realizzati dai monaci, o comunque
qualcosa che è piccolo, è esso stesso il prodotto finito, non verrà mai
ingrandito.
È solo dopo aver letto questa lettera che ho capito che intendevate
usare "miniatura" nel senso di "modellino".
(Lo so, qualcuno ha già tirato fuori l'espressione "in miniatura", ma
l'ho capita come un modo di dire associanto comunque ai minuscoli
dipinti).
E comunque resta il fatto che la "miniatura" è essa stessa il prodotto
finito.
Come detto prima, "provino" molto calzante e "miniatura" solo
accettabile, in quanto comporta un maggiore salto concettuale.
--
Matteo De Luigi
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